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5 curiosità su Tomer Capone, l’imprevedibile Frenchie in The Boys

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È passato poco dal finale della quarta stagione di The Boys (tutti gli episodi sono disponibili su Prime Video) e per il caro vecchio Frenchie è stata una stagione abbastanza movimentata. I fantasmi del passato, si sa, tornano sempre e il bombarolo della banda ha deciso di fare ammenda, affrontando le conseguenze delle proprie azioni. Ci sono anche ottime notizie per i fan della ship Frenchie-Kimiko: dopo qualche tentennamento, finalmente il romanticismo è scoppiato e i due sono più sicuri che mai di che cosa sono l’uno per l’altra. Gli autori hanno fatto rodere i fan, allo stesso modo degli attori, ma alla fine i due personaggi non sono sfuggiti al loro destino insieme.
L’onore di prestare il volto a questo eccentrico personaggio (anche se in The Boys è tutto dire) spetta a Tomer Capone. L’attore israeliano riesce nella difficile impresa di dare vita a un personaggio frantumato e spezzato, servendoci piccoli indizi man mano che conosciamo il suo Serge.

Ma chi è Tomer Capone? Ecco 5 curiosità (che forse non sapevate) per conoscerlo meglio.

1) La “e” è muta

the boys, una scena di Franchie in primo piano con sguardo perplesso

Aspettate un attimo… Ma si dice Capone? Kappon? Capon? Oppure è Kappone? 
Ebbene si, il cognome di Tomer viene accreditato in tutti questi modi. Tuttavia, non è tanto lo spelling del cognome, ma la sua pronuncia ad aver qualcosa di particolare. Proprio così: forse avrete notato un’assonanza con un certo Al Capone, anche noto come Scarface, il famigerato gangster di origini italiane che ha tenuto in pugno la città di New York durante gli anni del proibizionismo. Beh, essere associati a uno dei criminali più noti della storia sicuramente non fa bene all’immagine, soprattutto a Hollywood.

E questo Tomer (insieme probabilmente al suo agente) lo sa bene. Di fatto, non è una novità che una celebrity decida di utilizzare un nome d’arte diverso da quello anagrafico. L’iconica Marilyn Monroe nasce Norma Jeane Mortenson, un nome sicuramente meno accattivante. Oppure, più recentemente, basti pensare che pure la stessa Natalie Portman, anche lei israeliana, si chiamerebbe in realtà Natalie Hershlag. Altro famosissimo caso è quello di Nicolas Kim Coppola, che, per evitare di essere associato allo zio, il leggendario regista Francis Ford Coppola, e non subire favoritismi, si è fatto ribattezzare Nicolas Cage.

Ovvio che, nel caso di Tomer Capone, il cambiamento sembra essere molto più che necessario e opportuno, almeno storicamente parlando. Sebbene, quindi, tecnicamente andrebbe detta, lo stesso Tomer ha dichiarato, che, per evitare fraintendimenti, la “e” finale del suo cognome non va pronunciata. Quindi no, il nostro amato Frenchie di The Boys non è imparentato con famiglie italoamericane dalle dubbie occupazioni.

2) A scuola di teatro! Beh, almeno ci si prova…

una scena con frenchie e kimiko che ballano in ospedale

Fin da piccolo, Tomer Capone dice di vedere nella recitazione un mezzo d’espressione. Beh sì, almeno ora è così, ma agli inizi, possiamo dirlo, le sue priorità erano ben altre. L’attore stesso ha dichiarato, in un’intervista a Ynet, che all’età di nove anni si è affacciato al mondo del teatro per fare colpo su una compagna di classe. Non sappiamo come sia andata a finire quella love story, ma non possiamo fare altro che ringraziarla perché è stato il primo scalino che ci ha permesso di incontrare questo Frenchie.

L’ambiente dove è cresciuto, il lavoro e il servizio di leva nazionale lo hanno costretto, però, a mettere da parte la sua passione per l’arte. Questo almeno per qualche annetto. Solo a 26 anni riesce a ritornare all’arte attoriale, iscrivendosi alla scuola di recitazione Yoram Loewenstein Performing Arts Studio. Nella scuola di Tel-Aviv riesce a frequentare, tuttavia, solo un anno. L’espulsione sembra essere principalmente dovuta all’impossibilità di Tomer di pagare la retta. L’attore infatti, ai tempi, fa molteplici lavori per riuscire a mantenersi, ma i costi di vita e la retta scolastica sono troppo elevati. Ritirarsi sembrava l’unica opzione possibile.

Tuttavia, questo non ha fermato Capone. Il giovane attore, da autodidatta, decide che è ora di farsi un po’ le ossa. Si presta quindi a recitare in spot e in pubblicità di seconda categoria. Con molta pazienza, duro lavoro e, molto probabilmente, qualche porta sbattuta in faccia (se non molte), Tomer riesce ad approdare nella televisione israeliana. Ed è stata solo questione di qualche anno prima che raggiungesse il ruolo di Frenchie e la fama internazionale.

