Ma come si fa a passare oltre davanti l’invitante copertina di The Sticky – Il grande furto? Con quell’imponente Margo Martindale che annaffia mazzette con dello sciroppo d’acero. Amazon Prime Video, a inizio mese, ci ha lanciato infatti una delle sue ricercate serie tv che, seppur tratta da una storia vera, non rinuncia a un lecito romanzare a favore di narrazione e personaggi. Pertanto, notevole risulta anche l’approccio da dark comedy che i due showrunners Brian Donovan ed Ed Herro hanno voluto adoperare ai fini di questo racconto.
Senza dubbio, tuttavia, non è scontato che The Sticky venga apprezzata da tutto il pubblico indistintamente. C’è chi può considerarla ridondante dopo le infinite storie di rapine e furti degli ultimi tempi. Pensiamo a Rapina al Banco Central oppure al più recente The Helicopter Heist (qui leggete la nostra recensione della serie) che, proprio come lo show in oggetto, è tratto pure da fatti realmente accaduti. Quello che conta però, in ogni caso, è sempre il taglio che viene dato a una storia, soprattutto se si tratta di un formato da simil-miniserie come questo. Qui, infatti, potrebbe essere complicato correggere il tiro negli appuntamenti successivi. Dunque, come si suol dire, o la va o la spacca!
Detto questo, non ci resta che illustrarvi quali possono essere alcune ragioni secondo cui vale la pena trascorrere un weekend guardando i 6 brevi e concitati episodi di The Sticky! Fidatevi che non sarà una perdita di tempo. La qualità, infatti, risulta evidente già dai primi minuti del pilot, con una trama che invece si avvale delle leggi della massima “il cavallo si vede a lunga corsa”. Ma adesso bando alla ciance. Non ci resta che abbandonarci ai mezzi sorrisi e alle impacciate avventure del nostro spettacolo.
1) Il fatto reale da cui è tratta The Sticky è degno di nota nella Storia internazionale
Udite, udite! Il “furto del secolo” di sciroppo d’acero è un episodio realmente accaduto in Canada nel 2012 e rappresenta uno dei furti più ingegnosi e insoliti della storia. Il Canada infatti, e in particolare il Quebec, è il più grande produttore mondiale di sciroppo d’acero, responsabile del 77% della produzione globale. Pensate che questo Stato gestisce un sistema di regolamentazione delle riserve strategiche simile a quello del petrolio. E la Federazione dei produttori di sciroppo d’acero del Quebec (FPAQ) custodisce enormi quantità di sciroppo in magazzini per stabilizzare i prezzi. Esattamente come la nostra cara Associazione Aceri sotto la direzione dell’insopportabile Leonard Gauthier e figlio. Ma qui arriva il bello! Il furto è avvenuto in un magazzino a Saint-Louis-de-Blandford, dove erano immagazzinate circa 16.000 tonnellate di sciroppo d’acero.
I ladri hanno affittato uno spazio nello stesso magazzino delle riserve ufficiali per trasferire parte del contenuto dei barili di sciroppo in barili vuoti, riempiendo quelli originali con acqua. In totale, circa 5.000 tonnellate di sciroppo sono state sottratte, per un valore stimato di 18 milioni di dollari canadesi. Mentre i nostri simpatici Ruth, Remy e Mike, rimanendo più umili si sono accontentati soltanto di 8 milioni da dividere in quattro. Infine, la vera storia ci spoilera pure come è andato a finire il furto raccontato in The Sticky.
A tal proposito, il furto è stato scoperto durante un inventario annuale nel luglio 2012
Quel giorno un addetto si è accorto che alcuni barili erano insolitamente leggeri. Pertanto, la polizia ha lanciato un’indagine a tappeto, coinvolgendo addirittura 300 persone! L’anno dopo, oltre 20 persone sono state arrestate, tra cui i principali organizzatori. Annoveriamo così Richard Vallieres, ritenuto il leader dell’operazione e condannato quindi a 8 anni di carcere e a una multa di oltre 9 milioni di dollari. E anche Étienne St-Pierre, un acquirente che ha ricevuto parte dello sciroppo rubato. Non sono mancati però altri complici, inclusi camionisti e intermediari. In conclusione, possiamo confermare che non c’è stato nessun rocambolesco trio in realtà, cosa che però ha aggiunto un quid in più alla serie.
