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Il simbolismo di The Handmaid’s Tale

The Handmaid's Tale

Il valore iconico dei fiori e dei frutti

The Handmaid's Tale

La gestione della comunicazione di uno stato totalitario passa anche attraverso l’utilizzo di formule dai multipli significati. Così come “Under His Eye” è un’invocazione divina e allo stesso tempo una subdola minaccia, altrettanto si può dire del saluto rivolto abitualmente alle ancelle, “Blessed be the fruit” (“Sia benedetto il frutto”), legato alla risposta canonica “May the Lord open” (“Possa il Signore schiudere”). Le ancelle, inquadrate nella società con una mera funzione biologica, sono portatrici di vita e incarnano, in un illogico sistema che sintetizza ideologie teocratiche e scientifiche, la natura stessa.

Le donne diventano così frutti, da schiudere sotto l’occhio attento dei Comandanti e di Dio. Tanto da diventare un bene commerciabile e potenziale merce di scambio, al pari delle arance. È significativa in questo senso la domanda rivolta da Serena Joy a Lydia nel sesto episodio della prima stagione a proposito della presenza inopportuna di Janine, priva di un occhio, al “banchetto” destinato ai diplomatici messicani: “Non metti le mele ammaccate in cima alla cassa, vero?”.

The Handmaid's Tale

La riscoperta di un’agricoltura classica maggiormente ecosostenibile è una naturale conseguenza. E la grande varietà cromatica dei fiori e le piante che abbelliscono abitazioni e città cela il grigiore macchiato di sangue di un mondo inconcepibile. Succede allora che l’immane brutalità del credo di Gilead sia deflagrata con tutta la sua forza nel momento in cui Serena, portatrice di vita solo se immersa nel verde da lei generato (e nel rosso, non casuale, dei tulipani), ha ricordato alla povera June il destino delle ancelle che non rimangono incinte.

Il fondamentalismo di Gilead interpreta letteralmente i dettami dell’Antico Testamento, non contempla la possibilità che esistano uomini sterili (anche se Fred lo è) e riduce ogni considerazione all’idea che una donna non fertile sia, semplicemente, una “non donna”. Serena l’ha sottolineato con grande forza nel quinto episodio della prima stagione, alle luce delle difficoltà nel concepimento del primo figlio. In un giardino pieno di piante e fiori secchi, da potare. Come si fa con un’ancella “incapace” di andare incontro al destino biologico, mandata a morire in una colonia.

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