The Office è la sit-com che è riuscita a rendere straordinariamente divertente l’ordinario.
Se ci fosse un manuale per la situation comedy perfetta probabilmente esisterebbero più prodotti come The Office e meno come quelli che andremo ad elencare più avanti, si dia il caso, però, che non esista il decalogo perfetto da seguire per realizzare una serie memorabile; anzi, citando un nostro beniamino, Mattia Torre, spesso il successo è un misto tra talento e fortuna, ma con la c iniziale.
Che The Office sia esilarante, però, lo dice anche la scienza: uno studio, condotto da OnBuy.com, ha messo in atto un esperimento per dimostrarlo; 120 persone sono state messe a fare binge watching delle 10 sitcom considerate più divertenti. Durante la visione sono state registrate le risate del pubblico, basandosi sui decibel, in modo da stabilire per quanto tempo in un’ora gli spettatori ridessero. The Office è emersa vincitrice, con un minuto e quarantacinque secondi di risate totali per ogni ora di visione.
Negli anni sono stati tanti i tentativi di replicare il successo di The Office, che piuttosto che affievolirsi nel tempo, è aumentato; ma non è bastato ambientare comedy sui luoghi di lavoro, utilizzare la tecnica del finto documentario e/o fare battute politically incorrect, a dimostrazione che per il successo di una serie che faccia ridere ci vuole molto serietà.
Oggi infatti vogliamo ricordare con voi le 5 presunte nuove The Office che hanno toppato miseramente.
Iniziamo.
1. Dr. Ken
La sitcom creata da Jared Stern e John Fox propone un racconto ironico sulla quotidianità della vita professionale e privata di un medico generico interpretato da Ken Jeong (Una notte da Leoni, Community) che ne è anche co-autore.
In “Dr. Ken” la trama intervalla momenti della vita professionale del protagonista al racconto del suo rapporto con la moglie Allison e con i suoi figli Molly e Dave. Il dottore si caratterizza per avere un approccio peculiare con i suoi pazienti.
In Dr. Ken sembrerebbero essere presenti tutti gli elementi necessari per far ridere: la location familiare (lo spettatore è ormai esperto di medical drama), Ken Jeong , un attore noto per interpretazioni esilaranti, tra cui un cameo proprio in The Office, la buon vecchia multicamera, per un effetto da sit-com tradizionale, battute secche e non collegate tra loro, la verticalità che la rende facile da seguire per chiunque proprio perché ogni episodio è fine a sé stesso, slegato da tutti gli altri.
Il problema è, però, proprio questo: non c’è nulla di originale; la prima comedy con protagonista Ken Jeong è di una normalità fastidiosissima. Nessun guizzo, nessun elemento innovativo dal punto di vista della messa in scena o della sceneggiatura: uno studio pieno di personaggi rincitrulliti, una famiglia sopra le righe, smorfie forzate.
Insomma la solita vecchia comicità che non fa più ridere, nemmeno per sfinimento.
Dr. Ken ha, infatti, ricevuto molte recensioni negative da parte della critica televisiva. Si parla, infatti, di un punteggio di 26 su 100 sulla base di 20 critici con appena un indice di gradimento del 7%.
Bocciato.
2. Animal Practice
Passiamo ad una sit-com che si basa sempre sul racconto di ciò che avviene in ambito lavorativo, ma questa volta in una prestigiosa clinica veterinaria.
Protagonista di Animal Practice è il dottor George Coleman, il classico personaggio misantropo che ama più gli animali delle persone. Il dottor Coleman è cinico e geniale nel lavoro come Dr. House ma è impegnato in una serie di momenti demenziali legati alla pratica veterinaria. La sit-com si avvale anche dei soliti personaggi spalla stereotipati, triti e ritriti.
Anche Animal Practice come il già citato Dr. Ken è scontato e per nulla innovativo, in più l’attore protagonista, Justin Kirk, non riesce proprio ad essere simpatico. Non ci fa provare né empatia, né simpatia.
Gli sceneggiatori hanno, per ovvie ragioni, inserito un gradevole animaletto tra i personaggi principali: la scimmietta dispettosa e simpatica che è esattamente come te l’aspetti, come l’hai già vista in altre sit-com; nemmeno la carta “Marcel” (ricordate la scimmia di Friends?) fa acquisire punti a una comedy come tante.
