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L’inattesa svolta della terza stagione di The Great

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Attenzione: L’articolo contiene spoiler su The Great.

In sordina, come di suo solito in Italia, la terza stagione di The Great è stata gradualmente rilasciata, settimana dopo settimana su MGM+ a partire dallo scorso 13 maggio. Mai stata al centro di una distribuzione troppo commerciale nel nostro Paese, la serie tv originale Hulu merita sicuramente qualche attenzione in più, soprattutto a seguito degli inaspettati risvolti narrativi assunti nel più recente capitolo. Riprendendo da dove la seconda stagione si era interrotta, The Great è tornata con un’importante aria di cambiamento. Come se, dopo solo venti episodi, la struttura non potesse più essere uguale a sè stessa e andasse rinnovata in nome della vitalità stessa della storia. Dunque, con la gelida uscita di scena di Grigorij Orlov, seccato ignobilmente già alla prima puntata, vanificando ogni suo passaggio nella trama di The Great, lo show pone la struttura per uno dei plot twist più inattesi.

Ricca di colpi di scena, la terza stagione di The Great prende una scelta rischiosa: un’arma a doppio taglio senza alcuna possibilità di ritorno.

Una scelta discussa e controversa, ma sicuramente necessaria per la nuova linfa apportata al racconto tragicomico di Caterina la Grande di Russia, interpretata da una Elle Fanning che acquisisce forza episodio dopo episodio. Ebbene, senza girarci troppo in torno, proprio come nella sequenza del fatidico fatto, nel sesto episodio della terza stagione, il carismatico Pietro III perde la vita. Animato da un Nicholas Hoult in grande ascesa, il personaggio è sin da subito stato il co-protagonista ideale di The Great, eccentrico, lussurioso, disturbante, spregiudicato e amorale: è stato oggetto di un percorso di nobile e tormentato di evoluzione. Comic-relief di punta, il regnante è tra le figure più multistrato e coinvolgenti dello show Hulu, capace di alimentare qualsivoglia emozione. Sarcastico, crudele, egoista, fragile, innamorato, eccitato e spontaneo, Pietro ha dato del filo da torcere a Caterina, dando vita a una delle intese on-screen più avvincenti degli ultimi anni. Nemici, alleati e amanti, nel tentativo costante di bilanciare la propria relazione, i due regnanti di Russia hanno rappresentato il fulcro della storia di The Great per due stagioni, attribuendo carattere di irriverente commedia romantica, moderna e in costume. Eppure, nella terza stagione, la ricerca di equilibrio è a un punto di svolta: con un figlio da crescere, le divergenze politiche tra i due sembrano ormai insormontabili. Con l’impeto di riconquistare la Scandinavia per far valere il suo regnato, Pietro III si imbarca in una missione dall’esito fatale.

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The Great (640×316)

Con una scena inaspettata, quanto rapida, Pietro cade nelle acque gelide del lago, incastrato nella sella del suo cavallo che cade in profondità.

E’ poco dopo l’ennesimo scontro con Caterina, che il marito attraversa lo strato di ghiaccio che non supererà mai. Davanti allo sguardo incredulo della moglie e del fedele Grigor, Pietro va a fondo. Un sovrano apparentemente invincibile, duro da uccidere se si pensa alle vicende della prima stagione, ma sconfitto ora dalla natura, in modo veloce, inatteso e beffardo. A ricordarci la fragilità della vita, dopo scontri e trappole creative, Pietro muore accidentalmente. Non per mano della guerra che pensava di voler intraprendere, ma per una svista tanto evitabile quanto imprevedibile, ma in linea proprio con lo stile narrativo di The Great. Accade in fretta, non permettendo nemmeno a Pietro di ritornare effettivamente sui suoi passi. Nella sequenza, il tempo si ferma, proponendo la prospettiva di un’innamorata ferita e incredula alla vista della morte del marito. Caterina non reagisce, impassibile, bloccata dalla paura e dal trauma da cui non saprà liberarsi. Nel maggior colpo di scena della serie tv, l’uscita di scena di Pietro, per quanto sofferta, è stata necessaria. Affinchè Caterina possa rendere grande la Russia del diciottesimo secolo, il personaggio di Nicholas Hoult deve farsi da parte. Nonostante l’amore che animava la passione tra i due, il contrasto di prospettive che li allontanava e il sentimento che li univa avrebbero continuato a ostacolare la modernizzazione del Paese e la crescita stessa della sovrana.

The Great è una storia occasionalmente vera (così come cita l’opening theme), ma continua pur sempre a ispirarsi a fatti reali. Il che implicava necessariamente la morte di Pietro prima o poi. E in tal senso, la serie tv elabora l’accadimento nel più proficuo dei modi per la narrazione.

Infatti, trovatasi sola d’improvviso, Caterina deve fare i conti con una situazione molto più grande di lei. Attanagliata dal lutto a cui fa fatica a credere, la regnante deve fronteggiare una Russia caotica e pronta a esplodere, tra una corte infedele e una popolazione sempre più malcontenta per i cambiamenti apportati. In un ambiente fuori controllo e selvaggio, la seconda metà della stagione di The Great si spinge oltre e dà il suo meglio, rispetto a un inizio mediamente sottotono. Nonostante la decisione di tagliare fuori uno dei personaggi principali e più amati possa sembrare un errore, in questo caso sembra arricchire la complessità della storia. Caterina era destinata a regnare da sola, affrontando le sfide più complicate per il bene del Paese e diventando la più grande sovrana di Russia.

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The Great (640×327)

Un cuore spezzato come fonte di potere.

L’impatto che Pietro ha avuto su Caterina è indiscutibile, animando, corrompendo e ostacolando una modernizzazione scritta nel destino. Eppure, il segno più lacerante lasciato dal marito è proprio l’ingombrante lutto, che la giovane donna non è pronta a fronteggiare. Nonostante Pietro III sembrasse un buon a nulla, era comunque in grado di mantenere ferma e integra Caterina. Ma l’assenza le permetterà di crescere: la morte del marito era inevitabile affinchè la regnante potesse diventare una persona e una leader più forte. Traghettando sino al finale di stagione, l’avvenimento segna le decisioni e il caos che vigono a corte, mentre la protagonista è vittima di una profonda depressione. Eppure, è proprio quando Caterina finalmente si ricongiunge, in una presa di coscienza liberatoria, con il suo acclamato senso del destino a governare in solitaria, che il suo obiettivo si affina ancora di più. Se la sovrana era già ambiziosa, il lutto la rende ancora più una leader potente, spigolosa e determinata. La vicenda la costringe a guardarsi attorno e dentro, ammettendo la morte e la solitudine.

In una scena senza fronzoli o appariscenti abiti colorati, Caterina si libera di tutto, abbracciando spiritualmente il dolore e la ritrovata libertà al controllo. Il finale della terza stagione di The Great anticipa un nuovo capitolo sicuramente più tumultuoso e oscuro per le sorti della trama e della sua protagonista, il che non fa altro aumentare ulteriormente la curiosità, a premiare una decisione ambiziosa e trionfante. Ed ecco che la morte di Pietro III è un’importante passo avanti per lo show, che permette persino a Elle Fanning di dare prova di un’egregia performance.

Nonostante la dolorosa morte di Pietro III lasci una voragine difficile da colmare in The Great, è stata una scelta vincente per le sorti della sua storia, a cui non resta altro che rilanciare la sua storia con il dark humor e il caos che la contraddistinguono.

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