3) Ma prima di The Boys? Che faceva Tomer?

una scena con Tomer capone bendato nel deserto

La grande fama internazionale è sicuramente arrivata grazie alla serie ideata da Eric Kripke, ma prima di ciò Tomer Capone non se ne è certamente stato con le mani in mano. Anzi. Capone inizia la sua carriera attoriale con le note serie televisive israeliane Hostages (Omri Givon, 2013-2016) e Fauda (Lior Raz, Avi Issacharoff, 2015- in produzione; se la state seguendo, vi lascio la nostra recensione dell’ultima stagione). L’approdo cinematografico lo si deve a Sognare è vivere, film debutto alla regia della già nominata Natalie Portman (potete trovarlo su RaiPlay).

Possiamo concordare che sia la carriera televisiva in casa, sia la partecipazione a un film diretto da un’icona del cinema sicuramente siano state un ottimo trampolino per la carriera di Capone.
Ma il nostro eroe non si è fermato qui. Nel 2016, vince pure il Premio Ophir (per intenderci, il corrispettivo israeliano del Premio Oscar) come Migliore Attore Non Protagonista per il film drammatico One Week and a Day (Asaph Polonsky, 2016). Nel 2018, recita nella miniserie israeliana, disponibile su Netflix, Quando gli eroi volano (Omri Givon), che viene premiata come Migliore Serie a CanneSeries lo stesso anno.

Come in ogni festival che si rispetti, la partecipazione a Cannes diventa occasione per entrare in contatto con altre personalità del mondo cinematografico e produttivo in generale. Si potrebbe, quindi, tranquillamente ipotizzare che sia stato qui che Capone abbia avuto un primo contatto con il progetto di Kripke. Infatti è nel 2019 che Tomer appare per la prima volta nei panni di Frenchie in The Boys e, beh, da quel momento tutto il mondo (sicuramente quello di noi nerd) lo conosce.

4) Prima di interpretare Frenchie l’anarchico, Tomer Capone ha intrapreso anche il servizio militare

Frenchie si confronta con il suo passato in the boys

Sapevate che molti attori e molte attrici intraprendono mesi e mesi di preparazione per interpretare ruoli militari? Beh, Tomer Capone ha imparato direttamente “sul campo”. Dopo il diploma, come tutti i cittadini israeliani, anche Tomer ha affrontato il periodo di leva obbligatoria nazionale. Durante il servizio militare, è stato inizialmente soldato da combattimento in un battaglione, per poi avanzare al ruolo di comandante di squadra nella prestigiosa brigata dei Paracadutisti. Questa fase della sua vita, di fatti, ha avuto un impatto significativo sulla sua carriera di attore.

Le abilità acquisite durante il servizio, come l’uso preciso e sicuro delle armi, si riflettono nelle sue interpretazioni e nelle coreografie delle scene di azione. Capone dimostra una grande padronanza nel maneggiare le armi di scena, che sembrano diventare un’estensione naturale dei suoi personaggi. Inoltre, i movimenti dei suoi ruoli militari sono caratterizzati da una tattica precisa e da una scrupolosa attenzione ai dettagli, frutto di questa formazione militare. Tali esperienze conferiscono alle sue performance un realismo autentico e una credibilità che arricchiscono il suo lavoro di attore. La disciplina e il rigore appresi come paracadutista si traducono in una presenza scenica forte e convincente, rendendo i suoi personaggi particolarmente memorabili.

Senza dubbio, il background militare ha contribuito a modellare il suo approccio al mestiere, facendo di Capone un attore capace di portare sullo schermo una profondità e un’intensità che sono il riflesso di esperienze vissute realmente. Non è un caso, infatti, che Tomer Capone abbia interpretato molti personaggi nell’esercito o con un background simile al suo.

5) Tomer, l’uomo che sussurrava ai cavalli

Kimiko e Frenchie riuniti in The Boys 4

Sono molti gli attori (da Aaron Paul, a Jake Johnson, passando anche per Álvaro Morte) che, prima della carriera nella recitazione, si sono dati ai lavori più disparati e, potremmo dire, inusuali. E anche il nostro Frenchie non è stato da meno. Quando era giovane e in erba (alla disperata ricerca di denaro), Tomer Capone ha lavorato nelle fattorie locali vicino casa, dove si occupava di cavalli e della manutenzione delle stalle. Oltre a prendersi cura degli animali, organizza escursioni a cavallo per famiglie e gruppi. Questo lavoro gli piaceva così tanto che per un periodo ha seriamente considerato di trasformarlo in una carriera. Tuttavia, la chiamata del suo agente, Eric Kneller, lo ha convinto a tornare alla sua vera passione: la recitazione. Capone ha ben presto sviluppato un legame profondo con i cavalli, che considera animali dotati di un sesto senso e una fonte di libertà incredibile.

“Un cavallo è un animale con un sesto senso, c’è libertà nel lavorare con loro, è sconvolgente,” ha detto in un’intervista.

Sebbene l’esperienza di Tomer Capone nelle fattorie sia stata breve, ha avuto un impatto significativo sulla sua sensibilità artistica. Il contatto quotidiano con questi animali, empatici e sensibili, ha aiutato Capone a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio Io interiore e delle sue emozioni. Questo ha affinato la sua abilità espressiva, rendendolo particolarmente abile nel rappresentare personaggi complessi, apparentemente duri e distaccati, ma interiormente profondi e, potenzialmente, fragili. La sua esperienza con i cavalli ha arricchito la sua capacità di entrare in sintonia con i ruoli che interpreta, portando una dimensione di autenticità e profondità ai suoi personaggi.