Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler su The Office o su alcuni dei suoi protagonisti come Kelly Kapoor
Chi è davvero Kelly Kapoor? Oltre la ragazza ossessionata dalla notorietà c’è di più? Probabilmente non troppo. Kelly, che tutti conosciamo, grazie a The Office, come quella che farebbe di tutto per accaparrarsi anche un solo minuto dell’attenzione di tutti, è una ragazza sveglia, brillante e passionale. Anche troppo. Diciamo che per il periodo in cui esce la versione US di The Office, nel 2005, Kelly Kapoor è perfetta: è proprio l’incarnazione di quella cultura pop che manda tutti in visibilio e che rende qualunque essere umano una macchina di pura esteriorità, di pura superficialità. Kelly Kapoor è unica nel suo genere. Ci fa ridere in maniera triste, come succede spesso in The Office. La serie, infatti, porta avanti un tipo di narrazione che gioca molto sull’ironia amara, quella per cui ci si sente un po’ in colpa dopo la risata. In quest’ottica, Kelly è l’emblema di questo tipo di sarcasmo: con le sue uscite e con le situazioni in cui si ritrova protagonista (anche involontariamente molto spesso) ridiamo tantissimo e allo stesso tempo proviamo compassione per lei. Non perché sia indifesa, intendiamoci, ma più che altro perché la sua superficialità la rende quasi ingenua. Eppure, Kelly Kapoor ne avrebbe da insegnarci, quanto meno in merito al portamento e all’autostima.
Kelly Kapoor è, infatti, l’autostima fatta persona. Non ha nessuna paura di essere se stessa e non ha nessun tipo di problema a dire sempre quello che pensa. Le sue ossessioni, che siano per un programma tv o una persona, la portano ad essere originale e sempre innovativa. Almeno dal suo punto di vista. Ma, perché no, anche dal nostro. In fondo, Kelly Kapoor è talmente convincente nelle sue scelte e nelle sue affermazioni che fatichiamo spesso a non crederle. Lo sguardo compassionevole nei suoi confronti non ci abbandona mai ma, tra una risata e l’altra, cominciamo a comprenderla. Insomma, Kelly Kapoor è una donna capace di tutto, purché se ne parli (d’altronde, è una regola vecchia come il mondo). La sua ossessione per la notorietà ma soprattutto per avere l’attenzione di tutti, la rende un’esilarante e goffa comica che, senza saperlo, conquista la nostra fiducia. Il suo unico scopo sembra essere quello di conquistare il rispetto dei suoi colleghi e far sì che parlino tutti di lei. Spoiler: spesso non riesce in nessuna delle due cose ma i suoi tentativi e, di conseguenza, i suoi fallimenti sono ciò che più di tutto ci fa ridere di Kelly. Ma è la sua consapevolezza che ci fa sentire in colpa! Kelly Kapoor sa benissimo chi è e sa benissimo, soprattutto, chi vuole essere. Sa anche che il fallimento fa parte di lei. Semplicemente, non le interessa.
“Non ci si veste di bianco ai matrimoni.”
“Lo so c’è stata un’emergenza. (alla telecamera) Mi sta troppo bene il bianco.”
Come si fa a non amarla? Kelly Kapoor è talmente sicura di sé, talmente tronfia del proprio aspetto che non ha intenzione di fare passi indietro per niente e per nessuno. Guai a che mette in discussione il suo apparire, non fa sconti a nessuno. Purché abbia un ritorno di immagine, Kelly Kapoor può fare qualsiasi cosa. Al matrimonio di Phyllis, Kelly sfoggia un bellissimo abito bianco, con tanto di coroncina sui capelli e alla minima opposizione (giustissima, peraltro) di Meredith è subito pronta alla risposta netta. Poi, alla telecamera, si vanta del suo stile e sfoggia un sorriso pieno di sé che le permetterebbe di arrivare in capo al mondo. Questo è Kelly Kapoor, un concentrato di autostima e consapevolezza di sé che davvero ha dell’invidiabile. Kelly ha una confidenza con il suo corpo e un’autorevolezza in campo estetico che la rendono, nonostante tutto, rispettabile. Almeno agli occhi di noi spettatori. Per quanto riguarda i colleghi, c’è quel piccolo problemino di inadeguatezza che fa sì che non riescano a vedere la vera Kelly. Le vere qualità della vera Kelly Kapoor. Solo lei sa davvero, fino in fondo, chi è Kelly. “Il Dipartimento che gestisci sei solo tu giusto?” “Sì, Jim, sono difficile da gestire.” Che altro dire?
