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Quel talento sconfinato di Steve Carell

Steve Carell
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Ci sono attori che prendono il proprio lavoro come una ragione di vita. Attori che si immedesimano talmente tanto nella parte che interpretano da diventare un tutt’uno con quest’ultima, e che per questo riescono a restituire al pubblico una performance dove si fa fatica a capire dove inizia e finisce la recitazione. Ci sono invece attori più lontani dai propri ruoli, e non per questo meno coinvolti, ma che preferiscono mettere una certa distanza tra il loro recitare e ciò che li rende quello che sono. E poi ci sono gli attori umani, quelli diventati talmente bravi in quello che fanno da rendere difficile il lavoro della critica cinematografica. Perché bisogna essere capaci di separare la realtà dalla finzione, e quando ci viene tolta anche questa certezza diventa tutto molto più complicato. Steve Carell, con il suo talento sconfinato, è uno di questi. Non possiamo gridarlo abbastanza forte: meno male che esiste.

Steve Carell
Steve Carell, The Office (640×360)

Steve Carell è uno di quegli uomini che nella recitazione ci è quasi inciampato ed è finito per diventare uno dei volti più noti del panorama televisivo e cinematografico recente. Sembra chiaro anche ai meno esperti che quando si parla di lui non si può non fare riferimento a The Office, la popolarissima serie tv americana che ha consacrato definitivamente l’attore come uno dei grandi della comicità seriale. The Office, sitcom girata in stile falso documentario, segue le vicende dei dipendenti all’interno della filiale Dunder Mifflin, un ufficio fuori dagli schemi dominato da un capo ancora più fuori dagli schemi. Steve Carell, che nella serie interpreta proprio il boss Michael Scott, con The Office non ci ha solo regalato una delle performance migliori della sua carriera (e una di quelle che rimarranno per molti anni nell’immaginario collettivo). Ha fatto molto, molto di più: sulla scia di Ricky Gervais, ha aperto la strada ad un nuovo modo di fare commedia. Ha contribuito alla nascita di un nuovo tipo di comicità, un approcciarsi al ridere che serviva al tempo e serve tutt’ora. Abbiamo bisogno di più Michael Scott, più serie tv come The Office e più Steve Carell ad aprire le danze.

Steve Carell, Space Force (640×360)

Nonostante sappiamo che per l’attore lasciare The Office sia stata una vera e propria tortura emotiva, in parte gli siamo grati. E’ difficile scrollarsi di dosso un ruolo così iconico, e se per certi versi Steve Carell sarà per sempre associato al personaggio di Michael Scott è indubbio che abbia avuto la lungimiranza di esplorare altre opzioni. Dalle sue iconiche interpretazioni in film che spaziano tra generi diversi, come Crazy, Stupid Love, La Grande Scommessa o Foxcatcher (che gli è valsa una candidatura agli Oscar) sembra che l’attore sia in grado di fare tutto. Anche i ruoli più controversi, quelli dove quasi non vorremmo vedere un attore che amiamo profondamente. E’ successo con The Morning Show, serie disponibile su Apple TV +, dove Carell interpreta un conduttore televisivo licenziato per comportamenti sessuali scorretti. Anche se l’attore fa un passo indietro e lascia gran parte della scena a Jennifer Aniston, indiscussa stella di questo show, riesce comunque a brillare. E così facendo, ride in faccia a tutti quelli che lo accusavano di non essere in grado di sostenere ruoli seri, tantomeno drammatici.

Per l’attore non è sempre stato tutto rose e fiori. Space Force, serie uscita nel 2020 che lo vede protagonista nei panni di un generale incaricato di gestire una base militare nello spazio, non ha avuto vita facile. Accolta meno positivamente di quanto ci si aspettasse dalla critica, Space Force può essere considerata un rallentamento nella carriera dell’attore, più che un buco nell’acqua. Perché ancora una volta Steve Carell si è distinto, nonostante la serie funzioni a metà e non sia stata particolarmente incisiva. Space Force non ha fermato l’attore, e anche se quest’ultimo non è riuscito a regalarci un altro ruolo iconico come quello di Michael Scott, va benissimo così.

Beautiful boy (640×360)

Va fatta però una menzione d’onore. Perché nel 2018, con l’uscita del film A Beautiful Boy, Steve Carell ce l’ha fatta davvero. E ci ha ricordato che, se ci sono più di dieci motivi per amare attori come Timothée Chalamet, ce ne sono altrettanti per un attore che non si è fermato davanti a niente. In Beautiful Boy Steve Carell interpreta un padre, un uomo anonimo e comune, che lotta disperatamente contro la tossicodipendenza del figlio. Una storia vera, pesante oltre ogni dire, che fa quasi male se la si guarda perché incredibilmente realistica.

In A Beautiful Boy Steve Carell ci regala una recitazione quasi trattenuta e, con pochissime parole, racconta un mondo. E ci insegna che il dramma spesso è silenzioso, quasi invisibile, e non per questo meno incisivo.

Non sembra ci sia altro da dire. Se non che gli attori come Steve Carell si distinguono tra la folla pur non facendo assolutamente niente, almeno all’apparenza. Conoscono le emozioni e le parole, e senza troppo sforzo le fanno proprie. Ed è così che ci colpiscono a fondo: mettendosi accanto a noi, quasi senza farsi sentire.

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