Lo scorso 10 dicembre i coniugi della famiglia più social d’Italia sono passati dal piccolo schermo dei nostri cellulari a quello medio grande dei televisori, facendoci uno dei migliori regali di Natale: qualcosa di cui parlare.
The Ferragnez – di cui abbiamo fatto una recensione – non è la prima esperienza di questo tipo per le due celebrity. Chiara Ferragni si era già messa alla prova due anni fa con Unposted, mentre Fedez è reduce di svariate edizioni di X Factor e di altre partecipazioni in casa Prime Video, ma nonostante la dimestichezza di entrambi con le luci dei riflettori era evidentemente arrivato il momento di passare al prossimo livello, quello del docu-family.
Ora, se parliamo di docu-family, c’è un solo grande punto riferimento che ci viene in mente, ed è Al passo con i Kardashian. Lo show iconico, che racconta la quotidianità della momager (mamma-manager) Kris Kardashian e delle sue figlie è andato in onda dal 2007 e si concluderà quest’anno con la sua ventesima stagione, dopo essere finalmente stato reso disponibile anche su Amazon Prime Video, la stessa piattaforma che ospita The Ferragnez. Queste due famiglie non saranno né le prime né le ultime sottoporsi a un processo di spettacolarizzazione della propria quotidianità (gli stessi produttori dei Kardashian si ispirarono a un analogo format su Ozzy Osbourne), ma sono sicuramente le più simili. Le vite patinate piene di impegni (da sogno), il parentado allargato fatto di personalità interessanti e un pizzico di trash più o meno voluto, sono gli ingredienti comuni del loro successo. Ma come sono stati mescolati?
Partiamo dai format. In entrambi ogni puntata è uno spaccato di vita quotidiana intervallata da interviste di commento. Ma offrirci in pasto come i vip preparano la colazione la mattina non basta a mantenere alto il nostro interesse per 20/40 minuti. Allora perché dovremmo guardarli? A parte per il nostro essere dei ficcanaso attratti da tutto quello che luccica? Abbiamo bisogno di un input. In al Passo con i Kardashian la questione era stata risolta semplicemente a tavolino, decidendo di inserire in ogni episodio elementi fittizi da aggiungere alla realtà, andando a creare una vera e propria trama. Di rado se ne è parlato pubblicamente ma questa loro realtà ad effetti speciali è più che confermata, se non dagli stessi spettatori che se ne sono accorti, da decine di attori americani che raccontano di essere stati ingaggiati per interpretare un personaggio.
Nel 2021 per The Ferragnez deve essere stato più difficile trovare questo genere di input. Pensiamo alla loro situazione di partenza. Che bello ci fate vedere il dietro le quinte della vostra vita di alto profilo! Aspetta. Ma non lo fate già tutti i giorni sui social? Era evidente che aprire la porta di casa non bastava.
Così è entrata in gioco la psicoterapia, che fa da filo conduttore, voce narrante e garanzia del marchio ‘verità’. È un terzo elemento, che non sostituisce le interviste tipiche di questo format, ma che da forma a quel livello successivo di cui si parlava. Come a dirci: “potrete anche ritenerci, finti, ricchi, viziati, ma il contenuto extra che vi offriamo qui è la nostra fragilità.” È una soluzione intelligente, con un grado di apertura coraggioso che invece raramente i Kardashian hanno concesso al loro pubblico. Lo stesso fatto che Fedez avesse ammesso di fare terapia di coppia qualche settimana prima dell’uscita su Prime, rende ancora più credibili gli spezzoni che vediamo.
E la parte reality del reality? Che dire, i Kardashian sembrano essere dei veri maestri del lasciarsi andare durante le riprese, non risparmiandosi espressioni esplicite e discorsi che veramente faresti solo tra le mura di casa tua. Per i Ferragnez la questione si è rivelata un po’ diversa. Mentre Fedez è più rilassato e cerca di entrare nello spirito del ‘comportati con naturalezza’ rendendoci partecipi del suo equilibrio intestinale, Chiara fatica sempre un po’ a lasciarsi andare, ma facendo comunque enormi passi da gigante rispetto a quel grande spot pubblicitario che era stato Unposted. Alla fine di fronte questo tipo di format noi spettatori finiamo per fare sempre lo stesso errore, ci illudiamo di poter carpire qualcosa in più rispetto alle storie di Instagram (sapientemente ritagliate per trasmettere una certa immagine), ma ci scordiamo che anche il montaggio televisivo viene filtrato dalla volontà dei diretti interessati. Dovremmo infine fare pace con il nostro essere tanti piccoli Jon Snow di fronte alle vite private di questi soggetti.
Un’altra differenza curiosa tra i due docu-family è come, in presenza dell’ingrediente comune della famiglia allargata, sia stato scelto di utilizzarlo.
Era indiscusso che Kim Kardashian fosse quella sulla rampa di lancio tra le sorelle quando il loro programma è iniziato, ma in Al passo con i Kardashian l’attenzione si divide equamente su tutti i membri della famiglia. Kim, Khloe, Kourtney, Kris, Kendall, Kylie, Rob e Caitlyn creano quel mix esplosivo di storie personali e litigate che li ha portati alla registrazione della ventesima stagione e alla fama planetaria. Nell’universo di The Ferragnez, a parte qualche improvvisata a Rozzano, dove Leoncino scorrazza felice nella vecchia cameretta del papà, le porte degli altri nuclei familiari, soprattutto delle biondissime sorelle Ferragni, sono rimaste chiuse. Sicuramente una scelta personale, ma che tirando le somme ci ha costretto a fare a meno di quell’elemento di coralità che avrebbe soddisfatto così tanto il nostro spirito da curiosoni.
Chissà che questa maggiore apertura non possa essere lo spunto per dare carburante a un’ ipotetica seconda stagione. E chissà se, sognando in grande, troppo in grande, vedremo mai un crossover californiano di questi due show.