Occhioni grandi e scuri, baffo anni Ottanta e una risata che riesce a riempire una stanza. Sono queste le armi segrete che hanno fatto innamorare il web di Pedro Pascal, complice ovviamente anche quell’inspiegabile senso di protezione derivato dai suoi due nuovi ruoli più celebri. Per noi che Pedrito lo abbiamo apprezzato sin dai tempi d’oro di Game of Thrones e, successivamente, in Narcos, la notizia che l’attore cileno sia diventato il nuovo inetrnet daddy non arriva in maniera del tutto inaspettata. Quello che ci fa ancor più sorridere è l’ironia con la quale, lo stesso Pedro Pascal abbia abbracciato la sua nuova identità durante un’intervista in stile macchina della verità. Proprio nel corso di questo format video di Vogue, che regala sempre perle rare di divertimento e cringe, Pascal, ammiccando alla telecamera, dice: “Quello di papà è uno stato mentale, sai cosa intendo, no? Sono il tuo papà”.
Frase che scatenato l’esultanza del web e ha prodotto un torrente in piena di meme, oltre a uno sketch appositamente scritto per la puntata del Saturday Night Live in cui Pedro Pascal ha fatto da presentatore. D’altronde, l’attore 47enne è solo l’ultimo di una lunga schiera di illustri predecessori che hanno infiammato il web a fasi alterne (vedasi il periodo d’oro di Ian Somerhalder di The Vampire Diaries).
Anzi, per utilizzare un termine ancora più appropriato sarebbe il caso di parlare di zaddy. Cosa significa zaddy? Come si spiega il buon vecchio Urban Dictionary, con il termine si intende un uomo anche molto più grande in termini anagrafici ma che viene considerato tremendamente sexy e appetibile. E credetemi se vi dico che Pedro Pascal si aggiunge a una lista tremendamente lunga e che comprende Chris Pine (Star Trek, Dungeons & Dungeons), Idris Elba (Luther), Jason Momoa (Game of Thrones), Charlie Hunnam (SOA) e Jon Hamm (Mad Men) tra i nomi più gettonati del web.
Ciò che contraddistingue il caso particolare di Pedro Pascal è l’attenzione rivolta non tanto sull’aspetto fisico dell’attore ma su quel senso di protezione e sicurezza che l’interprete trasmette nel ruolo prima del Mandaloriano e poi in quello di Joel. Sono passati ormai anni da quando Pascal era associato a figure maschili decisamente più passionali e persino violente, adesso l’immaginario si è totalmente ribaltato. Se in The Mandalorian, l’attore veste i panni del cacciatore di taglie dal cuore buono che adotta un alieno verde e se ne prende cura, in The Last of Us i modi burberi di Joel Miller servono solamente a nascondere l’animo gentile, pacato e altruista di questo padre surrogato di Ellie.
Inoltre, una menzione d’onore va fatta allo straordinario lavoro di Pedro Pascal. Un attore che si è davvero fatto le ossa sul campo e le cui doti stanno finalmente ricevendo l’attenzione che meritano.
In un panorama seriale e filmico in cui, molto spesso anche se meno di frequente rispetto al passato, i ruoli maschili ricalcano sempre quegli stereotipi di forza, virilità e mancanza di empatia, Pedro Pascal risponde a un bisogno comune. Una ventata di freschezza che porta sul piccolo schermo degli uomini sensibili e capaci di produrre lacrime da quei piccoli condotti negli occhi. Sia in The Mandalorian che in The Last of Us, gran parte della caratterizzazione dei due protagonisti maschili è infatti riservata a una notevole componente emotiva che abbatte certi stereotipi senza che Pedro Pascal perda il suo titolo di sex symbol. Anzi, semmai tutto il contrario.
Gli antieroi di Pedro Pascal sono uomini complicati e sfaccettati, uomini che si ritrovano loro malgrado a vestire gli scomodi panni di genitori. Ed è un po’ ironico come l’attore cileno, che di figli non ne ha, sembri particolarmente portato per incarnare figure paterne. Eppure, con straordinario carisma e dolcezza, Pascal è entrato ormai nel nostro cuore di amanti seriali grazie a due interpretazioni che sanno calibrare perfettamente sensibilità e tenacia, senso di protezione e lotta feroce per tenere al sicuro le persone care. Da un lato abbiamo così Mando che, persino a volte perennemente coperto, riesce a trasmetterci un senso di apprensione e preoccupazione costante per il piccolo Grogu, dall’altro lo straziante legame tra Joel ed Ellie e le scelte che il primo decide di compiere per proteggere la ragazzina, anche a costo di sacrificare l’intera umanità.
Lo stesso Pedro Pascal ci tiene però a precisare come esistono delle differenze sostanziali tra questi due personaggi. Innanzitutto, le rispettive motivazioni partono da presupposti diversi: la figura di Joel Miller è decisamente più oscura ed egoista rispetto a quella del Mandaloriano che salva Gorgu perché è la cosa giusta da fare, nonostante abbia già riscosso la taglia. Din Djarin è più un eroe nel senso stretto del termine, non cerca di reprimere l’affetto che prova per il piccolo orfano o di allontanarlo. Tutto il contrario per quanto riguarda lo strano rapporto tra Joel ed Ellie che si evolve in maniera più lenta e contradditoria. I ruoli interpretati da Pascal sono simili, quindi, solo a un livello superficiale ma, a dirla tutta, permettono all’attore di esplorare due modi diversi di intendere la figura paterna.