3. C’erano davvero altre persone nell’ospedale? Se sì, che fine hanno fatto?
La rivoluzione non è un pranzo di gala, ci dicono. E a quanto pare la rivoluzione scientifica non fa eccezione: panino e birra in obitorio, alla faccia delle vite forzatamente sacrificate per testare ipotesi megalomani. Il Dottor Leon Citro sembra una versione pienamente meschina e vanesia del nostro già molto controverso Hap.
Dato l’esito del loro incontro, si potrebbe pensare che la storia dei suoi esperimenti sia tutta una farsa intenzionata ad ottenere la fiducia di Hap, solo per potergli rubare i rivoluzionari risultati della sua ricerca.
Però c’è un dettaglio che potrebbe suggerire il contrario: il misterioso liquido violaceo, che abbiamo visto anche nella vasca di Hap. Quale che sia il significato simbolico o il risultato chimico di questo colore, il richiamo sembra esserci.
Fra l’altro, il dottor Citro è stato il mentore di Hap: certo avrebbe potuto trovare un modo di essere aggiornato sulla sua ricerca senza doverlo portare in un’ala deserta dell’ospedale.
Potrebbe darsi che questo episodio intenda solo dimostrare fino a che punto Hap sia solo, ma ce n’eravamo fatti un’idea anche prima che quest’incontro avesse luogo. Se questo fosse davvero l’unico scopo della vicenda, ci sarebbe davvero da restarne delusi.
D’altra parte, se effettivamente dovessero esserci delle persone intrappolate nell’ospedale, ci sarebbe da chiedersi che fine abbiano fatto e se abbiano avuto un impatto sulla storia. Se dovessero esserci diversi sopravvissuti agli esperimenti di Citro, dovrebbe scoppiare minimo uno scandalo, e poi un’appropriata “caccia all’uomo”. Dal momento che lo sceriffo locale conosce Hap e che quest’ultimo oltre a diverse impronte digitali potrebbe essere descritto dall’infermiera, resta da chiedersi per quanto tempo il suo operato resterà impunito.