Chi aveva avuto modo di conoscerlo già prima di visionare la sua stupenda interpretazione nei panni del personaggio di Bill nella 1×03 di The Last of Us forse non sarà rimasto troppo sorpreso di fronte a quest’ultima performance, ma sono ancora in tanti, soprattutto nel nostro paese, a conoscerlo poco o addirittura a ignorarne le precedenti prestazioni attoriali. Ebbene, sì, oggi vi vogliamo parlare di Nick Offerman, attore classe 1970 che nel corso degli anni ci ha regalato fantastiche prove recitative e che siamo sicuri in futuro ci darà ancora tante soddisfazioni.
In occasione del rilancio della carriera dell’uomo, vogliamo oggi passare in rassegna alcuni tra i ruoli più iconici di Nick Offerman e l’evoluzione del suo percorso, sia in ambito comico che drammatico.
Attenzione, nell’articolo potreste incappare in possibili spoiler sulla 1×03 di The Last of Us. Buona lettura!
Prima di parlare degli ultimi sviluppi nella carriera dell’attore, facciamo un salto indietro nel tempo e ai suoi esordi nel panorama teatrale di Chicago. Performer, ma anche coreografo e all’occorrenza carpentiere: Offerman dimostra sin dagli anni ’90 la propria motivazione nel perseguire il proprio sogno facendosi notare per il proprio talento. Sarà proprio durante questo periodo che l’uomo stringerà la speciale amicizia con Amy Poheler (fondamentale per la sua carriera futura) e, successivamente, conoscerà Megan Mullally, l’iconica interprete di Karen di Will & Grace, che diverrà poi sua moglie e con la quale lavorerà anche in alcune serie. Nei primi anni duemila Offerman inizia a lanciare la sua carriera in tv, comparendo in show come 24, Una mamma per amica, il già citato Will & Grace, The West Wing e altre.
La svolta però si verifica nel 2009, anno in cui Nick Offerman inizia a vestire i panni dell’inconfondibile e inimitabile Ron Swanson nella serie comedy Parks & Recreation insieme a Amy Poheler.
I suoi baffi spessi, la sua folta chioma castana e l’espressione arcigna sono il suo marchio di fabbrica: Ron Swanson è una vera e propria icona sia dal punto di vista dell’estetica del personaggio che per quanto riguarda la sua caratterizzazione. L’interpretazione di Nick Offerman da questo punto di vista è davvero fenomenale e pare quasi che il personaggio gli sia perfettamente cucito addosso. Capace di una verve comica davvero incredibile e in grado di rendere al meglio i contrasti del suo insolito personaggio, un burbero uomo che incarna la massima forma di mascolinità nella sua messa in scena più stereotipica e parodistica. Un dipendente governativo misantropo e fondamentalmente anarchico che disprezza il contatto con il pubblico e che ama la caccia, qualsiasi tipo di lavoro manuale, le colazioni a base di uova, bacon e salsiccia, le bistecche, il whisky e, naturalmente, il sesso. Un personaggio all’apparenza impassibile e lontano da ogni tipo di sentimentalismo che in realtà nasconde un cuore d’oro e che farebbe di tutto per le persone a cui tiene.
Un personaggio che sicuramente non avrebbe mai funzionato così come effettivamente è successo se a portarlo in scena fosse stato un altro attore rispetto a Nick Offerman che, giocando con mimica, gestualità e un timbro di voce davvero inconfondibile ci ha regalato uno dei personaggi più spassosi dell’ultima decade e che meriterebbe di essere riscoperto soprattutto in Italia, paese in cui, purtroppo, Parks & Recreation non è ancora riuscito a imporsi nella cultura popolare ai livelli di altre simili serie tv comedy. Nonostante la sua spassosa interpretazione di Ron Swanson, l’attore non ottenne quasi nessuna vittoria alle premiazioni televisive (salvo quella ai Television Critics Association Award per la miglior interpretazione in una comedy).