Ma veniamo a Ryan, all’ossessione più grande di Kelly, quella per cui davvero farebbe cose mai pensate e cose indicibili. Ma soprattutto, quell’ossessione che ci ha fatto talmente ridere che alla fine quasi tifavamo per loro. Kelly Kapoor sa gestire i rapporti amorosi, ma quello con Ryan è qualcosa di più. Non è solo ossessione, non è solo mania, non è solo amore. È inseguimento, e neanche troppo celato. La loro è una storia che davvero oggi definiremmo tossica, senza capo né coda, deviante e malata. Ma oggi abbiamo troppi strumenti per giudicare una relazione ingenua e così poco umana come la loro. Ryan e Kelly sono cane e gatto che si odiano e si amano, sono co dipendenti tra loro e, da un certo punto in poi, l’ossessione diventa assolutamente reciproca. Laddove Ryan, inizialmente, scappa da Kelly, c’è una Kelly che prova a farsi desiderare (non ci riesce mai, ha troppa voglia di stare con lui, non si riesce a contenere). Per farci un’idea: quando Ryan diventa il capo dell’ufficio per un giorno, va da Kelly per dirle che non possono più comportarsi come due fidanzatini. Lei, per tutta risposta, gli dice che è incinta. “Sei pronto a tirare su questo bambino con me?”. Poi, guarda nella telecamera che conosciamo e semplicemente, con un sorriso a trentadue denti afferma: “Abbiamo un appuntamento!”. Quando dicevamo che farebbe di tutto per l’attenzione di Ryan, intendevamo letteralmente di tutto.
Insomma, Kelly Kapoor ha molto più di quello che pensiamo da insegnarci. Sì, è vero, adora parlare di se stessa, e per la verità adora parlare e basta. Ma forse dovremmo tutti essere più bravi ad ascoltarla. Nell’episodio in cui Kelly deve spiegare a Ryan cosa sia Netflix, la sua parlantina suscita l’ilarità di tutti e così iniziano a scommettere sulla durata del suo discorso. Ma Kelly Kapoor, che ha un solo obiettivo in testa, non se ne preoccupa affatto e piuttosto che pensare di essere presa in giro, è contenta del fatto che tutti la stanno guardando e che addirittura le stiano mostrando attenzione. Tutti gli occhi sono su di lei, un sogno. Cosa impariamo quindi dalla poliedrica Kelly Kapoor? Non certo la modestia, né tantomeno la voglia sfrenata di mettersi in mostra. Ma sicuramente la sicurezza, la disinvoltura e soprattutto la conoscenza del proprio corpo e della propria personalità. Tutti dovremmo essere un po’ Kelly Kapoor, tutti dovremmo avere quella che i napoletani definirebbero cazzimma, sul lavoro, nella vita. Magari non in amore, che se i risultati sono quelli di Kelly non ci conviene tanto. Kelly Kapoor non ha paura, Kelly Kapoor conosce i suoi pregi e le piacciono, conosce i suoi difetti e le piacciono ancora di più. L’importante è sempre avere l’attenzione di tutti. Kelly non ha paura del giudizio degli altri né tantomeno ha l’ansia di non piacere. La sua ingenuità in merito è proprio quella che la rende tanto sicura. Piace a tutti, non ne ha dubbi. Kelly Kapoor non teme il giudizio, al massimo si chiede se gli altri si accorgano di quanto sia sexy. Perché lei lo sa, e dimostra di saperlo. Le ossessioni? Una piccolezza, in confronto alla prorompente personalità che dimostra di avere in ogni situazione. In fondo, Kelly Kapoor è una donna moderna, leggermente fuori dal mondo, ma moderna.