Guardia nera? No putties
Per tutti coloro che sono cresciuti nel mito della razza elfica vi avviso: in “The Shannara Chronicles” avrete proprio una brutta sorpresa. L’unica cosa che registriamo da canone sono le orecchie a punta.
Altro dato interessante. Ma il popolo elfico dov’è? Si limita ai cortigiani e i soldati che girovagano nel palazzo reale? La trama s’infittisce.
Ma arriviamo al piatto forte. Ciò che mi ha veramente fatto cadere le le braccia (e non solo): la Guardia Nera. Per gli amanti del fantasy in ogni sua forma, quelli che sono passati tra una partita di Warhammer e una sessione di D&D, questo titolo ha qualcosa di sacro. Dici “Guardia Nera” e pensi a un corpo militare mortale, carisma a pallettoni, in grado di spazzare via qualsiasi avversario. E invece sono alla stregua dei putties di “Power Rangers”.
Armature scintillati (e oggettivamente fighissime) a parte, nient’altro. Non parlano, mai; muoiono in un battito di ciglia; non colpiscono un nemico neanche a pregarli; di “guardia” nel senso di sicurezza non hanno un bel niente, perché all’interno delle mura riescono a entrare cani e porci (persino il giardiniere è più attento, infatti viene ucciso); anche i loro comandanti sono un manifesto di negligenza tattica e militare.
Insomma, se volevate distruggerci un mito, ci siete riusciti.