Dopo la grande avventura con Parks & Recreation, ecco che infatti l’uomo torna in grande spolvero per la seconda stagione della serie antologica Fargo, in cui interpreta il personaggio dell’avvocato Karl Weathers. L’uomo diventa poi uno dei presentatori di programmi televisivi più amati del periodo conducendo (insieme all’amica Amy Poheler) Making It, trasmissione in cui falegnami, carpentieri e amanti del bricolage si affrontano in varie sfide di artigianato (passione che Nick Offerman ha reso un vero lavoro creando una propria azienda specializzata nel settore). Seguono poi una serie di prove di ottimo livello che però non riescono ancora a farlo emergere: l’attore fa varie comparsate in molti show (come The Good Place, Good Omens), presta la sua voce inconfondibile in alcune serie e film animati, da The Great North a The Lego Movie e partecipa ad alcune interessanti serie come drammatiche come Devs e Colin in Black & White.
Ma è il 2022 a segnare una nuova svolta nella carriera dell’attore: l’uomo infatti viene scritturato nella serie di The Last of Us, partecipa alla dark comedy di Peacock The Resort con William Jackson Harper e Cristin Milioti e diviene uno dei principali interpreti della miniserie di Hulu Pam & Tommy, serie che racconta lo scandalo emerso in seguito alla diffusione di un sextape riguardo alla prima notte di nozze tra l’attrice Pamela Anderson e il musicista Tommy Lee. Nello show, Nick Offerman veste i panni di Michael Morrison, attore, produttore e regista di film pornografici che insieme a Rand Gauthier per primo cercherà di mettere in commercio il suddetto video. Nella miniserie, Offerman si distinguerà ancora una volta, dando prova del proprio talento e fornendo una prova più che convincente.
Ma ora, senza più girarci attorno, arriviamo a parlarvi della fenomenale interpretazione che Offerman ci regalato nell’episodio 1×03 dell’acclamata serie HBO The Last of Us intitolata Long, Long Time. È davvero difficile per noi esprimere a parole le sensazioni che la puntata in questione ha saputo trasmetterci. Elogiata dal pubblico ma anche dagli addetti del mestiere come una tra le puntate più belle ed emozionanti dell’ultimo periodo, ma, più in generale degli ultimi anni, se Long, Long Time è quello che è, ciò si deve proprio alla fantastica accoppiata Nick Offerman-Murray Bartlett. Se infatti di recente avevamo potuto apprezzare il secondo per il suo impeccabile lavoro nella prima stagione di The White Lotus (che gli è valso un Emmy), a stupirci maggiormente è stato però senz’ombra di dubbio il meticoloso lavoro dietro alla resa del personaggio di Bill da parte di Offerman. Non che il talento di quest’ultimo fosse in questione, sia chiaro, ma, sbagliando (conoscendo la controparte videoludica del personaggio), ci saremmo aspettati di trovarci di fronte un individuo con una carica emotiva ben diversa.
Quando il personaggio di Bill viene infatti presentato in scena per la prima volta, non vi neghiamo di aver subito pensato inevitabilmente a una versione post-apocalittica e incattivita dell’antigovernativo, misantropo e paranoico Ron Swanson, più felice che mai di essere stato lasciato solo a governare una propria “cittadina” e a vivere in pace. Beh, se avete visto l’episodio in questione, capirete bene quanto ci siamo sbagliati. La costruzione del personaggio di Bill arriva a raggiungere una profondità che nessuno si sarebbe aspettato: la versione di Nick Offerman, che in un minutaggio limitato riesce a restituire una gamma emotiva dalle mille sfumature, è davvero devastante: rabbia, insicurezza, fragilità, paura di restare solo, senso di protezione…
Un percorso che si discosta notevolmente dall’originale versione del personaggio, che nel gioco di PlayStation ricopriva un ruolo più attivo nel viaggio di Joel e di Ellie, ma che era distante anni luce da un simile approfondimento e da una storia tanto tragica quanto romantica che è già stata paragonata da molti spettatori, per commozione e sentimento, all’intro del film della Pixar Up.
Con questa piccola perla di recitazione Nick Offerman porta in scena quella che per noi è la sua più grande e sentita interpretazione, prestazione che meriterebbe di essere riconosciuta e apprezzata nella stagione dei premi: vi basti sapere che già ora il pubblico invoca la sua vittoria alla prossima celebrazione degli Emmy Awards! Una prova attoriale da brividi che ci ricorda ancora una volta come molto spesso attori generalmente più noti per il loro lato comico possano riuscire a sorprenderci grazie alle loro performance più drammatiche ed emozionali.
Se, a gennaio 2023, questi sono gli standard per le prestazioni recitative dell’anno in ambito seriali, i colleghi attori dovranno davvero sudare per arrivare a superare una simile prova.