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10 Serie Tv che sono state rovinate dall’addio di un attore

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Attenzione: l’articolo contiene spoiler di The O.C., Due uomini e mezzo, House of Cards, The 100, Squadra Antimafia, One Three Hill, Once Upon a Time, The Vampire Diaries, The Originals e Teen Wolf.

Chi guarda serie tv da molto tempo ormai sa che è quasi un rischio avere un personaggio preferito perché gli showrunner sono imprevedibili, quasi spietati (Shonda Rhimes si sta già sentendo tirare in causa) e lo stesso vale per gli autori dei libri da cui sono tratte molte produzioni: chiunque può partire, andare via, scappare e, soprattutto, morire. Quanti morti improvvise dei nostri personaggi del cuore ci hanno fatto piangere fiumi di lacrime? A volte, però, quasi a malincuore ci rendiamo conto che questi addii sono funzionali alla trama e necessari per la serie. Ma cosa succede invece quando sono gli attori a voler levare le tende? Che sia per dissapori con i colleghi o per la semplice voglia di cambiare aria, capita davvero spesso che siano loro in prima persona a scegliere di andare via. Il problema? Questi addii forzati possono danneggiare la serie tv stessa, costringendo cambi repentini di storyline, creando dinamiche tra i protagonisti che non funzionano più o semplicemente impedendo di colmare il vuoto lasciato dall’assenza di figure fondamentali, come Marissa Cooper (interpretata da Mischa Barton) in The O.C.. Proviamo ad analizzare insieme la questione, prendendo a esempio 10 serie tv che – seppur in modo diverso l’una dall’altra – sono state rovinate dall’addio di un attore.

1) The O.C. (Mischa Barton)

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Il primo esempio è uno dei più lampanti e riguarda una serie tv ormai iconica, un caposaldo dei teen drama statunitensi che ha accompagnato l’adolescenza di moltissimi telespettatori: The O.C.. Naturalmente stiamo parlando dell’addio di Mischa Barton, l’interprete di Marissa Cooper. Certo, il suo personaggio è sempre stato molto dibattuto e non apprezzato da tutti: Marissa Cooper si è spesso dimostrata volubile e contraddittoria, oltre a essere la miglior sabotatrice di sé stessa. Inoltre, rispetto agli altri compagni di avventure (o disavventure) Ryan, Seth e Summer, è stata quella con l’evoluzione meno consistente, incapace di imparare dai propri errori. Tuttavia, quando nel finale della terza stagione si assiste al tragico incidente d’auto e agli ultimi tragici attimi della protagonista di The O.C. non si può restare indifferenti, così come non si può non interrogarsi sul futuro della serie. E la risposta è presto data: Marissa era un personaggio talmente rilevante da risultare fondamentale per lo show e dopo l’addio di Mischa non è più stata la stessa cosa.

E The O.C. è solo il primo caso di una lunga lista…

2) Due uomini e mezzo (Charlie Sheen)

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Anche Due uomini e mezzo, sitcom statunitense andata in onda tra il 2006 e il 2016 ha dovuto dire addio a uno dei suoi co-protagonisti, ma la questione è ancor più delicata rispetto a quella di The O.C.. Charlie Sheen, che ricopriva il ruolo di Charlie Harper, fu licenziato nel 2011 dalla CBS per via di alcuni comportamenti dell’attore a seguito del divorzio con la ex moglie e delle sue pubbliche accuse nei confronti di Chuck Lorre, creatore dello show. Di recente, Sheen è tornato sull’argomento dichiarando di essersi pentito e di aver affrontato la situazione nel modo più sbagliato possibile. Lo show, in ogni caso, è dovuto proseguire senza di lui, un compito non facile perché Charlie era parte integrante dell’anima della serie tv. A rimpiazzare l’attore è stato Ashton Kutcher, interpretando Walden Smith, un uomo molto lontano dal cinismo e dalla dissolutezza di Charlie Harper e scritto in modo decisamente meno accattivante e interessante: le ultime stagioni di Due Uomini e Mezzo non sono certo disastrose, ma il vuoto lasciato dall’assenza di Sheen non è stato colmato a dovere.

