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La classifica delle 9 stagioni di The Office, dalla peggiore alla migliore

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Partiamo da questo presupposto: questo nostro accostare il termine “peggiore” alle stagioni di The Office non deve trarvi in inganno. La qualità che ha distinto tutte le fasi di questa gloriosa e iconica serie è infatti indiscussa: dagli episodi più riusciti ed esilaranti a quelli accolti più tiepidamente da pubblico e critica, The Office è sempre riuscita a coinvolgerci e a regalarci tantissime risate. Detto questo, come nella stragrande maggioranza delle serie tv, soprattutto comedy, è innegabile che vi siano stati dei momenti in cui lo show con Steve Carell ha toccato apici di grandezza e altri in cui la narrazione ha in parte arrancato per i più svariati motivi, da addii da parte del cast principale a problemi in merito alla gestione di alcuni personaggi. Ci è sembrato perciò doveroso provare a stilare una classifica con cui abbiamo tentato di mettere in ordine le stagioni di The Office dalla peggiore alla migliore.

Attenzione, nel seguente articolo troverete spoiler su tutte e nove le stagioni di The Office. Buona lettura!

9) La prima stagione

 Basketball, 1×05 (640×360)

Lo sappiamo: sono in tanti a non apprezzare la prima stagione dello show, ritenuta forse troppo simile alla controparte britannica e con un Michael Scott ancora non particolarmente amabile. Da parte nostra, invece, se la prima stagione di The Office si aggiudica l’ultimo posto di questa classifica è per altri motivi. Nonostante questi primi sei episodi non raggiungano i picchi più alti della serie, essi racchiudono comunque già momenti di grande divertimento come la partita a basket tra i dipendenti dell’ufficio, il dark humor di Diversity Day e l’Alleanza che porta Dwight a essere rinchiuso in uno scatolone. Ciò che ci porta a posizionare la stagione così in basso deriva soprattutto dalla sua brevissima durata, che non la fa competere a dovere con ciò che verrà e per non essere riuscita a introdurre a dovere tutte le dinamiche e i personaggi che caratterizzano la serie.

8) L’ottava stagione

Robert California (640×360)

Arriviamo ora alla stagione più criticata e meno apprezzata dal fandom dello show, l’ottava. Gli episodi di cui vi andremo a parlare presentano infatti notevoli criticità in quanto a storyline e a gestione dei personaggi. Certo, non era facile per gli autori trovare un modo con cui riempire il vuoto dato dall’assenza del personaggio di Michael Scott dopo il suo abbandono nella settima stagione, ma le soluzioni da essi trovate per ovviare al problema non sono risultate all’altezza delle aspettative: il personaggio di Robert California infatti non riesce a convincere appieno, così come tutta la questione della Piramide della Sabre e l’introduzione del personaggio di Kathy, posta per mettere zizzania nella coppia formata da Jim e Pam. Pensate che lo stesso John Krasinsky si è rifiutato di girare scene che prevedevano un effettivo tradimento da parte di Jim nei confronti della moglie, aspetto fortunatamente eliminato dalla serie. Nonostante ciò, tra i pregi della stagione troviamo lo svilupparsi del legame di amicizia tra Dwight e Jim e di quello amoroso tra Erin e Andy.

7) La nona stagione

Michael Scott (640×360)

Che dire? La nona stagione porta avanti alcuni dei difetti sopraelencati tipici dell’ottava, come la problematicità nella gestione di alcuni personaggi. La gestione delirante riservata al nostro Nard Dog Andy (dovuta soprattutto a problemi di impegni lavorativi del suo interprete) ha infatti lasciato i fan di The Office con l’amaro in bocca, così come la storyline legata a Brian, il microfonista del documentario. Nonostante qualche limite però la nona stagione risulta davvero indimenticabile, regalandoci trame divertenti come il riavvicinamento tra Dwight e Angela ed emozionanti come quello tra Jim e Pam, che riescono a superare insieme la crisi che minacciava il loro matrimonio. Il finale, poi, è qualcosa di semplicemente perfetto e rappresenta l’intera summa di The Office: poetico, tenero ma anche dannatamente spassoso.

6) La sesta stagione

Il matrimonio di Jim e Pam (640×360)

Arriviamo ora a parlare della sesta stagione, che non costituisce una delle stagioni migliori della serie, ma che fa il suo dovere per portare avanti le trame e sviluppare i personaggi di The Office, che, all’epoca della sua messa in onda si trovava all’apice della sua popolarità. Protagonisti assoluti della stagione sono senza dubbio Pam e Jim, che prima convogliano a nozze nell’emozionante doppio episodio Niagara parte 1 e parte 2 e che poi danno alla luce la loro primogenita. Nonostante ciò, salvo alcune eccezioni, la serie sembra in parte arenarsi: la trama legata all’acquisizione della Dunder Mifflin da parte della Sabre di proprietà di Jo Bennett (Kathy Bates) e la gestione dell’ufficio da parte dell’accoppiata Jim e Michael non sono di certo tra le storyline più apprezzate della serie. Nella stagione 6 troviamo poi anche la tanto discussa Scott’s Toots, tanto odiata da alcuni fan quanto amata dagli amanti dell’umorismo cringe.

