Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle varie serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti, il settimo capitolo fa entrare in questo magico (multi)universo i protagonisti di The Originals, grazie alla prima parte della chiacchierata tra Klaus Mikaelson e Caroline Forbes.
Klaus arrivò da Caroline in anticipo. Era sorpreso che l’avesse invitato a casa sua; del resto fu proprio lei a farsi promettere dall’Ibrido di non mettere più piede in città, prima dell’esplosione della loro passione nei boschi di Mystic Falls. Al solo pensiero un dolce, sensuale e ampio sorriso comparve sul suo volto. Quel momento l’avrebbe ricordato per sempre: il modo in cui Caroline si avvicinò, il suo sguardo deciso e desideroso, quel bacio passionale e tenero, il tocco delicato, il vivere finalmente i suoi sentimenti. No, non l’avrebbe mai dimenticato. E aveva appena intrapreso il viale dei ricordi, quando sulla scrivania di Caroline vide un libro che catturò la sua attenzione.
C’era sopra lo stemma di Hogwarts.
Mentre lo stava per aprire, Caroline si palesò nella stanza e Klaus, dopo averla saluta con il suo solito Hello Love, le sventolò sotto il naso il libro che aveva tutta l’aria di essere un annuario. “Non ricordavo fossi andata a Hogwarts! Immagina quante belle cose potrei trovare qui dentro…” esclamò provocandola.
“Quindi se vieni invitato nelle case degli altri, ti metti a frugare nella loro roba? Non è per niente carino! E comunque, certo che sono stata a Hogwarts. Per tua informazione, ero pure Prefetto, Caposcuola e un asso in ogni materia”.
Caroline amava quando Klaus la sfidava e poteva rispondergli a tono. Era anche per questo che lui si era invaghito di lei, per la sua intelligenza, arguzia e leggera arroganza. “Serpeverde?” chiese Klaus, continuando il loro gioco. Gli occhi di Caroline si illuminarono. L’Ibrido capì che aveva un’idea e non vedeva l’ora di scoprire cosa fosse: “Allora, so che tu sei andato a Hogwarts perché ti ho studiato in Storia della Magia e Difesa contro le Arti Oscure. Quindi ti propongo un accordo: io ti racconto di me se prima tu mi racconti di te”.
A un Klaus lusingato sembrò un ottimo compromesso. I due si sedettero sul divano e la mente dell’Ibrido riavvolse il nastro fino allo Smistamento. Siccome compirono undici anni prima della creazione della scuola, Finn ed Elijah frequentarono il suo stesso anno. I fondatori fecero un’eccezione per i figli della potente Esther Mikaelson, una Corvonero mancata; infatti, la sua conoscenza della magia era profondissima o non avrebbe potuto creare i the Originals. Sua sorella Dahlia, invece, sarebbe stata accolta in Serpeverde, così come Mikael, se non fosse nato babbano.
Klaus era terribilmente curioso di scoprire dove sarebbe approdato e, spavaldo, si sedette sullo sgabello con l’Oggetto Magico che gli venne poggiato sulla testa. “Niklaus Mikaelson, ti aspettavo impazientemente. Vedi, i tuoi fratelli sono già ai loro posti: tu vorresti unirti a uno di loro?”. Klaus osservò Finn, il cui smistamento fu un giochetto da ragazzi per il Cappello: se c’era un tratto che lo definiva era l’estrema lealtà nei confronti della madre, perché per lei abbracciò anche la morte. La scelta, dunque, poteva essere solo una: TASSOROSSO!
Con Elijah, invece, il Cappello trovò più difficoltà:
“Ecco il secondo Mikaelson di giornata, una vera e propria sfida. Hai un grandissimo ingegno, un enorme sapere, un ottima diplomazia e un controllo invidiabile. E penso che qualcuno in famiglia ti definisca il più saggio di tutti, giusto?” Elijah annuì sorridendo e non poté non dare un occhiata a Klaus, perché era lui che lo chiamava così. “Scommetto anche che qui, a Hogwarts, fonderesti un club letterario per amore della cultura. La strada sembra tracciata verso Corvonero, no?”
“Beh, è la conclusione più sensata. Anche se rimanere con la mia famiglia sarebbe ancora meglio” disse Elijah con sicurezza.
“Ah, lealtà, altra tua caratteristica così preponderante, assieme al tuo onore e al non infrangere mai le promesse, che quasi mi convince a mandarti in Tassorosso. Ma c’è un però. Sei disposto a tutto, anche a usare la violenza che tanto odi e infrangere la tua morale, a rompere le regole e a sacrificarti per difendere chi ami. Sei un leader nato e sai chi ha il tuo codice morale, il tuo coraggio, il tuo cuore così nobile? Esatto, proprio quella: GRIFONDORO!”
