Mentre ci godiamo l’ennesimo rewatch dello Sherlock di Benedict Cumberbatch, Netflix ci tenta con quella che all’apparenza sembra l’ennesima trasposizione del personaggio: The irregulars. In realtà, bastano pochi minuti del pilot della serie tv per capire che non è così.
Ne abbiamo visti di Sherlock Holmes
Negli anni abbiamo avuto occasione di conoscere il famoso Sherlock Holmes dei romanzi di Arthur Conan Doyle in tutti i suoi aspetti e nelle più svariate forme. Abbiamo visto uno Sherlock folle e affascinante con il volto di Robert Downey Jr. nel 2009, una versione alternativa del duo Sherlock e Watson portata da CBS con Elementary. Quest’ultima vedeva il nuovo Sherlock (Jonny Lee Miller) come un ex detective inglese trasferitosi a New York su imposizione del padre per curare la sua dipendenza dalle droghe. Ad aiutarlo nel percorso di riabilitazione arriva un’ex chirurgo convertitosi a badante, ovvero la dottoressa Watson, interpretata come detto da Lucy Liu. Tra il 2020 e il 2022 abbiamo anche intravisto lo Sherlock di Henry Cavill (in Enola Holmes), che cozza un po’ con il personaggio scritto da Doyle, (seppur piacevole agli occhi).
Questa volta, con The irregulars, Sherlock e Watson vengono riletti e gettati in un contesto ancora mai visto. Lo show di Tom Bidwell non ha nemmeno come protagonista il nome della famiglia Holmes, ma prende invece origine dai giovani protagonisti dalle pagine ‘dimenticate’ dei romanzi di Arthur Conan Doyle. Tra le pagine dei romanzi gialli dell’autore inglese viene infatti nominato un gruppo di ragazzini che Sherlock avrebbe arruolato per aiutarlo a risolvere casi particolarmente difficili.
I nuovi eredi di Sherlock sono soprannaturali
Gli Irregolari di Baker Street (The Irregulars) sono quindi i veri protagonisti di uno show divertente e fresco che ha -a sorpresa- un che di soprannaturale. La storia ruota attorno al gruppetto di disadattati di strada della Londra Vittoriana. Questi 5 ragazzi, super intelligenti, rimangono invischiati in un labirintico schema di misteri soprannaturali che sembrano essere collegati al famoso detective Sherlock Holmes, di cui sentiamo solo parlare per quasi tutta la serie.
Gli 8 episodi di The Irregulars sono guidati dalla meravigliosa Thaddea Graham nei panni di Bea. A lei si affiancano la sorella Jessie (Darci Shaw), Billy (Jojo Macari), Spike (McKell David) e il giovane e affascinante principe Leopold (Harrison Osterfield), che ricorda un po’ l’amato Lord Tewkesbury (Louis Partidge) di Enola Holmes.
Nel corso dello show ci uniamo così alla banda di Scooby Doos mentre indaga su una serie di eventi soprannaturali che – di solito – includono alcuni raccapriccianti omicidi.
Come nella maggior parte delle serie con un crimine della settimana, la qualità dei casi è variabile, ma un aspetto in cui The Irregulars brilla è il tentativo di costruire narrazioni interessanti attorno al problema della lotta di classe, della parità di genere e dell’abuso. Grazie a questa storyline coinvolgente, la presenza di Sherlock diventa quasi futile. L’ombra del nome Holmes è percepibile nell’aria durante tutti gli episodi. Ma i giovani di Baker Street hanno abbastanza carisma e talento per portare il peso dello show sulle loro spalle, senza troppi sforzi.
È un po’ come conoscere la storia dei bimbi sperduti prima di Peter Pan
Diventa piacevole vedere i misteri di Baker Street da un punto di vista diverso che è in primo luogo soprannaturale. Ciascuna delle avventure infatti viene immersa nel soprannaturale quando un misterioso “squarcio” nella realtà conferisce ai cittadini londinesi strani poteri. Il tutto è intrecciato con un mistero che circonda Watson e lo scomparso Sherlock Holmes (Henry Lloyd-Hughes), il quale potrebbe o meno avere una connessione inaspettata con la madre morta di Bea e Jessie.
In secondo luogo, si umanizza la leggenda del famigerato Sherlock Holmes, seguendo il pensiero per cui nessuno lavora da solo. Dietro i più grandi nomi della storia ce n’è sempre almeno un altro meno conosciuto. Si tratta di quei personaggi che vengono considerati come le spalle, gli eredi, i narratori delle loro storie, ma che in realtà sono altrettanto protagonisti. Per lo Sherlock di Cumberbatch, abbiamo sempre pensato fosse quello di Watson, con The Irregulars scopriamo anche quelli di Jessie, Bea, Billy, Spike e Leopold.