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Come The Last of Us e Fallout stanno tracciando la strada per le trasposizioni videoludiche

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Negli ultimi tempi sembra che il panorama seriale abbia finalmente trovato la chiave di volta per superare un annoso problema. Il rapporto tra videogiochi e televisione, così come quello con il cinema, è sempre stato molto complesso. Da una parte la volontà di portare sul grande o piccolo schermo fortunatissimi titoli videoludici ha stimolato a lungo il palato dei produttori. Dall’altra, però, questo asse non si è mai scaldato, perché le trasposizioni dei videogiochi si sono rivelate molto più complesse di quanto previsto. Questo, almeno, fino a poco tempo fa. Perché The Last of Us e Fallout sembrano aver invertito con decisione il trend.

The Last of Us ha esordito a inizio 2023, aprendo una nuovissima fase degli adattamenti videoludici. La serie HBO ha ottenuto un successo enorme (infrangendo anche un curioso record), e come spesso capita in casi come questi, si è aperta immediatamente la caccia all’emulazione. A poco più di un anno di distanza, Prime Video ha replicato, con la realizzazione di Fallout, titolo che ha rafforzato la convinzione negli adattamenti videoludici. Dopo anni di tentativi, il più delle volte andati a vuoto, The Last of Us e Fallout stanno riuscendo, finalmente, a portare in televisione, con risultati più che soddisfacenti, i videogiochi. Le due serie tv hanno inaugurato una strada, tramite delle operazioni simili, che a ben vedere fornisce delle indicazioni preziose per tutti gli altri adattamenti che verranno. Proviamo a evidenziare questi elementi condivisi.

La complessa storia degli adattamenti videoludici prima di The Last of Us e Fallout

Prima di entrare nel dettaglio di ciò che le due serie tv hanno fatto per riuscire finalmente a trasporre con efficacia grandi successi videoludici, è bene fare una panoramica generale sui tanti tentativi andati a vuoto. Il cinema da parecchio tempo, comprensibilmente, guarda ai videogiochi per trarre ispirazione. Nel 1995 uscì un adattamento, abbastanza anonimo, di Mortal Kombat, mentre nei primi 2000 si collocano la saga di Resident Evil, il Tomb Raider di Angelina Jolie e l’angosciante Silent Hill. Per citare alcuni esempi. Non siamo davanti a fallimenti totali, specialmente gli ultimi due film hanno anche riscontrato un certo successo, ma sicuramente nessun titolo è riuscito, nemmeno lontanamente, a sfiorare la fama del videogioco di origine.

I tentativi più recenti sono quelli più deludenti. Dalle pellicole di Assassin’s Creed e Uncharted alla tremenda Resident Evil di Netflix. Per l’ultima l’illusoria Halo di Paramount+, andata di recente incontro alla propria cancellazione. Resiste The Witcher, ma sappiamo bene quanti problemi sta incontrando, col recast del personaggio centrale che ha fatto parecchio rumore. Insomma, la scintilla non era mai scattata tra le serie tv e i videogiochi. E negli ultimi tempi anche il cinema aveva faticato tanto. Poi è arrivata The Last of Us, che sembra aver cambiato tutto.

Joel ed Ellie, interpretati da Pedro Pascal e Bella Ramsey, protagonisti di The Last of Us

La preminenza del format seriale

The Last of Us prima e Fallout poi (qui potete leggere la recensione della serie di Prime Video) non sono state semplicemente delle serie tv convincenti, ma si sono rivelate dei successi enormi. Per una volta l’adattamento riesce a tenere testa al videogioco. Ma come ci si è arrivati? Le due serie tv, sebbene molto diverse, presentano dei tratti in comune. E questi sono, secondo noi, gli elementi decisivi che possono far assurgere The Last of Us e Fallout a modelli per le future trasposizioni videoludiche.

Il primo elemento è anche il più scontato e immediato. Stiamo parlando del format seriale, sfruttato magistralmente da HBO e Prime Video per le proprie operazioni. The Last of Us e Fallout hanno dimostrato una certa preminenza del modello televisivo su quello cinematografico, in linea d’altronde con la natura del format videoludico. I videogiochi sono opere dall’ampio respiro, che arrivano a toccare numerose ore di gioco. Il format seriale, dunque, si adatta molto meglio di quello cinematografico a questo tipo di trasposizione. The Last of Us e Fallout, inoltre, hanno saputo sfruttarlo al meglio, coi risultati che abbiamo visto.

Dal videogioco alla serie tv: come si muovono The Last of Us e Fallout

Dalla cornice passiamo al contenuto, andando maggiormente nel dettaglio della questione. The Last of Us e Fallout hanno avuto successo come serie tv perché, pur partendo dal videogioco (e in entrambi i casi si tratta di titoli sacri per i giocatori), hanno saputo sviluppare una loro, fortissima, identità. Soprattutto per ciò che riguarda la storia narrata, le due serie tv seguono orgogliosamente il proprio tracciato, allestendo una costruzione narrativa solida e indipendente, che si poggia sul videogioco, ma che si sviluppa in autonomia.

In questo modo, The Last of Us e Fallout risultano estremamente credibili come serie tv. Il videogioco rimane molto presente, attraverso citazioni, easter egg e via discorrendo. La storia, però, si evolve seguendo il proprio percorso, a livello sia estetico che narrativo. L’aspetto da sottolineare, in sostanza, è che entrambe le serie tv si reggono sulle proprie gambe. Lo fanno senza perdere mai il riferimento del videogioco, ma riuscendo a distaccarsene il giusto per spiccare in autonomia il volo.

In questo modo si ottengono due risultati cruciali. Il primo è che, tra lo sviluppo narrativo e il legame col gioco, si stabilisce un equilibrio impressionante. Il secondo è che i due titoli arrivano ben oltre gli appassionati dei videogiochi di riferimento, aprendosi a qualsiasi tipologia di spettatore. The Last of Us e Fallout accontentano sia i cultori delle serie che quelli dei giochi grazie all’equilibrio tra le parti che le due produzioni riescono a raggiungere.

La protagonista di Fallout Lucy, interpretata da Ella Purnell, che vede il mondo fuori dal suo vault

Ambizione e qualità al servizio della causa

Infine, l’ultimo elemento da sottolineare che accomuna The Last of Us e Fallout è la presenza, in fase di ideazione e realizzazione, di due elementi fondamentali: l’ambizione e la qualità. Questi sono pregi che tutte le produzioni devono avere e The Last of Us e Fallout hanno dimostrato che nel campo delle trasposizioni videoludiche, come in ogni altro, non basta poggiarsi su un titolo di culto, ma occorre portare avanti il lavoro con qualità e ambizione. Le due serie tv hanno, inoltre, dimostrato che investimenti e scommesse in questo settore ripagano. Stiamo parlando di un segmento produttivo molto vivo, su cui siamo sicuri che nei prossimi anni si concentrerà l’attenzione del panorama seriale.

Per questo, dunque, diciamo che The Last of Us e Fallout ora stanno tracciando la strada per le trasposizioni videoludiche. Perché le due serie tv hanno alcuni elementi, decisivi, in comune e soprattutto hanno mostrato la via per muoversi all’interno di un settore ricco di potenzialità. Occorreva solo trovare una bussola e ora i riferimenti sono ben visibili. Che la lezione di The Last of Us e Fallout possa essere ripresa dai tanti titoli che verranno in futuro, così da continuare a vedere grandi opere capaci di adattare grandi videogiochi.

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