3) House of Cards (Kevin Spacey)

The O.C.

Il thriller politico statunitense andato in onda tra il 2013 e il 2018 non è stato immune, purtroppo, al declino post-addio. Ciò non sorprende particolarmente se si pensa che ad abbandonare la serie sia stato Kevin Spacey, uno dei migliori attori degli ultimi anni, interprete di Frank Underwood, uno dei personaggi più interessanti e meglio scritti nella storia delle serie tv (il suo licenziamento avvenne a seguito di accuse di molestia sessuale). E pensare che all’inizio la sua uccisione off-screen e le sue conseguenze sulla trama sembravano essere state gestite al meglio, creando un intreccio accattivante e mantenendo credibili le dinamiche tra i personaggi. Il trucco però ha retto soltanto fino ai primi quattro episodi della sesta e ultima stagione di House of Cards, lasciando cadere la serie in colpi di scena poco intriganti, buchi di trama alternati a momenti da soap. La dimostrazione che non è facile togliere la carta più importante senza far crollare tutto il castello.

4) The 100 (Ricky Whittle)

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Cambiamo del tutto genere per scoprire che anche uno degli ultimi distopici di grande successo ha dovuto dire addio all’interprete di un personaggio molto amato dando il via a una catena di conseguenze che si sono abbattute sulla qualità del prodotto. Ricky Whittle, interprete di Lincoln, l’interesse amoroso di Octavia (uno dei personaggi più amati dagli spettatori e sempre ben costruito) ha avuto un diverbio con lo showrunner, Jason Rothenberg, dichiarando di trovarsi in disaccordo con la maggior parte delle sue scelte. Queste incomprensioni sono ricadute sullo show, portando alla morte di Lincoln. Di per sé si sarebbe anche potuto sopperire in maniera efficace all’assenza del personaggio, ma il suo addio ha sancito anche il declino di Octavia: il modo in cui la ragazza ha affrontato il lutto l’ha portata, nel corso delle stagioni, a oltrepassare fin troppe linee, snaturandosi quasi del tutto. La sensazione è che con la permanenza di Lincoln, le cose sarebbero andate diversamente: magari Octavia si sarebbe sì persa per un tratto, ma sarebbe anche potuta tornare quella di prima.

5) One Three Hill (Chad Michael Murray)

Dramma adolescenziale come The O.C., One Three Hill ha subito lo stesso destino dovendo dire addio a uno dei personaggi principali dello show: Lucas Scott, interpretato da Chad Michael Murray per sei stagioni. La causa più accreditata per l’abbandono della serie da parte dell’attore sembra essere la sua relazione finita male con la collega di set Sophia Bush, ma ad ogni modo, quale che sia la ragione, la rimozione di uno dei cardini di One Three Hill ha avuto delle conseguenze. Innanzitutto, bisogna considerare che Hilarie Burton, interprete di Peyton, ha seguito a ruota il collega distruggendo del tutto la coppia Lucas/Peyton. La storia d’amore tra i due è stata rimpiazzata da quella tra Clay e Quinn, che però non ha mai raggiunto i livelli di intensità dell’altra, convincendo di meno anche il pubblico. Nell’ultimo periodo, però, Chad Michael Murray è tornato a parlare della serie e soprattutto di un eventuale revival a cui pare non gli dispiacerebbe prendere parte, perciò non è detta l’ultima parola: vedremo ancora Lucas?

6) Squadra Antimafia (Giulia Michelini)

Quante volte ci è capitato di fare dell’ironia sul personaggio di Rosy Abate interpretato da Giulia Michelini, da cui è stato tratto l’omonimo spin-off? Ebbene, oggi siamo seri e riflettiamo sul fatto che Squadra Antimafia, la serie originale, sia peggiorata di gran lunga dopo l’addio di Michelini. Perché? Il personaggio di Rosy Abate era davvero il fulcro della fiction e le sue dinamiche con gli altri personaggi, in particolare il rapporto di amica/nemica con Claudia Mares e poi con Domenico Calcaterra, era il punto di forza della serie. Via Rosy Abate, alla serie non è rimasto più molto da dire: i nuovi poliziotti e personaggi sembravano aver poco da raccontare e la dualità buona/cattiva di Rosy non è stata sostituita con nessuna accattivante caratteristica di altre figure. Ecco perché, poi, è nato lo spin-off Rosy Abate: per riportare sullo schermo un personaggio che, in fin dei conti, era stato molto seguito.

