1) Mayday (3×13)
È il finale della terza stagione a conquistare il primo posto su IMDb. Mayday è l’essenza più pura di The Handmaid’s Tale, l’incarnazione più vera del suo messaggio, il punto più alto di un climax che ci ha condotto nella mente della Resistenza. Di chi ha rischiato tutto per la libertà. Perché The Handmaid’s Tale è un inno alla libertà, quella di poter scegliere, realizzarsi, essere diversi o semplicemente se stessi. Ci ricorda quanto una cosa che noi diamo per scontata sia un valore incalcolabile.
A Gilead è solo un ricordo, mentre molti non l’hanno nemmeno conosciuta. Come i bambini. Dalle parole di una di loro, quando i suoi piedi toccano il Canada, emerge tutta la disarmante tenerezza, la confusione, la gioia e la fatica di essere liberi:
Signorina, qui possiamo vestirci come vogliamo?
Come non commuoverci di fronte a una delle scene più belle di The Handmaid’s Tale?
Vale la pena difendere questa libertà e convertire il messaggio fanatico di Gilead in amore per l’altro. Anche se bisogna perdere noi stessi, sacrificare la propria umanità, come fa June. Diventando quel salvatore di cui tutti hanno bisogno.