Per gli amanti della storia della letteratura non è stato facile arrivare alla fine del trailer di The Decameron senza soffrire un qualche scompenso. La serie Netflix in arrivo sui nostri schermi nella mattinata del 25 luglio sembra infatti aver davvero poco a che fare con quella che è da sempre considerata come una della opere in prosa più amate e influenti della letteratura. Cosa aspettarsi dunque da questa nuova serie comedy? Come prepararci al meglio alla visione? Oggi proveremo insieme a raccogliere le informazioni in nostro possesso su The Decameron, analizzando le dichiarazioni e i trailer della serie per cercare di scoprire su cosa verterà esattamente e con che stile verrà portata in scena, lasciando parlare i fatti.
Prima di iniziare con la nostra disamina, fateci però spendere qualche parola sull’iniziale shock subito al primo diffondersi di scene e immagini promozionali di The Decameron.
Alla prima notizia secondo cui Netflix avrebbe prodotto una serie tv sul Decameron di Giovanni Boccaccio, dire che fossimo incuriositi non bastava. Avrebbero prodotto una serie antologica che portasse in scena le migliori novelle della raccolta, dalle più comiche e licenziose a quelle più tragiche? L’idea era buona: se c’è infatti una cosa che si è davvero poco sfruttato a livello di diritti di distribuzione filmico-seriale nel corso degli anni, questa è proprio la letteratura italiana degli inizi. Poi, i primi ripensamenti dettati dal ragionare sulla fattibilità dell’impresa. La notizia che The Decameron era stata pensata come una “medieval black comedy“. L’abbandono della speranza di una trasposizione quanto meno fedele al format. Il panico derivato dalla convinzione che sarebbe potuta facilmente trasformarsi in una classica “americanata”!
Ma la situazione è davvero così tragica come tanti temono?
Facciamo un brevissimo ripasso di letteratura. Il Decameron di Giovanni Boccaccio è una raccolta di cento novelle narrate da dieci giovani (sette donne e tre uomini) che si rifugiano in una villa nei dintorni di Firenze per sfuggire alla peste nera del 1348. Ogni giorno per dieci giorni, ciascun membro del gruppo racconta una storia, creando una vasta gamma di racconti che spaziano tra vari temi: amore, ingegno, fortuna, corruzione della Chiesa e della società. Le novelle variano tra il comico, il tragico, il romantico e il moraleggiante, riflettendo la complessità e la varietà dell’esperienza umana in tutte le sue sfumature. Il Decameron è infatti celebre per il suo realismo, la sua sagace arguzia e la vivacità dei suoi personaggi, nonché per la sua celebrazione della vita e dell’ingegno umano.
Dieci novelle per dieci giorni, all’interno di una Cornice che funge da pretesto per inquadrarne il genere e il tema. Novelle che, però, dubitiamo saranno chissà quanto presenti nella narrazione della serie Netflix, a meno di smentite dell’ultimo secondo.
The Decameron, prodotta da Jenji Kohan, già regista del cult Orange is The New Black, e creata da Kathleen Jordan, pare infatti concentrare la propria attenzione quasi unicamente sulla cornice, andando a raccontare una storia di epidemia, amore e lotta sociale nella Firenze del 1348. Un parallelo tra le crisi passate e quelle moderne, come il COVID-19. Otto episodi della durata di un’ora circa ciascuno.
In The Decameron resta l’ambientazione (anche se la serie è stata girata soprattutto tra Roma e Viterbo), resta lo scenario, ma, rispetto all’opera originaria, cambiano notevolmente lo stile e il focus principale.
“Siamo qui per bere, per mangiare e incamminarci verso un luminoso futuro”.
La sinossi della serie non fa riferimento alle novelle e ci presenta infatti solo una versione modificata della cornice: un gruppo di nobili e i loro servitori che decidono di spostarsi in campagna per allontanarsi dal rischio di contagio della peste nera per darsi a piaceri voluttuosi. Una volta a Villa Santa, una lussuosa e sfarzosa tenuta lontana dal caos cittadino, i protagonisti decidono di darsi alla pazza gioia e al lusso più sfrenato, mentre dall’esterno qualcuno sembra prepararsi per attaccarli. Un’analisi del concetto di disparità di classe e lotte di potere durante le crisi, affrontate con un piglio moderno e contemporaneo. Già dal trailer non mancano infatti, accanto a scene di divertita convivialità, momenti carichi di tensione.
Cosa aspettarsi dunque da The Decameron? Sicuramente non una cornice in cui i personaggi abbandonano Firenze non solo per salvarsi dalla malattia, ma anche dal degrado morale della città come nel libro, ma una critica sociale dai toni di commedia nera sessualmente esplicita che promette storie d’amore (o semplici avventure licenziose) tra i suoi personaggi, che solo in parte sembrano coincidere con i protagonisti dell’opera boccaccesca. Nel cast principale della serie troviamo d’altra parte volti piuttosto noto ad un pubblico di esperti di produzioni comedy. Tra i membri più noti abbiamo infatti Tony Hale (Veep, Arrested Development), Saoirse-Monica Jackson (Derry Girls), Zosia Mamet (Girls) e Tanya Reynolds (Sex Education). Dal trailer l’elemento comico mescolato a quello erotico-libidinoso pare essere uno dei punti focali di The Decameron, così come quello del black humor, tra assassini, assedi alla villa e così via.
Che la serie abbia scelto di incorporare alcuni elementi delle novelle più note all’interno della cornice? Possiamo solo fare ipotesi al riguardo.
Una modernità che si butta a capofitto nel Medioevo, tra espliciti riferimenti a rave e alla soap-opera. Elementi che potrebbero generare due risultati tra loro antitetici: o una satira sociale divertente e capace di dare ottimi spunti o un vero e proprio disastro. Dopotutto, quando si punta sull’esagerazione caricaturale e sul camp (ossia sull’avvalersi in maniera deliberata del kitch), non ci sono mezze misure.
Cosa aspettarsi dunque? Sicuramente non fedeltà e rispetto del canone. Se siete alla ricerca di una serie che si rifaccia al modello originale, non siamo infatti convinti che la proposta di Netflix faccia al caso vostro. Se, invece, chiudendo gli occhi di fronte alle inesattezze storiche e alla volontà di discostarsi dall’opera che le dà il nome, voleste mostrarvi aperti al cambiamento, The Decameron potrebbe rivelarsi un prodotto interessante, folle e potenzialmente molto divertente, a seconda del genere comico-umoristico apprezzato dal singolo spettatore. Ma non garantiamo nulla, certo, ma siamo dell’idea che sia necessario dare sempre una possibilità.
Chi vorrà, dunque, proverà a compiere questo sforzo, liberandosi dei pregiudizi, e facendo quello spaventoso “salto della fede“. Sia mai che la serie Netflix The Decameron possa riservare inaspettate sorprese, stupendoci in positivo e facendoci così dimenticare di tutti quelli che erano gli iniziali dubbi e pregiudizi in merito. Non ci resta altro che farci la nostra opinione al riguardo dopo la visione effettiva degli episodi, in arrivo il 25 luglio su Netflix.