7) The Vampire Diaries (Nina Dobrev)

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Un altro clamoroso addio (con però un piccolo ritorno per il finale di serie) è stato quello di Nina Dobrev, interprete della famosa Elena Gilbert, contesa tra i fratelli Salvatore in The Vampire Diaries. Per ben due stagioni, la settima e l’ottava, a esclusione della comparsa nel finale, la serie ha dovuto fare a meno della sua protagonista. Ha funzionato? Nì. Bisogna ammettere che nel corso delle stagioni il personaggio di Elena Gilbert era diventato sempre meno interessante, però aveva sempre avuto un compito ben preciso: innescare l’azione. Sì, perché ogni evento nelle prime sei stagioni di The Vampire Diaries aveva Elena come comune denominatore. Lei era la causa, la conseguenza, il perché o il come mai. Ed è vero che lo show ha portato sullo schermo molti personaggi miglior di lei, ma la sua assenza ha creato dinamiche molto meno efficaci rispetto a quelle delle stagioni precedenti.

8) The Originals (Claire Holt)

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Ci spostiamo in direzione spin-off di The Vampire Diaries e troviamo The Originals, la serie dedicata alla famiglia Mikaelson. Se è vero che Klaus Mikaelson, interpretato da Joseph Morgan, sarebbe in grado di reggere un intero show sulle proprie spalle, è anche vero che il personaggio è completo solo quando messo a confronto con gli altri suoi fratelli. Peccato che Claire Holt, dopo 16 episodi, abbia deciso di abbandonare la serie e il suo personaggio Rebekah. Certo, qualche comparsa qua e là l’attrice l’ha comunque fatta, ma non è stata la stessa cosa. Rebekah era probabilmente il personaggio femminile meglio scritto di The Originals e non solo. La sua presenza consentiva di rivelare interessanti lati del carattere di Klaus e la sua relazione con Marcel è sempre stata accattivante. Con l’addio della Holt la serie ha perso storyline fondamentali e la figura femminile più potente, senza nulla togliere ai personaggi di Davina, Hayley, Freya o Hope.

9) Once Upon a Time (Jennifer Morrison)

Un addio molto pesante è senz’altro stato quello di Jennifer Morrison in Once Upon a Time: Emma Swan era la protagonista e anche se molti preferivano Regina a lei, non rappresentava di certo un personaggio facilmente eliminabile. Senza contare che la contrapposizione Emma/Regina è sempre stata il fulcro dello show, partendo dalla inimicizia tra le due, dalla loro competizione in quanto madre biologica e madre adottiva di Henry, per poi arrivare al loro complicato rapporto di fiducia e amicizia: nulla di tutto questo può funzionare, naturalmente, se manca una metà della mela. Già è difficile accettare gli addii dei personaggi secondari, ma quando il protagonista si riduce a guest star per il finale è quasi inevitabile che le cose comincino ad andare storte. Once Upon a Time non può essere Once Upon a Time senza Emma Swan.

10) Teen Wolf (Crystal Reed)

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No, il genere teen drama fantasy non se l’è passata affatto bene per quanto riguarda gli addii. Il pubblico di Teen Wolf ha dovuto salutare molti attori, tra cui Tyler Hoechlin che ha creato un grande vuoto ed è per fortuna ricomparso almeno nel finale. Ma il danno più irreparabile è probabilmente quello creato dall’addio di Crystal Reed, l’interprete di Allison Argent, che decise di abbandonare la serie sui licantropi alla fine della terza stagione. Le conseguenze della dipartita del personaggio si sono abbattute sulla storyline personale già non troppo brillante di Scott: le sue relazioni amorose successive sono state banali, molto pallide, nulla in confronto a quella con Allison, che dava un po’ di colore a un protagonista decisamente non carismatico.

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