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Progetto Lazarus 2×03 e 2×04 – Nuove destinazioni

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Il seguente articolo contiene SPOILER sulla 2×03 e 2×04 di Progetto Lazarus.

La seconda stagione di Progetto Lazarus è partita con il piede giusto e negli episodi 2×03 e 2×04 ha dimostrato di avere addirittura una marcia in più, in termini di ritmo narrativo, rispetto al primo capitolo della serie; sì, perché la storia è ufficialmente entrata nel vivo e i protagonisti hanno un obiettivo comune da raggiungere, oltre che un nemico materiale che si fa sempre più ingombrante. Ma se al centro della narrazione rimane il suddetto obiettivo comune, rappresentato dal viaggio nel tempo per trovare Janet, sua figlia e salvare il mondo intero, ognuno dei protagonisti di Progetto Lazarus, già dalle 2×03 e 2×04, ha dimostrato di avere altri interessi non di poco conto, a partire da George e Sarah, a cui si va ad aggiungere anche Archie, sempre più confusa tra sentimenti passati e sentimenti presenti. E mentre i membri di spicco del Progetto Lazarus trovano il modo di compiere un insperato viaggio a ritroso nel tempo, emergono nuovi dettagli sul passato dell’organizzazione e soprattutto sulle dubbie azioni di Wes. La nostra recensione.

Al dramma perpetuo di George e Sarah si va ad aggiungere quello di Archie, che proprio mentre sta per voltare pagina rincontra Ross.

Progetto Lazarus 2x03 2x04
Progetto Lazarus (640×360)

Nella 2×03 e 2×04 di Progetto Lazarus, la situazione di George e Sarah si fa sempre più rocambolesca: grazie alla singolarità temporale creata con il jet, i due hanno la possibilità entrambi di continuare a rivivere la fatidica festa in cui si conobbero; ma mentre George sembra convinto che i due siano fatti per stare assieme, Sarah continua ad avere le sue perplessità, visto che negli episodi precedenti si era resa conto che erano più le volte in cui lei finiva tra le braccia di Kormack rispetto a quelle in cui incontrava George. Eppure, nonostante la ragazza continui a sostenere di essere apatica e di non provare alcun sentimento nei suoi confronti, ecco che decide di approfittare dell’ennesimo loop temporale per sostituirsi alla Sarah del passato e provare a incontrare il George del 2012. Tra i due protagonisti di Progetto Lazarus è evidente che ci sia un legame ineluttabile, che prescinde dal tempo realmente trascorso e si lega al ricordo che entrambi hanno di un passato ormai inesistente. Sarebbe tutto magnifico e destinato a un finale con i fiocchi, forse, non fosse per Bryson, che a quanto si intuisce parrebbe essere rimasto bloccato nel loop insieme a George per via di un semplice contatto visivo, che ogni qualvolta che quest’ultimo e Sarah si rincontrano puntualmente si palesa per fare piazza pulita e rovinargli la festa.

Progetto Lazarus (640×360)

Bryson è un ex membro del Time Break, ma non uno qualsiasi, bensì quello incaricato di proteggere Janet e Becky nel primissimo viaggio a ritroso: Bryson continua a minacciare George apparentemente senza motivo, riconoscendo la malvagità delle sue gesta; tuttavia, l’intervento di Becky sembra aver placato questa apparentemente immotivata furia, lasciando non poche perplessità sulla gestione dello stesso Bryson, che da spietato killer sembra accettare la trasformazione in docile agnellino sotto lo spassionato “consiglio” di una teenager. Mah. Ad ogni modo, George e Sarah non sono gli unici a soffrire il mal d’amore dato dalle continue turbolenze temporali: Archie, che pareva aver dato segnali di superamento dell’indelebile trauma della perdita di Ross, il suo ex fidanzato, grazie a una forte intesa con l’agente Zhang, sbatte sugli effetti collaterali del viaggio: ha modo di incontrare Ross, che tuttavia pare essere l’uomo fatale, ossia il tramite con cui Wes decise di porre fine alla rincorsa della dottoressa Grey e dei suoi discepoli. Insomma, la carne al fuoco è davvero tanta, ma se da un lato teorie scientifiche e complottistiche si intrecciano, dall’altra è evidente che i protagonisti stiano utilizzando una piccolissima percentuale delle proprie capacità, perché troppo influenzati dalla conoscenza di ciò che rischiano di perdere per sempre.

Il dualismo narrativo di Progetto Lazarus, che emerge sempre di più nella 2×03 e 2×04, crea un cortocircuito tra razionalità e amore, due materie in eterno conflitto tra loro.

Progetto Lazarus 2x03 2x04
Progetto Lazarus (640×360)

E’ anche vero che formare un equipe esclusivo di viaggiatori nel tempo addestrati e allenati, e decidere di chiamare in causa praticamente soltanto complessati o persone traumatizzate dalla stessa vita che fanno, potrebbe non essere stata un’idea saggissima da parte di Wes, ma è anche vero che Progetto Lazarus ci ha insegnato che le passioni personali battono sempre (o quasi) le pressioni razionali, e dunque forse per una volta l’allineamento dei pianeti potrebbe essere corretto. A proposito di Wes: il mistero attorno al capo indiscusso del Progetto Lazarus si fa sempre più intrigante e assurdo, come è di difficile comprensione il motivo per cui abbia deciso di mettere a tacere l’equipe di scienziati; “Oppenheimer non è nulla a confronto”, si legge tra le riflessioni di uno che ha vissuto in prima persona l’arrembaggio nei confronti della Grey e della sua squadra (così, tanto per strizzare l’occhio a un’altra istituzione di quest’anno), e noi non possiamo fare altro che crederci, anche se i sospetti su una cospirazione nei confronti del progresso scientifico si fanno sempre più insistenti e concreti. Progetto Lazarus, negli episodi 2×03 e 2×04, conferma i buoni propositi visti fino a ora: la serie Sky è un gioiellino sci-fi unico nel suo genere, a cui va riconosciuta la capacità non scontata di incastrare al meglio i tratti del thriller e del drama, che spesso e volentieri prendono il sopravvento sulla trama principale facendoci scordare del cataclisma universale di fondo; il punto di svolta della trama, almeno per quanto riguarda questa seconda stagione, è stato determinato dall’affidare una maggiore responsabilità ai personaggi secondari, le cui storie e personalità emergono sempre di più episodio dopo episodio, avvalorando il quesito principale su cui la serie si interroga e vuole indagare: il filo che separa scienza e ragione è sottilissimo, ma posti di fronte alla concreta possibilità di dover rinunciare a tutto, i protagonisti di Progetto Lazarus sembrano delle pecorelle smarrite, ed è visibile nei loro occhi la paura non tanto di sacrificarsi per l’umanità, quanto più di scoprire che la loro vita, apparentemente privilegiata, è in realtà un opprimente e insignificante schiocco di dita che si autodistrugge ciclicamente.