Era il lontano 2017 quando su Prime Video approdava per la prima volta The Marvelous Mrs. Maisel, serie tv che ha presto conquistato i cuori di qualsiasi spettatore e ci ha presentato una protagonista, Midge Maisel, unica e meravigliosa. Del resto di “fantastica signora Maisel” ne esiste solo una, l’unica e inimitabile Midge Maisel interpretata da Rachel Brosnahan.
Lo scorso 28 Maggio 2023 abbiamo visto l’ultima puntata di The Marvelous Mrs. Maisel e tra le ultime risate e qualche lacrima abbiamo detto addio a questa storia: niente più Miriam – Midge – Maisel alle prese con i suoi pretenziosi genitori, niente più Susy l’idraulico, poi agente di successo e addio vacanze nelle Catskills. Non rivedremo mai più gli iconici completi di Midge, colorati e sfavillanti esattamente come lei, e niente più “tette in su”. Dovremo dire addio anche a Midge e Lenny (proprio quel Lenny Bruce!) che passeranno alla storia delle serie tv come una delle coppie più belle che purtroppo non si è mai realizzata davvero. E’ finita per davvero la storia di Miriam Maisel, la comica più di successo d’America che ha affrontato un divorzio, la mafia, night club, pregiudizi e gelosie, prima di diventare la “fantastica” star che abbiamo salutato per l’ultima volta.
Quando abbiamo conosciuto Midge Maisel per la prima volta era una donna sposata che preparava la punta di petto ogni volta che il marito Joel doveva esibirsi, era lui che in principio voleva diventare un comico. Vittima di un rituale assurdo e pretenzioso di bellezza, Midge era la moglie perfetta, ideale per gli anni 50. Ma quando Joel confessa di averla tradita, per Miriam si accenderà una scintilla pronta ad ardere in abiti da notte e cappotto sul palco del Gas Light, un night club di dubbio gusto. Ed è in quel momento, quando improvvisa un monologo su quanto la sua vita sia frustrante – lei che è sempre stata perfetta, è stata lasciata per un’anonima segretaria – che per la prima volta Midge si sente ascoltata e urla al pubblico la sua frase di commiato che diventerà presto iconica “Io sono la Signora Maisel, buonanotte!”
Iniziava così l’avventura nel mondo della comicità di Miriam Maisel, che presto avrebbe ripreso il suo cognome natale Weissman, un’avventura non senza ostacoli ma ricca di ambizione e pretensione.
Miriam prende coraggio e da donna tutta casa e marito diventa una donna che vuole di più: vuole un lavoro, vuole successo e fama. Diventa ambiziosa e pretende il massimo perché è consapevole di essere il meglio del meglio, non ha paura di scavalcare gli uomini – spesso intimoriti dalla sua grinta e tenacia, tanto da preoccuparsi della propria posizione – e si rende presto conto che “l’ambizione rende una donna meno attraente”.
Midge è uno spartiacque nella società femminile della seconda metà del 900: non rinuncia alla propria femminilità, infatti ha molta cura e attenzione per la sua estetica, ma non per questo si sente o si comporta come una bambolina.
Lei rompe le regole, le rivoluziona e si innamora della fama e del successo, senza vergogna.
Il processo di emancipazione avviene gradualmente. Nessuno si sveglia la mattina e scopre di volere diventare improvvisamente una star di successo, anche perché, e lo sa anche Miriam, il successo va costruito, bisogna aspettare l’occasione giusta e quando arriva lanciarsi per coglierla al volo. Le occasioni giuste arrivano, ma bisogna essere pronti a non lasciarle andare via.
La quinta e ultima stagione di La fantastica signora Maisel è stata un tripudio di addii e sbirciate al futuro di Miriam e della sua famiglia: che Midge Maisel sarebbe arrivata al successo era sempre stato un dato assodato, innegabile, restava solo da capire come e quando sarebbe diventata la “fantastica signora Maisel” e quest’ultima stagione permette di svelare il segreto: quattro minuti al Gordon Show, improvvisazione e pura sincerità. Midge Maisel svela così le sue carte, ancora una volta contro le regole, e riceve l’applauso che la glorifica e la incorona “strepitosa, meravigliosa, fantastica signora Maisel”, applauso a cui si uniscono finalmente i genitori Abe e Rose, i suoceri e ovviamente Joel Maisel, il suo ex marito che nel momento in cui l’ha tradita probabilmente le ha permesso di liberarsi per sempre.
Miriam è sempre stata sopra le righe, eccentrica e bisognosa di riflettori, ha sempre voluto brillare, ma lo stare sempre in ordine e rispettare le aspettative degli altri l’aveva bloccata in un tunnel mediocre e banale: era un bruco bellissimo che presto sarebbe diventata una leggiadra farfalla dalle ali variopinte.
L’ultima stagione de La fantastica signora Maisel alterna flashforward a momenti del presente per raccontare non solo la straordinaria vita di Miriam dopo quella breve ma intensa apparizione al Gordon Show. La vediamo infatti intenta a mettere all’asta i suoi abiti iconici, andare a trovare i figli che tra uno spettacolo e l’altro a volte ha dimenticato, salutare Joel in prigione e ancora riappacificarsi con la sua agente, la sua migliore amica, Susie Myerson e ridere insieme anche quando hanno più rughe che giorni da vivere. Midge l’aveva detto che voleva una persona che la facesse ridere.
La stagione finale de La fantasica Signora Maisel coglie anche l’occasione per salutare definitivamente Lenny Bruce, l’amore platonico di Midge Maisel, spalla e complice di spettacoli e bevute. Forse lui è stato l’unico ad amarla tanto profondamente da sapere che non l’avrebbe mai avuta, perchè Midge è solo di se stessa e lei lo sa bene: nei suoi monologhi comici ci ha insegnato ogni volta come fosse assurdo e ridicolo essere la “donna perfetta”. Nessuna donna è perfetta, lei non sicuramente: perchè deve chiedere scusa quando non ha nulla di cui scusarsi? O perchè deve fingere di non avere fame quando invece è terribilmente affamata? Perché deve far credere a tutti di essere una madre amorevole e presente quando non è sempre così? Perché non può ambire al successo che merita solo perché Shy Baldwin non la vuole più come numero di apertura dei suoi concerti? Miriam si chiede perché deve rispettare delle regole che non la rispettano e questo è il più grande insegnamento che Miriam Weissman può dare, non solo alle donne del 900 ma a tutte le generazioni.
Ecco perché ci piace così tanto, ecco perché Midge è The Marvelous Mrs. Maisel e ci mancherà terribilmente non poterla più vedere trionfare ancora una volta davanti al pubblico in ardore per lei.