Eccoci nuovamente a bordo con la spumeggiante e temeraria Cassie Bowden! Cosa possiamo dire, dopo due anni dalla fine del suo fantasmagorico viaggio durato 2 stagioni (qui trovate la nostra recensione)? Sicuramente The Flight Attendant ha dato al suo pubblico delle risposte che si sono rivelate brillanti colpi di scena. Partiamo con il conoscere la vera identità del criminale impostore Feliks, assassino di Alex Sokolov, passando per Miranda che diventerà in seguito un’alleata di Cassie. Così come Shane che, appartenendo alla CIA, farà entrare anche Cassie nel programma e Megan, ormai esca del governo nord coreano e accusata di alto tradimento dallo stato americano.
Ci catapultiamo così nella seconda stagione di The Flight Attendant (che trovi disponibile su NOW).
Qui la nostra assistente di volo è davvero una risorsa della CIA e viene coinvolta in un susseguirsi di crimini che vedono responsabile una sua famigerata sosia. Costei vuole farla credere colpevole e poi ucciderla. Quindi la vedremo a Berlino, quasi vittima dell’esplosione di un’auto, e poi a Reykjavík per intercettare un messaggio in codice di Megan. Tra le missioni da spia troverà anche del tempo per affrontare la madre, e infine… scoprirà su una ruota panoramica che la nuova collega Grace è la sosia che cercava, o forse no! Alzando l’asticella del pericolo, infatti, Grace si rivelerà essere il burattino di Dot, che sul finale sarà ad un passo dal farla fuori.
Quando tutto sembrava finito, ecco che inaspettatamente compare Jenny. Finto membro degli Alcolisti Anonimi e ossessionata da Feliks, farà il suo miglior numero da psicopatica provando ad assassinare Cassie. Mediante l’aiuto del fratello Davey, l’esausta assistente di volo riuscirà a difendersi da lei e tornare finalmente alla normalità. Così come Megan, entrata nel programma protezione testimoni con la famiglia ed Annie e Max finalmente sposi a Las Vegas.
Il finale de The Flight Attendant ha depistato un’intuizione
Dopo questa breve ma intensa corsetta tra le più disparate vicende di The Flight Attendant, tutte intrecciate in maniera certosina e stemperate dalle note delicate da dark comedy, qualche domanda sorge però spontanea. Davvero nessuno ha mai pensato che la maggior parte degli avvenimenti fossero dentro la testa della stravagante Cassie!? Ebbene, nonostante il finale intricato e contro le aspettative, è un po’ mortificante che un’introspezione psicologica, oggettivamente tanto attesa, alla fine non sia stata messa in atto.
Era quasi ovvio che la problematica dell’alcolismo ereditato di Cassie, l’ossessione dal senso di colpa per la morte del padre e per tutti gli errori compiuti a causa dei traumi infantili venissero sviscerati nel modo in cui realmente è avvenuto. Tuttavia, gli innumerevoli e puntuali incontri-scontri con la sua coscienza personificata, la creazione di dimensioni spazio-temporali tra flashback e visioni allucinatorie dei suoi maliziosi alter ego (a proposito di alter ego nelle serie tv, qui vi abbiamo riservato un altro approfondimento), “non si meritavano” di scomparire in silenzio senza lasciare traccia.
Non deve essere frainteso quanto detto. Ai fini della credibilità della storia di The Flight Attendant, infatti, non sarebbe stato del tutto impossibile arrivare alla conclusione con una Cassandra Bowden in un letto di un ospedale psichiatrico! Avete capito bene. Magari svegliatasi da una sorta di coma farmacologico e con appesa al letto una sua cartella clinica parlante di un qualche disturbo schizofrenico-bipolare, condito con un pizzico narcisismo patologico (di narcisismo questi 10 personaggi delle serie tv ne sanno fin troppe) o disturbo istrionico di personalità. C’erano quasi inoltre, considerato che Dot avesse contaminato il suo fascicolo della CIA con perizie psichiatriche inventate, ma per l’appunto verosimili.
