Attenzione!!! L’articolo contiene spoiler sul secondo episodio di The Last Of Us.
“Sliding Doors” è un’espressione inglese diventata comune dopo l’uscita dell’omonimo film che ha come protagonista la bravissima Gwyneth Paltrow. Il concetto esprime l’assoluta imprevedibilità di un evento che può cambiare inevitabilmente la vita. Quest’ultima, come una metropolitana arrugginita, è fatta di porte scorrevoli che si aprono davanti a noi come un flusso mai spento. Esse, così caotiche, aspettano solo il nostro salto, le nostre scelte, il nostro destino. Il nostro fermento.
Per Joel e Ellie l’effetto Sliding Doors si riflette nel loro stesso incontro: un evento che segna come una cicatrice il loro destino. In The Last Of Us questo incrocio di sguardi e anime ha una valore inimmaginabile e di portata universale. Come il leggero movimento delle ali di una farfalla che può rappresentare un piccolissimo cambiamento nell’economia del sistema globale, anche i protagonisti di The Last Of Us sono pronti a cambiare le sorti di un mondo alla deriva di cui fanno parte. Ma questa volta non siamo di fronte al semplice cambiamento, no. Siamo di fronte all’espiazione del dolore dal mondo.
The Last Of Us 1×02 – Dove eravamo rimasti
Il primo episodio di The Last Of Us si era chiuso con la fuga di Joel, Ellie e Tess. Il trio è diretto verso Ovest dove un gruppo di ‘Luci’ sta aspettando l’arrivo di Ellie. Ed è proprio da questo aspetto che la narrazione del secondo episodio, in onda su Sky e in streaming su Now, prende piede: perché Ellie deve essere consegnata alle ‘Luci’? È la stessa Ellie a fornire delle spiegazioni che, seppur limitate e insufficienti, riescono a donare il senso del suo inestimabile valore: sembra infatti che l’adolescente sia la cura contro il virus che sta massacrando l’umanità. L’episodio mostra i dubbi di Joel a riguardo e spoglia il suo carattere da paternalismi e perbenismo: non esistono cure. È questo, per il momento, il suo unico e disperato pensiero.
The Last Of Us 1×02 mostra i suoi muscoli nel tentativo di ribaltare un semplice legame affettivo, delineando un rapporto che viene a galla pezzo per pezzo come i rottami delle costruzioni. L’Esempio lampante di questo meraviglioso sentimento trova spazio nel disegno di un piano sequenza a luci calde: Joel e Ellie, seduti uno di fronte all’altra, cercano di proseguire la propria marcia e si guardano come se cercassero rassicurazioni e forza nel cuore dell’altro, come se si conoscessero da una vita. Ma in realtà non si conoscono. Si stanno presentando proprio in quel momento, a due passi dall’inferno di questo mondo: la paura di non farcela. ‘Come hai fatto a venire qui dal Texas? ‘Passo’ risponde Joel. La morte della figlia è un ricordo ancora troppo maturo e vivace per ricordarsi del dannato Texas. Negli occhi di Ellie, però, Joel vede il riflesso dei contorni di sua figlia e il peso di una vita spezzata troppo presto. Una porta, quella, non più scorrevole ma chiusa per sempre nei ricordi affranti e abbattuti.
I primi Clickers
Questo episodio ci presenta, da vicino, anche i primi infettati: sono i Clickers. La spiegazione del fungo continua a rivestire un ruolo maggiore nella serie rispetto al videogioco e il comportamento degli infettati assume un tessuto quasi didascalico. Durante la fuga, Joel, Ellie e Tess si imbattono in una delle bestie ed è proprio Joel a suggerirci, con gesti e sguardi, le caratteristiche di un Clickers. Questi sono ciechi e dispersi ma riescono a localizzare qualsiasi cosa in una manciata di secondi come un pipistrello al buio. Succede esattamente questo quando Joel provoca un rumore: la bestia lo attacca con ferocia e senza autocontrollo, con il solo obiettivo di mordere Joel.
L’uomo riesce a cavarsela ma nell’epilogo dell’episodio scopriamo che Tess è stata morsa e infettata pochi minuti prima. La donna si sacrifica e lascia scappare Ellie e Joel, ormai convinto del ‘potere’ risolutivo della bambina. (Sono rimasti soli.) Tess intanto viene ‘baciata’ in punto di morte da un clicker con un’immagine-allegoria da pelle d’oca: la morte(i clickers) e la vita(Tess) che si sfaldano e si confondono a vicenda prima dell’ultimo respiro – la vita che cerca nella salvezza altrui di proseguire nonostante tutto, anche se l’aria è crivellata di colpi.
Un mondo devastato
The Last Of Us 1×02 è uno sguardo terrificante sul mondo e su cosa è diventato lungo gli anni in cui il fungo agisce come una zanzara alle calcagna. I primi piani mostrano una città stanca che sta perdendo le sue risorse giorno dopo giorno. I suoi figli, i grattacieli, gli edifici e persino le maniglie delle porte sono abbandonate, perse dentro un baratro da cui si fa fatica a uscire. The Last Of Us calca i disastri della caduta. Una caduta che si annida nei fiori spenti e nelle auto distrutte insieme ai suoi bagagli rotti. L’attenzione rivolta alla città di Boston è surreale: guardiamo ad essa come se avesse un’anima, come se ci chiedesse una mano per tornare a risplendere con il suo profumo di casa. Ellie guarda alle strade come sorelle negate da una vita troppo amara – si ciondola nell’acqua sporca e fangosa perché nonostante tutto è purificante come il credo dei sogni. Il sole si è stancato di essere fragile – Il sole risorgerà di nuovo. Perché l’oscurità non è reale ma solo un’altra faccia della luce.
Ancora una volta lo straordinario lavoro dei registi fa trasparire la massima fedeltà al videogioco. Le immagini dei corridoi lugubri sono esattamente come quelle conosciute nel 2013 e le sequenze di azione rispecchiano la spettacolarità della console, come la suspence prima dell’arrivo di un nemico. In questo episodio ogni piccola cosa conta come un macigno, persino un sandwich al pollo ha la voglia di essere molto di più. Ecco quindi che la ri-scoperta delle piccole cose passa attraverso il senso della mancanza: è quando non hai nulla che ti aggrappi al minuscolo.
The Last Of Us 1×02 è una perla a cui dobbiamo guardare con assolutamente delicatezza. L’episodio si è aperto con una considerazione che poniamo alla fine per la sua epocale importanza. Siamo in Indonesia e una dottoressa dell’Università viene accompagna dalla polizia in un centro di ricerca. Dopo aver analizzato il corpo di un uomo infettato dal Virus, le viene chiesto se è possibile inventare un vaccino per debellare la malattia. La riposta è atroce. ‘Non esistono cure per questo dannato male, l’unica soluzione sono le bombe. Bombardate le città’. Questa tragedia ricorda la chiusa della Coscienza di Zeno in cui una drammatica profezia parla di un’esplosione che causerà la scomparsa dell’uomo dalla faccia della Terra. Noi, schiavi della speranza, ci affidiamo a Joel e Ellie e alla salvezza che passa tra i sogni adolescenziali di una bambina e il cinismo di uomo pronto a combattere per.. Salvare chi può!
Le porte di Joel e Ellie sono entrambe aperte ora. Rischiano di risucchiare dentro tutta la forza che i protagonisti ci stanno mettendo per correre al riparo. Al riparo da un evento che ha cambiato per sempre le loro vite tranquille: effetto Sliding Doors.