Attenzione!!! Il seguente articolo contiene spoiler sul terzo episodio di The Last of Us
L’amore non batte ciglio di fronte alla paura. Sopporta i frastuoni come la madre più dolce e guarisce le ferite, anche quelle più dolorose. Non è vulnerabile perché anche nei momenti più cupi opta per la resistenza, combattendo fino allo sfinimento. L’amore fa nascere fragole su tappeti di fango e girasoli tra i cadaveri spogli di anima. Non promette nulla ma è disposto a dare tutto come una finestra illuminata che regala luce in una notte buia e solitaria.
In The Last of Us sembra essere l’unica via di fuga. Mentre si combattono nemici invisibili e soldati armati fino al collo, l’amore resta inerme come se fosse immune al disastro globale. In fondo è così, i sentimenti non si macchiano di atrocità e male. Il suo grido risiede solo nella speranza e risuona forte nelle piazze stanche e vuote, lasciate a morire insieme ai sogni delle persone. Nel terzo episodio di The Last of Us compie la sua ascesa e dimostra tutto il suo coraggio: curerà ogni pezzo di anima, ogni dannata lacerazione.
The Last of Us 1×03 – Nuovi personaggi
The Last of Us 1×03 è una struggente lettera d’amore. Lasciando da parte per un attimo l’attrito delle azioni e il cammino di Joel e Ellie, il fulcro della narrazione risiede nella presentazione di nuovi personaggi: Bill e Frank. Il racconto, sfilandosi dal tema principale, stupisce per la carica emotiva con cui viene delineato e per una componente comunicativa non indifferente. Al di là di un tono agrodolce che sfalda i vecchi equilibri della trama, la coppia dona a questo episodio un intreccio introspettivo rivoluzionario per temi e dialoghi. Il piglio intimo con cui vengono mostrati Bill e Frank non ci lascia indifferenti e offre una prospettiva con cui guardare alla vita per riscoprire il valore di alcune nostre azioni. Di alcune nostre intenzioni.
Bill è uomo di mezza età che si è isolato dal resto del mondo dopo lo scoppio della pandemia. È riuscito a vivere per anni lontano da infetti e soldati con un’unica convinzione: per sopravvivere al fungo Cordyceps deve tenersi lontano da tutti e tutto. Ma la sua esistenza è stravolta dall’arrivo di Frank, un uomo affamato e in fuga da settimane in cerca di un riparo. Tra i due nascerà una bellissima storia d’amore, un racconto delicato che pone al centro dell’attenzione la vita di coppia all’interno di un mondo in frantumi. Sentirsi amati in un posto del genere fa sentire privilegiati, al sicuro dagli incubi in cui si può finire fuori dalle zone di quarantena. The Last of Us si affida a questi personaggi per esplorare una quotidianità persa da molti anni, tutti quei momenti di vita sepolti dalla pandemia, come il suono soave di un pianoforte che sfalda la tristezza o una piantina di fragole che appare come relitto di un mondo che non c’è più.
Bill e Frank cercano di costruire un piccolo angolo di paradiso in cui l’umanità ritorni a risorgere dopo una vita strozzata. Con la produzione dell’amore i due protagonisti riescono a condurre una vita sana in cui le emozioni inondano l’anima come lo zucchero. Se fino a quel momento i due uomini stavano solo sopravvivendo, con l’avvento dell’amore tornano a vivere, a credere di nuovo che valga la pena alzarsi al mattino – che valga la pena alzare gli occhi al cielo. Attraverso continui salti temporali, la storia della coppia ci viene mostrata passo dopo passo, fino alla vecchiaia, oltre agli anni in cui Frank si è ammalato e ha continuo bisogno di assistenza. La situazione è drammatica e spinge gli uomini a suicidarsi con un cocktail di pillole solo dopo essersi sposati in una chiesa vuota e desolata. Questa scelta narrativa dona al romanticismo un valore inestimabile, quasi come se quella storia fosse diventata una bellissima poesia da ricordare per sempre. Probabilmente Bill e Frank non sanno molto della vita, forse non hanno mai visto le cose importanti, ma si amano. È questa l’unica cosa che conta. L’unica cosa che hanno bisogno di sapere: l’amore vince sulla morte.
Un adattamento meno fedele ma più emotivo
Nel gioco di The Last of Us conosciamo Bill mentre Joel cerca di recuperare un auto per dirigersi a Pittsburgh. La storia di Frank ci è data solo di riflesso e siamo all’oscuro della parabola sentimentale con cui è cresciuto negli anni. Questo cambio di regime non disturba ma esalta i temi di fondo di una narrazione che affronta in modo diretto il timore e le fragilità che compongono l’esistenza umana. L’elaborazione del dolore diventa parte integrante di un capolavoro intimo in cui lo sfondo tragico della pandemia lascia spazio al sogno di una pura normalità. Spesso diamo per scontata la nostra monotonia ma a volte basta veramente poco per tenderle un agguato, distruggerla attraverso parabole imprevedibili e inespresse.
La canzone di Linda Rondstadt fa da cornice a tutto l’episodio con una melodia tragicomica, un canto che rivela l’incredibile delicatezza di una vita appesa al filo in rasoio. L’adattamento televisivo si trascina un pathos mai visto – dimostrazione evidente di un racconto pensato per essere molto di più di una semplice trasposizione. Questo è un episodio brillante e inaspettato che, attraverso una costruzione lenta e delicata, fa aumentare in modo vertiginoso le nostre aspettative.
Joel e Ellie, intanto, proseguono il loro cammino attraverso cadaveri e strade desolate. Alla fine dell’episodio arrivano proprio nella dimora di Bill e Frank in cui, oltre a una doccia calda, c’è una lettera indirizzata a Joel. Nella pagina inondata di inchiostro Bill si dice simile a Joel perché la vita ha affidato a entrambi la stessa missione: salvare il prossimo attraverso l’amore. L’amore può far male, a volte ferire, ma è l’unica cosa che abbiamo. Joel ha Ellie e Ellie ha Joel. Non importa se di mezzo ci sono solo morti che camminano e paure che trapassano le ossa.
L’amore ci salverà.