E visto che lo sciroppo d’acero è spesso chiamato “oro liquido” in Canada, essendo il suo valore al litro più alto di quello del petrolio, il caso è stato trattato attraverso molti altri media. Pensiamo di fatto a un documentario di Netflix, Dirty Money, che approfondisce le implicazioni economiche e sociali del furto. The Sticky invece ci ha evitato forse l’aspetto più burocratico e serioso, concedendoci una lettura più leggera e una conoscenza storica in più nel nostro bagaglio.
2) Quando il cast è di alto livello, il valore dell’intero show aumenta
Ebbene sì, la presenza in The Sticky di attori come Margo Martindale e Jamie Lee Curtis non può che aggiungere profondità e valore al prodotto. La prima recita dei panni della protagonista Ruth Landry, la co-proprietaria di un terreno di aceri dove l’Associazione dei Gauthier specula da anni. Sarà perché questa vorrà sottrarle il suo sciroppo, approfittando del lungo coma di suo marito Martin, nonché principale socio dell’azienda, che deciderà di rapinarla insieme a Remy e Mike. Come per ogni sua interpretazione, la Martindale riesce a trasmettere a chi guarda tutta la credibilità e l’espressività possibili. In fondo rappresenta una donna comune con un lavoro ordinario che si ritrova coinvolta in un crimine straordinario.
È astuta, pragmatica e fortemente determinata, ma con un lato vulnerabile che la rende molto umana. Così, la sua vita abbastanza monotona un bel giorno prende una svolta inaspettata, portandola a scelte morali e personali complicate. Ruth passerà da essere semplice spettatrice degli eventi a una figura chiave della storia stessa. Non dimentichiamo che abbiamo di fronte una pluripremiata attrice di Emmy Awards. Basti pensare a straordinari show come Justified, The Americans (ecco i dettagli maniacali della serie) e molti altri come questi drammatici e intensi. Insomma, non solo The Sticky, anzi.
Sulle battute finali, assisteremo alla comparsa dell’unico volto antagonista in carne e ossa
Mi riferisco alla grandiosa Jamie Lee Curtis che, nei panni della sicaria Bo Shea, aggiunge quell’elemento di pericolo e tensione alla trama. A questo proposito, la stessa attrice ha richiesto che il suo personaggio avesse una zoppia e una cicatrice sul viso, dettagli che contribuiscono a delineare la durezza e l’esperienza del personaggio nel mondo criminale.
E seppur appaia in fondo come personaggio secondario, la sua presenza ha un impatto significativo sulla dinamica degli eventi, aggiungendo complessità al furto e determinando interessanti colpi di scena. Anche in questo caso Jamie Lee ha dimostrato versatilità come attrice! A suffragio dei grandi riconoscimenti ricevuti, primo fra tutti l’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista nel ruolo di Deirdre Beaubeirdre in Everything Everywhere All At Once. Ma l’artista non è solo questo.
Essa ha anche scritto diversi libri per bambini, esplorando temi di accettazione e diversità. Oltre a essere sostenitrice di cause sociali e ambientali, di altre relative alla salute mentale e al recupero dalle dipendenze. Sempre pronta infine a spaziare tra horror, commedia e film d’autore, con una carriera che continua a evolversi in direzioni sorprendenti. Un applauso, dunque, alle due perle di The Sticky! Senza togliere merito anche a Chris Diamantopoulos aka Mike e Guillaume Cyr aka Remy, senza i quali il grande colpo non avrebbe goduto del suo travolgente ritmo.
3) Il racconto si distingue per il suo sagace equilibrio tra comedy e drama
L’obiettivo degli showrunners era indubbiamente quello di sfruttare un evento criminale per sperimentare una dark comedy che mescola momenti esilaranti a riflessioni più profonde. Questo mix è uno dei punti di forza della serie! Questa riesce a mantenere gli spettatori coinvolti senza mai prendere troppo sul serio sé stessa, pur affrontando temi importanti. Tanto che, se ci fermiamo un attimo ad analizzarla, l’idea stessa di un furto multimilionario di sciroppo d’acero è intrinsecamente assurda. E la serie lo sfrutta pienamente per creare momenti comici e grotteschi.
Ovviamente, è soprattutto Ruth a portare un umorismo sottile e connaturato con la sua persona, tramite il quale intesse facete interazioni tra i complici del furto. Degenerano così in malintesi e conflitti che aggiungono distensione alla trama. Le battute, inoltre, sono costruite con intelligenza, spesso usando l’ironia per sottolineare la disparità tra l’importanza del crimine e la natura relativamente banale del bottino.
