Ci vuole molto coraggio a investire nell’horror come ha fatto Mike Flanagan per The Haunting of Hill House. Considerato un genere cinematografico di livello inferiore, l’horror ha sempre vissuto un’esistenza travagliata nonostante la sua longevità e le importanti innovazioni che ha portato nel mondo dell’intrattenimento. Pur avendo alle spalle una storia di tutto rispetto, la maggior parte del pubblico lo evita ignorando le perle nascoste di questo genere storico. Con The Haunting of, Mike Flanagan dimostra ben due cose in un colpo solo: in primo luogo che l’horror può raggiungere un certo grado di qualità e non essere limitato alla dimensione del film splatter di turno; in secondo luogo che l’horror può fare da cornice perfetta per storie di drammatica potenza. D’altronde l’aveva già insegnato Stephen King nei suoi libri. Ecco quindi che con le due stagioni di The Haunting of, Flanagan non si limita a raccontare storie di paura ma a reinterpretare due classici della letteratura gotica secondo la chiave di lettura della famiglia e dell’amore.
È stato difficile ma pensiamo di essere riusciti a selezionare gli episodi che più sono rappresentativi e simbolici della meravigliosa creatura di Mike Flanagan. Aspettiamo di sapere la vostra opinione.
5) 2×09 – “La bestia nella giungla”
Se in The Haunting of Hill House il focus principale è sempre stato la famiglia, nella seconda stagione della serie tv antologica il cuore della narrazione risiede nell’amore e nelle sue tante sfaccettature. “La bestia nella giungla”, nono e ultimo episodio di The Haunting Of Bly Manor, è, in tal senso, una summa di tutto ciò che abbiamo visto e imparato da questi personaggi. Ognuno di loro è sempre stato alla disperata ricerca di un legame, di una connessione con l’altro che li aiuti a uscire dall’infelicità e dallo sconforto. Ma l’amore da loro ricercato non è sempre stato fonte di salvezza e speranza come nel caso della povera Rebecca, finita tra le braccia sbagliate.
Così, sulle sponde di quel lago infestato, i nostri protagonisti affrontato per l’ultima volta i demoni di Bly Manor e quelli del loro cuore. Henry fa finalmente ritorno alla magione, deciso a espiare le colpe del passato e prendendosi cura dei bambini. Owen e Hannah hanno la possibilità di dirsi addio. A Dani, però, spetta il sacrifico più grande. Con poche semplici parole, Dani libera i fantasmi intrappolati da secoli nel lago sacrificando se stessa come nuovo ricettacolo per Viola. Se per tutti gli altri personaggi, Bly è l’incubo in cui finiscono per perdere se stessi, per Dani e Jamie invece rappresenta il luogo in cui capiscono finalmente chi sono.
4) 1×10 – “Il silenzio si espande”
Altro finale straziante e catartico ma stavolta è quello di The Haunting of Hill House.
La puntata rivela finalmente il segreto della Stanza Rossa e di come questa si adatti alle necessità di ogni singolo membro della famiglia Crain. Un’influenza sottile che ha finito per avvelenare il cuore della madre Olivia e distruggere per sempre la loro famiglia. All’interno della stanza, lo spirito di Nell si manifesta e offre le risposte alle domande che hanno perseguitato i suoi fratelli da tutta la vita. Un ultimo atto d’amore è quello che accomuna la dolce Nell al padre Hugh che, da sempre, ha cercato di proteggere i figli dalla terribile verità.
Nell’ultimo fatidico dialogo tra Hugh e Olivia assistiamo a due opposte visioni della vita e del modo di affrontarla. Fin dal suo ingresso nella casa, Olivia è stata tormentata da visioni angoscianti, tali che l’hanno portata a convincersi che l’unico modo per proteggere i propri figli dal dolore del mondo di fuori fosse quello di tenerli ancorati a sé. La morte diventa, in quest’ottica, l’unica via d’uscita possibile, il risveglio da quell’incubo ad occhi aperti che è la vita. Un finale emotivo, struggente e indimenticabile. Nel dialogo tra i due genitori e nelle scontro tra Nell e Olivia assistiamo alla degna conclusione di una storia di fantasmi e di umano dolore.
