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Occasione sprecata

The Shannara Chronicles
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Un po’ troppo angolo teen, un po’ fucina di situazioni pasticciate e cliché; complessivamente una delle più brutte e pretenziose Serie Tv degli ultimi anni. Non è certo questo il ritratto a cui ambisce una nuova Serie fantasy tratta da una fortunata saga di romanzi. Eppure non esiste miglior modo per descrivere The Shannara Chronicles. E pensare che, prima della messa in onda del pilot, c’era chi scomodava il paragone con Game of Thrones.

Creata da Gough e Millar, autori tra gli altri di Smallville, e prodotta da MTV era lecito attendersi da The Shannara Chronicles, che ad ora ha soltanto una stagione, un target per lo più adolescenziale. Adolescenziale, tuttavia, non fa rima con scadente. Buffy, ad esempio, strizza l’occhio ai teenager ma presenta una maturità tale da essere amata dagli spettatori di tutte l’età. La stessa Smallville, quanto meno nelle prime stagioni, vanta una freschezza narrativa quasi inarrivabile.

The Shannara Chronicles, invece, si impantana in una sfilza di sottotrame inutili malgrado ambisca a diventare un punto di riferimento nel genere.

The Shannara Chronicles

L’ottima fotografia, unico incontrovertibile punto di forza, diventa difficile da inquadrare, non essendo supportata a dovere e cadendo, pertanto, nell’anonimato. Per il resto è tutto uno spettacolo tendente al ridicolo. Ad esempio la scelta dalla soundtrack: mentre le immagini tentano di infondere un senso di pericolo e di minaccia, la  Run Boy Run annulla il pathos in un momento clou.

Nel complesso la superficialità di alcune scene in apparenza importanti è un tratto che tende a ripetersi con una costanza spaventosa. Lo notiamo soprattutto quando la Serie si ritrova nella posizione di dover spiegare gli eventi risalenti al primo libro della saga, poichè lo show parte dal secondo romanzo. Mai, in quelle occasioni, Shannara riesce a trasmettere empatia allo spettatore.

Tutti i limiti, però, si palesano con maggiore decisione quando la Serie approfondisce il discorso legato al binomio reale/fantasy. L’esistenza di un mondo tangibile, in tutto e per tutto simile al nostro, rappresenta una peculiarità per questo genere letterario. The Shannara Chronicles ha sfruttato l’elemento che le avrebbe conferito un grado di originalità ineguagliabile con una sufficienza irritante.

Le scene che ricordano la nostra epoca, infatti, riguardano per lo più scene di vita quotidiana o eventi chiave dell’adolescenza come il ballo scolastico. Il tutto avviene in maniera completamente slegata dall’arco narrativo principale, senza esplicitare il collegamento con la storia dell’Eterea e dei tre protagonisti. Nè, al contempo, evidenziando la matrice simbolico/distopica del contesto.

Ad affossare completamente la Serie, in ultima analisi, ci hanno pensato i personaggi, piatti e banali come non mai.

serie tv

Non basta il carisma degli attori più esperti, come Manu Bennet o John Rhys-Davies. Tutto ruota – inevitabilmente – intorno al triangolo amoroso dei tre personaggi principali. Bellissimi, senza dubbio, ma privi di una reale caratterizzazione, a cui vanno aggiunte interpretazioni non certo memorabili. Il personaggio più interessante dei tre sembrerebbe Eretria, contraddistinta da un’ambiguità morale mai, tuttavia, sviluppata fino in fondo.

L’unica gestione portata avanti con criterio è quella di Bandon, la cui evoluzione da buono a villain rappresenta l’unico motivo per guardare la seconda stagione, a data da destinarsi. Nel finale di stagione il suo passaggio al lato oscuro è sancito ufficialmente da una scena dai contorni splatter: un momento di forte impatto emotivo frutto, probabilmente, di uno slancio di lucida follia da parte degli autori.

Di Bandon, oltretutto, intriga la sua connessione con il Dagda Mor. A sua volta, però, quest’ultimo è l’ennesima dimostrazione di come The Shannara Chronicles getti alle ortiche il proprio potenziale. Il capo dei Demoni, passa circa 9 episodi e mezzo in naftalina prima di palesarsi in una scena, quella della battaglia tra Elfi e Demoni, spudoratamente ispirata al lavoro di Peter Jackson ne Il Signore degli Anelli.

Alla luce degli enormi difetti strutturali la definizione che abbiamo dato all’inizio della Serie non può che essere calzante. Tenendo conto anche dell’impatto dei romanzi, tra i fantasy più celebrati degli ultimi 40 anni, The Shannara Chronicles va considerata per quello che è: un’enorme occasione sprecata.

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