Caroline era sorpresa, anche se riflettendoci un secondo lui rispecchiava in pieno le caratteristiche di Grifondoro. Conoscendo Elijah, però, pensava fosse un Corvonero nato o che avesse convinto il Cappello a metterlo con Klaus. “Ma non eri ancora stato smistato, effettivamente… E allora la domanda da un milione di dollari è: dove sei finito tu?” Caroline aveva un sospetto, ma voleva la conferma da un Klaus che riprese il racconto dalla sua versione undicenne che pensava alla domanda del Cappello. Voleva disperatamente finire con Elijah, il suo punto di riferimento, ma era conscio che Grifondoro non era la sua casa; così come non poteva esserlo Tassorosso.
“Bravo, Niklaus Mikaelson, inizi a capire”, disse l’Oggetto Magico prima di esaminarlo, “Per te non c’è un confine tra giusto e sbagliato; sei ambizioso, spregiudicato, ingegnoso e per ottenere quello che vuoi sei disposto anche al sangue. E se non lo raggiungi, la frustrazione si impossessa di te. Il controllo sugli altri, lo brami ardentemente. Eppure vorresti approdare in case così lontane da te solo per il terrore di rimanere solo”
Il Cappello aveva centrato il punto: “Nonostante i problemi e i litigi, non c’è legame più forte della famiglia: per lei combatto e lei combatte per me. Sempre e per sempre” esclamò deciso Klaus.
“Estrema lealtà selettiva e, a quanto sembra, spinta verso l’oscurità. Attento, però, anche i cuori più puri ne sono attratti e il passo per diventare malvagio è dietro l’angolo. Ma non sono qui per farti la ramanzina, devo soltanto decidere dove finirai. E mi sembra che, sebbene un lato artistico decisamente forte, il tuo destino sia: SERPEVERDE!”
Così Klaus si accomodò al tavolo neroverde, riflettendo sulle parole profetiche del Cappello e senza comprendere bene se fosse felice o meno. Tuttavia, pur essendo stato separato da Finn ed Elijah, i the Originals rimasero uniti a Hogwarts; anzi, quest’ultimo non si godette pienamente l’esperienza proprio perché si occupava costantemente di lui. E di Kol. Ma quel club lo fondò seriamente e nella sua casa trovò l’amore nella più pura delle dopplenganger Petrova, Tatia. Klaus, invece, strinse una grande amicizia con i Serpeverde Merlino e Daenerys Targaryen, affascinati da quel ragazzo con gli occhi folli e geniali, come tutta la scuola, soprattutto le ragazze: addirittura, Margaery Tyrell rischiò di annullare il fidanzamento con Joffrey per lui, anche se l’Ibrido s’innamorò perdutamente dalla bella Serpeverde Aurora. Senza contare che i duelli con Jon Snow furono leggendari, con Klaus che si prese la soddisfazione più grande vincendo il Torneo Tre Maghi.
Gli occhi di Caroline brillarono nuovamente, avrebbe voluto sapere ogni dettaglio su Klaus a Hogwarts, soprattutto di Merlino. Bonnie l’avrebbe invidiata tantissimo. L’Ibrido, però, ripartì da Kol, addirittura più incontrollabile di lui. L’atteggiamento strafottente e spregiudicato, il non rispettare le regole e il perseguire i suoi obiettivi con ogni mezzo fecero perdere molti punti alla sua casa.
“Pensa che Kol creò qualcosa di simile alla pozione Polisucco e si trasformava così da accedere ad aree vietate agli studenti, per aumentare la sua conoscenza delle Arti Oscure. Qualche volta l’ho fermato, anche con la forza, ma altre mi ha convinto a seguirlo, nonostante il nostro rapporto non fosse… diciamo ottimale”
“Beh, tu non sei conosciuto esattamente per essere un tipo…. razionale”. Klaus non poteva dissentire anche perché, come preannunciò il Cappello, l’oscurità era magnetica per lui. Caroline, però, era un attimo confusa su Kol: da ciò che aveva capito, Corvonero era la sua casa. Insomma, era talentuoso, aveva una grandissima fame di conoscenza e anche da vampiro continuò a studiare la magia. Klaus le rivelò l’indecisione del Cappello che, alla fine, lo posizionò in Serpeverde a causa del suo carattere sconsiderato, ambizioso, irascibile, manipolatorio e dal modo egoistico in cui avrebbe usato quel sapere. Anche se si innamorò di due neroblu. La prima volta fu attratto dalla profonda e naturale connessione che Nimueh aveva con la magia.