3) 2×08 – “La romanzesca storia di certi vecchi vestiti”
In questa seconda stagione il culmine della narrazione si raggiunge nell’ottavo episodio, ovvero quando viene approfondita la storia di Bly, ed è allora che lo spettatore capisce definitivamente che gli spettri e i bambini sono solo il sintomo di una causa ben più radicata nel passato: il dolore di una madre.
Tutto ha inizio nel 1600, con le sorelle Viola e Perdita Willoughby, orfane di padre che ha lasciato loro la proprietà di Bly Manor. Perdita, però, è segretamente invidiosa di Viola, sentimento che peggiora con il passare del tempo quando prima vede la sorella sposarsi con un uomo di cui è invaghita e poi è costretta a prendersene cura quando Viola si ammala. Dopo 6 anni, Perdita uccide la sorella, la cui anima rimane intrappolata all’interno di un baule di vestiti e gioielli. Rifiutata l’estrema unzione, Viola rimane dunque intrappolata in un purgatorio creato da lei stessa e che lei stessa finisce per alimentare di odio, risentimento, dolore e malinconia. Vagando ogni notte in cerca della figlia perduta, la donna ha ormai perso la memoria e il volto, trascinando con sé nel lago le anime perdute che hanno incrociato per secoli il suo cammino.
2) 1×05 – “La donna dal collo storto”
Seconda posizione per il quinto episodio di The Haunting of Hill House, che segna un importantissimo punto di svolta nella storia dei Crain.
Dopo la terribile vicenda accaduta loro da piccoli, i fratelli Crain vivono vite spente, vuote e con sporadici contatti tra loro. Risentimento e colpa covano nel loro cuore, ognuno pronto a puntare il dito verso l’altro. Sono soprattutto Theo e Nell, i più piccoli del clan, a scontare maggiormente le mancanze del passato. Ed ecco quindi che in “La donna dal collo storto”, assistiamo alla straziante storia di Nell, ai suoi disperati tentativi di essere felice e ai rovi invisibili di Hill House, che l’hanno ghermita dall’età di sei anni.
Marchiata anche per via delle sue capacità, Nell è lasciata indietro dal resto della famiglia e, proprio per questo motivo, finisce inevitabilmente nella trappola della casa. Apprendiamo con sgomento che è lei stessa la “Bent-Neck Lady” che la perseguitava da bambina, chiudendo in tal modo un cerchio e realizzando il suo scioccante destino. La morte di Nell è uno dei momenti più cupi della serie tv, raccontato attraverso una serie di momenti frammentati sparsi nel corso della storia e ricomposti definitivamente nel quinto episodio in un quadro degno di Francisco Goya.
1) 1×06 – “Due temporali”
“Due temporali” è il proseguo diretto degli avvenimenti dello scorso episodio. Nel presente, infatti, la famiglia Crain si riunisce dopo molti anni ma il motivo non è affatto felice. All’impresa di pompe funebri di Shirley, i Crain salutano un’ultima volta Nell addossandosi reciprocamente la colpa di quanto avvenuto. Alla tempesta che si sta abbattendo nel presente, se ne affianca un’altra di parecchi anni prima. Nel passato, la famiglia deve affrontare un devastante temporale che ha colpito Hill House, mentre una Nell bambina scompare misteriosamente e i fantasmi bussano insistentemente alla porta.
Perché si tratta dell’episodio migliore di The Haunting of?
Da un lato perché “Due temporali” trae la sua forza da una regia potentissima, caratterizzata da molteplici riprese a camera singola che alternano passato e presente dando così forma a sequenze ininterrotte. Seguendo contestualmente i fratelli Crain da piccoli e da grandi abbiamo una chiara percezione della tragedia che li ha colpiti, pur non conoscendone ancora i retroscena, e del peso che questa ha avuto nella loro vita. Una regia tesa e intensa firmata da Mike Flanagan. Il secondo motivo è sempre merito di Flanagan ma stavolta si tratta della sceneggiatura. Così come la macchina da presa non perde di vista un singolo minuto la famiglia Crain, così anche la narrazione ci tiene a precisare che il cuore di tutto sono sempre stati i legami familiari e non la casa infestata.