A questo proposito, i personaggi affrontano svariati dilemmi etici
Per prima Ruth, che deve decidere se anteporre la sua integrità alla possibilità di migliorare la propria vita e quella del marito. Remy, invece, per raggiungere la sua bramata vetta dopo i tanti colpi bassi lavorativi, inizia lentamente a spingersi oltre. Lo stesso Mike, il Lollipop della famiglia di criminali per cui lavorava da tempo, desidera ottenere una rivalsa con loro dopo i vari errori commessi in precedenza. Ognuno a suo modo ha bisogno di un riscatto e insieme collaborano per ottenerlo aggiungendo pepe al proprio destino.
Così viene mantenuto un tono uniforme, evitando che il dramma diventi troppo pesante o che l’umorismo sembri fuori luogo. E gli stessi personaggi non sono caricature! La loro umanità li rende riconoscibili, anche quando sono coinvolti in azioni moralmente discutibili. Così lo spettatore ride delle situazioni paradossali certo, ma è anche spinto a riflettere sulle motivazioni dei protagonisti e sulle conseguenze delle loro azioni.
4) C’è forse un po’ di Fargo in questo The Sticky?!
Chi l’avrebbe mai detto che The Sticky, con il suo tono tragicomico e la storyline inusuale, sarebbe stato accostato dai fan a serie come Fargo! Eppure, questo confronto non è casuale. Le serie difatti condividono temi, dinamiche narrative e stili che esplorano l’assurdità della vita, il lato oscuro della moralità e il reato come catalizzatore di trasformazione. Fargo, sia il film originale dei fratelli Coen che la serie TV antologica (qui parliamo dell’interpretazione di Jon Hamm), è famoso per mescere atti grotteschi con personaggi comuni immersi in situazioni ambigue.
Qui, non a caso, un rapimento organizzato finisce per generare una catena di eventi sempre più assurdi e drammatici. Allo stesso modo il furto di sciroppo d’acero, già di per sé improbabile, scatena un effetto domino di complicazioni da black humor. Non dimentichiamo poi che entrambe le storie si concentrano su personaggi di estrazione media come appunto Ruth e Marge, che improvvisamente si trovano in mezzo a situazioni fuori dalla loro portata.
Tuttavia, Fargo ha un tono più glaciale e spesso cupo
The Sticky tende a essere più calorosa e leggera, con un focus sull’ironia delle circostanze. Questa, di base, è la chiave di lettura che porta le due storie su rette parallele, pur condividendo molto in termini di tematiche.
5) ”Senza musica non si canta serie tv”! E quella di The Sticky ce lo dimostra
La colonna sonora di The Sticky gioca un ruolo cruciale nel definire l’atmosfera della serie, mescolando i diversi elementi del racconto attraverso una selezione musicale variegata. Lo show presenta per lo più una combinazione di brani originali e tracce preesistenti che riflettono la cultura e l’ambientazione franco-canadese. Non mancano però brani di artisti celebri come Lady Gaga, Bruno Mars e ROSÉ, che aggiungono un tocco contemporaneo e internazionale alla serie. Pertanto la musica qui, non è solo un mero accompagnamento. Anzi, serve a evidenziarne l’umorismo e gli equivoci, intensificarne il dramma e rifletterne geografia e culturale.
E se ve lo steste chiedendo, la colonna sonora di The Sticky è ovviamente accessibile su diverse piattaforme di streaming musicale! Permettendo così agli spettatori di rivivere l’esperienza sonora della serie anche al di fuori della visione. Ma se non ci credete sulla parola, per avere un assaggio del bagaglio musicale della serie, date un’occhiata al trailer ufficiale, che offre una panoramica delle principali scelte sonore. Purtroppo, infatti, non sempre la soundtrack viene considerata come variabile di valutazione di un prodotto audiovisivo! Essendo del tutto immersa nel flusso, risulta spesso scontata e poco degna di approfondimento quando si dibatte sulle proprietà di uno show.
Come ignorare, per esempio, le musiche epiche e intense di Game of Thrones, o ancora le note inquietanti e oniriche di Twin Peaks. O quelle minimaliste e cavernose di Dark. Parlando invece di cinema? Chi può dimenticare la struggente colonna di Titanic, le ipnotiche melodie della formidabile saga di Harry Potter (ecco a voi una curiosità sulla serie di HP) o quelle iconiche di Star Wars! Detto questo, possiamo affermare senza falsa modestia che anche The Sticky, dal suo umile podio, ha dato un bel contributo a una delle più preziose arti performative.