Visto e rivisto: noioso.
3. Clipped
Clipped è una sit-com ambientata in un salone per parrucchieri, Buzzy’s, in cui lavorano ex compagni di scuola.
La tecnica multicamera da un effetto visivo non bellissimo e le risate in sottofondo sono abbastanza tristi, considerato che è stato girato nel 2015 e non nel 1980.
Anche Clipped rappresenta la sit-com vista e rivista piena di cliché e personaggi stereotipati: c’è la ex reginetta della scuola che aveva avuto un affaire con la promessa del basket e ancora dopo anni ci continua a flirtare; c’è il manager sbruffone, il tizio innamorato della segretaria; la ragazza acidella.
Clipped è le cuffiette col filo mentre tutti gli altri hanno gli airpods; prova a difendere la comedy vecchio stile ma si arrotola in una serie di difetti da cui non ne esce e infatti, dura a mala pena una stagione.
La sit-com nasce vecchia e noiosa, i dialoghi sono tutt’altro che brillanti, non ricordi un sola battuta che possa diventare popolare, non desidereresti mai lavorare in un salone di parrucchieri ma soprattutto non vorresti mai capitare da Buzzy’s perchè saresti costretto a sorridere alle battutine, prive di acume, del personale e lo faresti solo per paura che ti taglino i capelli come Billy Ray Cyrus negli anni ’80.
Roba da rimpiangere “Il bello delle Donne”.
4. Ground Floor (purtroppo non è il magazzino di The Office)
Con Ground Floor la comedy si tinge di lotta sociale.
Ideata da Bill Lawrence, autore, tra le tante, di “Scrubs” e “Cougar Town“, la sit-com non è brutta, non è rivoluzionaria e non vuole esserlo.
Il plot è molto semplice: lui, giovane banchiere di successo, incontra una bella ragazza ad una festa, scopre che lavora nel suo stesso edificio ma “ai piani bassi”, da questo incontro/scontro nasceranno una serie di situazioni divertenti (insomma) date per lo più dalle differenze sociali e dalle dinamiche da ufficio.
Storia alla Romeo&Giulietta, multicamera, pochi fronzoli; niente, Ground Floor non è bello, non è un successo, è neutro. La scrittura è pigra: giochi di parole molto scontati, prevedibili ripetitivi e soprattutto non divertenti; esagerazione ridicola.
Tutto ciò che una comedy non dovrebbe essere.
Insomma niente a che vedere con The Office.
5. Come Fly With Me (mockumentary alla The Office)
Le sit-com “mockumentary” tipo The Office, hanno avuto un discreto successo, anche perché la nostra cultura è stata, che si voglia ammettere o meno, influenzata dai reality show.
Come Fly with Me è una commedia televisiva mockumentary inglese, creata e interpretata da Matt Lucas e David Walliams. La struttura è semplice: attraverso un finto documentario, condotto, con voce impostata, da una speaker, seguiamo la vita quotidiana dei lavoratori di un aeroporto: la serie propone una parodia di: staff di terra e di volo, delle compagnie aeree low cost, degli ufficiali di dogana e di immigrazione, dei passeggeri.
Molto probabilmente è proprio per la parodia che la serie non è mai decollata. Ciò che ha reso grande The Office è stato il rappresentare persone normali nel loro essere unici, l’aver fatto critica sociale senza fare caricature ma presentando personaggi possibili.
In questa serie gli uomini interpretano personaggi femminili bruttissimi e questo più che far ridere, negli anni 2000, è molto antico e di uno stupido per nulla divertente.
Ci propone una comicità facile, che gioca tutto sugli stereotipi e quindi banalotta.
Le serie qui elencate, queste 5 presunte nuove The Office che hanno toppato miseramente, potrebbero addirittura farci pensare che piuttosto che dedicarci alla nostra passione per le serie tv potremmo sperimentare altre attività più divertenti nel nostro tempo libero, come ad esempio il Bingo.
Per fortuna è possibile fare il rewatch della nostra sit-com preferita.