5) La settima stagione

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Pam e Michael (640×360)

La settima stagione ha segnato per sempre la storia della comedy. Con l’addio di Steve Carell dalla serie,The Office infatti non sarà più la stessa. Gli episodi della settima stagione finiscono quindi per introdurci a questa svolta che i fan avrebbero tanto voluto evitare. Con il ritorno a Scranton di Holly Flax, la HR di cui Michael si era follemente innamorato nella quinta stagione, arriviamo all’ufficializzazione della loro relazione e alla proposta di matrimonio che porterà il personaggio di Steve Carell in Colorado, dopo un’emozionantissima proposta di matrimonio e un commovente addio da parte di tutti i suoi amici e colleghi. Nel mentre ecco che abbiamo episodi esilaranti come Threat Level Midnight, che ci mostra il tanto casereccio quanto epico film d’azione scritto, diretto e recitato da Michael Scott. Meno apprezzato risulta invece il personaggio di Deangelo Vikers (Will Farrell), che fortunatamente permane solo per pochi episodi.

4) La quinta stagione

Dwight (640×360)

Ed eccoci arrivati alla quinta stagione, che sfiora il podio e che si assesta sull’altissimo livello imposto dalle stagioni precedenti, tendando al contempo di introdurre delle novità che rimescolino le carte in tavola. Ecco quindi che entrano in scena Holly Flax (giunta in sostituzione di Toby per la gioia del personaggio di Steve Carell) e la Michael Scott Paper Company, la nuova compagnia rivale della Dunder Mifflin guidata da Michael che prende con sé anche una Pam volenterosa di abbandonare il proprio ruolo di receptionist e un Ryan in cerca di una seconda occasione. Una stagione divertentissima che comprende lo spassoso episodio Safety Training in cui Dwight sorprende i colleghi con un’estrema simulazione di evacuazione, ma anche Moroccan Christmas, The Duel in cui Dwight e Andy si sfidano per il cuore di Angela e Golden Ticket, in cui Michael Scott si improvvisa Willy Wonka e crea il caos.

3) La seconda stagione

Jim e Pam (640×360)

La stagione che cambia tutto e che ci presenta effettivamente The Office per quella che tutti ricordiamo. I ventiquattro episodi che compongono la season 2 di The Office sono semplicemente perfetti: oltre a introdurre al meglio i personaggi e i loro caratteri essi riescono a eccellere sia nel regalare grande divertimento che a raccontare storie orizzontali che portano lo spettatore a empatizzare con i personaggi. Iniziamo a conoscere meglio il personaggio di Michael e a tifare per Jim e Pam, il cui rapporto in continua evoluzione culmina in uno dei baci televisivi più attesi di sempre. Ogni episodio è davvero divertente e con il potenziale di diventare un istant cult, da The Dundies, in cui assistiamo all’esilarante premiazione in stile Oscar dei membri dell’ufficio a Office Olympics, in cui i colleghi si mettono alla prova nelle più svariate prove fino a Dwight Speech, in cui l’uomo accetta un premio e tiene un discorso acclamato dalla folla recitando a sua insaputa un discorso di Mussolini e potremmo continuare a oltranza.

2) La terza stagione The Office

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Beach Games, 3×23 (640×360)

Ma arriviamo a un’altra tra le migliori stagioni di The Office, la terza, che porta avanti tutto ciò che di buono era stato fatto dalla seconda introducendo al contempo nuove dinamiche che rendono il tutto ancora più fresco e interessante, come il nuovo lavoro di Jim presso la filiale di e la conseguente fusione tra essa e quella di Scranton. L’introduzione di Karen e di Andy infatti sconvolge gli equilibri e porta a interessantissime dinamiche, come lo sviluppo del personaggio di Pam. Nella terza stagione poi, assistiamo a un maggior coinvolgimento di quei personaggi che erano finora rimasti maggiormente in disparte e che si prendono la loro gloria divertendoci come non mai. Tra gli highlights della terza stagione troviamo gli episodi Gay Witch Hunt, in cui assistiamo al coming out forzato di Oscar, Back From Vacation, che ufficializza la stramba e malsana relazione tra Michael e Jan, gli spassosi giochi in spiaggia di Beach Games e il meraviglioso finale di stagione in cui finalmente Jim chiede a Pam di uscire e in cui Ryan viene inspiegabilmente promosso e prende il vecchio posto di Jan.

1) La quarta stagione di The Office

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Dinner Party, 4×13 (640×360)

Dulcis in fundo, eccoci arrivati alla quarta stagione, un gioiellino della serialità che trionfa e vince il titolo di migliore stagione di The Office. Grazie a innumerevoli episodi a dir poco esilaranti e a scenari che continuano a divertire come non mai a e a esplorare i personaggi, a parer nostro, la quarta stagione porta la comedy ai suoi apici. Come non citare a proposito la famosissima Dinner Party, puntata che vede Jan e Michael tenere un’imbarazzantissima cena con gli amici e che viene tuttora ritenuta dalla critica come uno tra gli episodi più divertenti di sempre mai visti in televisione? Ma non ci fermiamo qui: Goodbye, Toby, il litigio tra Dwight e Angela dopo la morte del gatto Sprinkles, l’aprirsi della faida tra Jim e Ryan, la guerra tra le filiali… Insomma, la quarta stagione rappresenta la cementificazione definitiva di tutti gli aspetti positivi di The Office, una serie immortale che non smetteremmo mai di guardare e riguardare.

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