Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su The Secret Circle
La serialità statunitense ha senza dubbio contribuito a plasmare un’immaginario collettivo fatto di racconti, personaggi e dinamiche di genere tra le più disparate e le più ricorrenti. Un dato di fatto che non si può negare alla serialità degli anni Zero è legato alla capacità di molte produzioni e delle relative emittenti, di proporre storie, soprattutto di genere teen, inesauribili, fatte di plot twist e fitti intrecci che non necessitano obbligatoriamente di strutture razionali troppo solide. Cattedrali narrative come Gossip Girl, Teen Wolf, Pretty Little Liars, o ancora, le di poco più attempate The OC e Dawson’s Creek, sono emblemi intramontabili di una serialità americanissima in tutto e per tutto. Un numero di stagioni superiore rispetto a quello raggiunto a fatica dagli show contemporanei, storie controverse che oggi andrebbero a fatica contro un narrazione più eticamente corretta: nel bene e nel male si tratta di prodotti per la televisione che hanno segnato il panorama e le generazioni di riferimento che li ricordano ancora nostalgicamente, non solo attraverso i tanti remake e spin-off che ormai spuntano annualmente.
Nonostante i grandi successi e gli indiscussi fan accaniti, non tutti i teen drama statunitensi, ibridati con qualsivoglia genere, sono riusciti a sopravvivere a lungo. Pur presentando dei plot promettenti, serie tv come The Secret Circle non hanno superato la prova della prima stagione.
Andata in onda a partire dal 15 settembre 2011 sul network nordamericano The CW, The Secret Circle è sicuramente uno dei rimpianti più grandi del panorama seriale del periodo. Cancellata dopo una sola stagione nel maggio del 2012, la serie tv con protagonista Brittany Robertson è stata uno degli ultimi fuochi di paglia della grande serialità dei tradizionali broadcaster statunitensi. Uno scenario fino a quel momento dominato dai palinsesti e destinato poco a poco a entrare in crisi, a fronte della progressiva diffusione dello streaming e di una fruizione sempre più personalizzata e digitalizzata che non ha lasciato scampo neppure a colossi longevi di un tale calibro. E’ proprio all’inizio degli anni Dieci che hanno iniziato ad andare in onda gli episodi pilota degli ultimi grandi teen drama delle emittenti tradizionali, che ancora non sono state in grado di proporre delle solide alternative a delle antenate come le già citate Pretty Little Liars (2010-2017), Teen Wolf (2011-2017), The Vampire Diaries (2009-2017) o il suo spin-off The Originals (2013-2018). Contrariamente ad alcune coetanee, The Secret Circle non ha vinto la sfida del rinnovo.
La storia della serie tv della The CW, ispirata all’omonima collana di libri di Lisa Jane Smith, ha come protagonista la giovane strega Cassie Blake (Brittany Robertson), trasferitasi dalla nonna nella città natale nella madre, Chance Harbor, dopo la morte di quest’ultima. Nel giro di poco tempo, la sedicenne si unisce a un circolo segreto di streghe (da qui il titolo dello show) composto da Adam (Thomas Dekker), la sua fidanzata Diana (Shelley Hennig), l’imprevedibile Faye (Phoebe Tonkin), Melissa (Jessica Parker Kennedy) e Nick (Louis Hunter). Ciascuno dei componenti del gruppo di tormentati adolescenti cela una storia familiare e personale che colora l’oscura trama fantasy e teen. All’interno del circolo segreto di streghe, nei 22 episodi realizzati, la giovane Cassie Blake prende poco a poco consapevolezza dei suoi poteri e del suo potenziale, passando dall’essere un’incredula e inoffensiva adolescente, a divenire molto più conscia di sé, della propria forza e dei pericoli e misteri che la circondano, a partire dalla macabra realtà dei demoni e della magia nera.
Con tanto di triangolo (o quadrato?) amoroso ad alleviare le lotte interne ed esterne al mondo delle streghe con le più leggere tonalità da teen drama, Cassie si divide anche tra l’amore per Adam e per l’ex-cacciatore di streghe Jake (Chris Zylka). Con degli intrecci sentimentali quasi più fitti di quelli drammatici, The Secret Circle ha disvelato moltissimi plot twist inattesi nel corso della sola stagione realizzata.
Partendo dalla relazione di parentela che lega segretamente Cassie a Diane, che già si contendono il cuore di Adam, passando per le irrisolte questioni del passato che coinvolgono i genitori dei giovani protagonisti, The Secret Circle presenta una storia fitta di dinamiche che esplicita in Eben, intenzionato a eliminare tutte le streghe, l’apparente antagonista principale della prima stagione. Tra tutte, sono proprio le sospese questioni degli anni precedenti che tormentano il presente dei personaggi, soprattutto dei più giovani sulla quale si riflettono le conseguenze delle controverse azioni e scelte dei loro familiari. In una storia in cui il passato parla ancora troppo con la realtà corrente, nessuno ha scampo e le relazioni che legano ciascun individuo dispiegano diversi misteri, lasciando però aperte troppe questioni a causa della cancellazione.
Con un po’ di nostalgia per quella che è stata un’età emblematica della patinata serialità statunitense, The Secret Circle rimane purtroppo bloccata in un passato che non l’ha lasciata andare e non l’ha ancora restituita sotto forma di uno dei tanti reboot a oggi proposti. La serie tv della The CW, offre un episodio pilota capace di lanciare intrigantemente la storia che però riamane troppo cupa. Rispetto alle coetanee di successo, The Secret Circle è spesso e volentieri coperta da un’angosciante tenebrosità. Manca la vena eccentrica, bizzarra, che alleggerisce e consente il trionfo di teen drama soprannaturali come Teen Wolf e The Vampire Diaries. Nel corso dei 22 episodi che compongono l’unica chance concessa allo show con Brittany Robertson, la storia è stata capace di porre delle buone basi a livello narrativo, pur essendo decisamente più macabra di quel che ci si aspetterebbe da un young-adult per la televisione generalista. Tra i titoli più americani durante il periodo della sua messa in onda, la serie tv della The CW rimane a metà, in sospeso tra le tante dinamiche avviate e irrisolte a causa cancellazione. In un calderone in cui ogni elemento poco a poco sembra trovare il proprio posto in un mistero ancora più fitto, The Secret Circle ha probabilmente pagato soprattutto la scarsa multidimensionalità dei suoi protagonisti, quale pecca più evidente. L’ampio numero di episodi della prima stagione, infatti, permetterebbe un tempo tale da distendere molto di più di quanto agito la stratificazione dei personaggi.
Interrotta con una serie di cliffhanger che permettono a The Secret Circle di mettere in tavola tutte le proprie carte, la prima stagione non è stata sufficiente.
Purtroppo, il titolo non è sopravvissuto al primo anno di vita. La struttura alla base di The Secret Circle è molto ampia, soprattutto se posta in relazione al numeri di episodi a disposizione, con cui avrebbe potuto impegnare tempo e risorse in maniera differente. Costruendo lentamente, e con maggiore attenzione ai personaggi, la propria storia, lo show avrebbe potuto puntare su una base più solida, leggera ed empatica, invece che caricare la trama di mille questioni e misteri che non hanno trovato mai una soluzione vera e propria.