La stessa che trovò in Davina tanti anni dopo.
Caroline ricordava Davina, di qualche anno più piccola. Era creativa, giudicante e soprattutto potentissima: per la sua gioia, la sua magia e conoscenza di essa crescevano di anno in anno. Aveva poi un gran potere divinatorio – materia in cui era imbattibile, pur eccellendo anche in Incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure. Era temuta ma a lei poco importava, grazie ai suoi amici: la Grifondoro Billie Jenkins, i Tassorosso Josh e Camille. Quest’ultima incarnava i tratti più nobili della sua casa: gentilezza, dolcezza, empatia e lealtà. Si sorprese, però, nel ricevere la lettera per Hogwarts, perché convinta di essere babbana, finché non scoprì che i suoi genitori furono torturati dai Mangiamorte che volevano impadronirsi dei loro oggetti magici.
Anche Freya, se avesse potuto frequentare, sarebbe approdata in Corvonero. Certo, era leale alla Tassorosso, ma il sapere era la sua più grande virtù. Manteneva la calma e la concentrazione in ogni situazione ed era difficile leggere un’emozione sul suo volto. Se i suoi affetti erano in pericolo, studiava a fondo sacrificando tutto il resto, compresa sé stessa. Anche se Tassorosso le dette due soddisfazioni: il suo migliore amico Vincent e sua moglie Keeilin.
Lo Smistamento della sua sorellina lo ricordava ancora con emozione. Rebekah era agitatissima, tutti la fissavano, e Klaus avrebbe solo voluto essere lì con lei, per stringerle la mano e confortarla. Dopo essersi seduta, il Cappello iniziò a parlare:
“Dolce Rebekah Mikaelsen, che piacere smistare un altro membro della tua famiglia! Siete sempre una sorpresa, persino per me. Vediamo cosa c’è qui… sei impulsiva, testarda, emotiva e sensibile. La competizione non ti spaventa, dimostri coraggio – anche se non sembra – e sei fedele alla tua famiglia, a quel ‘sempre e per sempre’. Ahh e vuoi l’amore, in ogni forma”.
“Beh, tu sì che capisci al volo le persone Cap, anche se leggere nella mente aiuta” disse Rebekah sarcasticamente per rompere il suo nervosismo.
“Oh certo che aiuta, altrimenti non potrei scegliere la casa perfetta per te. La vuoi sapere oppure continuiamo questa simpatica conversazione?” continuò il Cappello che, al sì di Rebekah, urlò “GRIFONDORO!” La ragazzina era felicissima di essere con Elijah, anche se trascorreva molto tempo con gli altri fratelli, soprattutto con l’Ibrido. Certo, il fatto che fosse innamorata di Merlino contribuì, sebbene lui la vedesse solo come la sorellina di Klaus. Avrebbe dovuto aspettare qualche secolo prima di incontrare l’amore della sua vita. “Mmmm, difficile, molto difficile” disse il Cappello dalla testa di Marcel. Seppur con tratti da Serpeverde e da Grifondoro, alla fine quest’ultimo prevalse per il coraggio, la leadership, la lealtà, l’arroganza tipica di quella casa e il suo codice d’onore.
Purtroppo Rebekah non riuscì a finire Hogwarts, a causa della sua trasformazione in uno dei the Originals. “Se non sbaglio, nemmeno Hayley finì. Frequentavo quando venne cacciata e Tyler mi rivelò il motivo, ovvero l’accidentale uccisione di un ragazzo che attivò il suo licantropismo, nonostante la McGranitt lottò per lei come fece Silente per Lupin”. Hayley conobbe la verità su sé stessa dopo che ricevette la sua lettera e, per quella, la sua famiglia adottiva la ripudiò. Era sola sì, ma la sua forza e il suo spirito non le permisero di abbattersi; senza contare che a Hogwarts scoprì molto sulle sue origini. Con lei il Cappello non ebbe tanti dubbi, gridando a pieni polmoni: “GRIFONDORO!” Era coraggiosa, determinata, senza paura, e il suo senso del sacrificio lo dimostrò più volte, non solo con Hope: andandosene dalla scuola per evitare di mettere nei guai altri lupi, sposando il Grifondoro Jackson anche se amava Elijah e rimanendogli fedele fino alla fine.
“Ora è il tuo turno, love. Non vedo l’ora di scoprire tutti i tuoi segreti” disse Klaus con un sorrisetto di sfida, una volta terminato di parlare.
“Purtroppo mio caro, dovrai aspettare: Lizzie si è appena svegliata”