Bisogna però ammetterlo: nessuno si augurava questo per Cassie
Soprattutto gli uomini che è riuscita a sedurre! Tuttavia questa versione avrebbe strizzato l’occhio a quella che è la commedia dell’assurdo senza comunque smorzare il tono giallo-nero della storia. A differenza di ciò che si potrebbe pensare a primo impatto. Non si parlerebbe infatti di falsare la protagonista o gli altri personaggi. Ma di vederli impegnati nelle loro vite esattamente come la fertile e tormentata mente di una Cassie esasperata avrebbe potuto creare.
Anche gli importanti e repentini spostamenti da Bangkok a Roma, poi di nuovo New York e addirittura Reykjavík fino a Los Angeles. Tutto ciò sembra così poco realistico. Tanto che assomiglia a delle materializzazioni corporee che niente, se non la psiche pullulante di idiosincrasie di un’assistente di volo, potrebbe davvero rendere possibili. Nonostante ciò possiamo asserire in conclusione che la nostra hostess l’ha fatto per se stessa questo viaggio catartico nei meandri della sua materia grigia. Lottando con il passato e con il presente, ostacolata sempre dal suo alcolismo esigente e dalle fortissime insicurezze. Nonostante ciò è riuscita ad avere la sua redenzione alla fine. Ha riconquistato la fiducia in se stessa e della famiglia, soprattutto della madre che alla luce degli ultimi fatti, tornerà sicuramente a “farsela piacere”.
La principale nemica di Cassie in The Flight Attendant è sempre stata se stessa
Fino alla fine, i suoi doppi erano più simili a lei di quanto lei stessa volesse accettare. Speravano addirittura che compisse il gesto estremo alla fine! Visto che era sfuggita alle sue aguzzine e affinché smettesse di vivere e di rovinare la vita a coloro che la amavano. Tuttavia urlando forte contro di loro, ha distrutto il ponte tra lei e quegli ologrammi con i quali ormai era abituata a convivere, ma che in realtà la rallentavano nel raggiungere la sua rivalsa.
Un’altra illusione è forse legata ad una nostra dispettosa curiosità. È innegabile, infatti, che ci abbia un po’ delusi la mancata produzione della terza stagione di The Flight Attendant. Sicuramente avremmo visto volentieri tornare Miranda, magari decisa ad invitare Cassie nel suo podere ricolmo di ulivi. Chissà inoltre come sarebbe proseguita la storia d’amore tra Annie e Max oppure come scorresse la vita di Megan e della famiglia dopo aver acquisito le nuove identità. Inoltre la domanda più quotata riguarda decisamente il futuro professionale di Cassie. Avrebbe continuato a fare l’assistente di volo oppure, mediante all’aiuto del baldo Benjamin Berry, sarebbe magari stata assunta dalla CIA a tempo pieno? Beh…senza sfera di cristallo, non abbiamo risposte!
The Flight Attendant meritava infine una vera love story
Parliamo infine di sentimenti e della sfortuna che ha avuto Cassie dal primo istante (ha rischiato infatti di essere l’ennesimo gatto impiccato di Feliks) fino all’ultimo con Marco! Al di là del tradimento, infatti, non avrebbe potuto continuare a tenerlo all’oscuro del suo lavoretto part-time né tantomeno dell’enorme guaio in cui annaspava. Però ci aspettavamo una svolta da questo punto di vista, non si può dire il contrario.
A tal proposito, mi sembra abbastanza scontato che il grande pubblico sperava di vedere con i propri occhi divampare la scintilla tra Cassie e Benjamin. Avremmo visto per la prima volta un grande coinvolgimento di Cassie, visto il periodo di guarigione e la conquista della serenità nella sua vita. Non per ultimo inoltre, considerato che senza l’aiuto di Ben non sarebbe arrivata alla fine di questa storia, poteva essere coerente aggiungere una goccia d’amore alla gratitudine generale. Questo però, insieme agli altri nostri desideri repressi, rimarranno irrealizzati. Tuttavia, dell’assistente di volo più complessa e divertente di sempre conserveremo un ricordo nostalgico e vivido di luci e ombre.