4) Il confronto tra Elisabetta e Carlo dopo l’investitura a principe di Galles
Per fermare le avvisaglie separatiste di un Galles stanco di essere obbligato a conformarsi ai diktat imposti da Londra, la Regina decide di mandare il principe Carlo in Galles per qualche mese, nella speranza che impari la lingua e mostri al Paese la vicinanza della Corona.
Nonostante la freddezza degli abitanti e le difficoltà dei primi giorni, Carlo riesce nell’intento, conquistandosi anche la fiducia e l’amicizia del suo tutor. Oltre che una buona dose di coraggio, che lo spinge a cambiare il discorso dell’investitura e a sostituire formule di cortesia e parole lontane con sensazioni e pensieri messi su carta di suo pugno. Sfidando, ovviamente, l’establishment, la famiglia, la Regina. Particolarmente intenso il momento in cui i due si confrontano sull’accaduto. La freddezza di Elisabetta davanti a Carlo è una lama affilata, le espressioni severe colpiscono lo spettatore quasi come un pugno dritto in faccia. Ci si aspetterebbe comprensione e morbidezza davanti agli occhi di un Carlo che, forse, desidererebbe solo essere trattato come un figlio e non come un suddito. Ci si aspetterebbe un abbraccio, il sorriso di una madre. E invece ci si ritrova davanti a un confronto impari, in cui l’istinto materno non esiste.
La frustrazione, la sofferenza, la tristezza del giovane principe diventano quelle di tutti noi che, come lui, assistiamo inermi a una regina che non rinuncia al dovere neppure davanti alla famiglia. Neppure davanti a una persona a cui ha dato la vita e che si accontenterebbe anche solo di una carezza. Che vorrebbe essere qualcosa in più di una voce che ha tanto da dire ma che non riesce a rompere il silenzio.