ATTENZIONE: nella lettura potreste imbattervi in alcuni spoiler su The Stranger
Il potere della segretezza diventa un inizio innegabilmente entusiasmante per The Stranger. La miniserie basata sul romanzo di Harlan Coben, dimostra spudoratamente fino a che punto qualcuno è disposto a spingersi per mantenere nascosti i propri segreti. Adattato dall’autore Danny Brocklehurst, è uno show che ispira quasi immediatamente gli spettatori a uscire e acquistare il libro. La storia ben costruita lancia i suoi protagonisti in una situazione inspiegabile ma avvincente che sembra, inoltre, collegata in modo intrigante a un problema sociale contemporaneo. Questa serie è un chiaro riconoscimento alla bravura di Coben come narratore intricato e coinvolgente.
The Stranger è un thriller che induce ansia che porta a chiederci quanto bene conosciamo i nostri cari.
La serie ci presenta la famiglia Price. Richard Armitage interpreta Adam Price, un avvocato con una vita invidiabile: buon lavoro, casa grande, giardino paesaggistico alla moda, due figli (Thomas e Ryan) in gamba. Ma soprattutto, è sposato con Corinne (Dervla Kirwan), brillante, bellissima e un’insegnante popolare nella scuola per bambini. Apparentemente una vita perfetta. Peccato che viene sconvolta quando una donna misteriosa (nel libro è un uomo) “The Stranger“, interpretata da Hannah John-Kamen (Black Mirror), si avvicina ad Adam in un bar durante una partita di calcio tra padri e figli, rivelando un segreto sulla sua vita personale: alcuni anni fa, sua moglie ha simulato una gravidanza e un aborto spontaneo, aggiungendo: “Se fossi in te, eseguirei il controllo del DNA sui tuoi due ragazzi“. Parole abbastanza forti. Questa conversazione e le successive indagini su Internet dell’uomo danno il via a una catena di eventi sconvolgenti.
La serie segue il padre di famiglia Adam Price in un viaggio disperato alla scoperta della verità; tuttavia, questo è solo il punto di origine, poiché la storia si sviluppa rapidamente in narrazioni multiple (forse intrecciate) con personaggi multipli (forse interconnessi). Sembra quasi esserci una sorta di aura soprannaturale nei minuti iniziali di The Stranger: un falò nel bosco; un uomo nudo che scappa da qualcuno o qualcosa nell’oscurità; un alpaca decapitato nella piazza della città. La detective Johanna Griffin (Siobhan Finneran), che cerca di fare il suo lavoro mentre si preoccupa di come lasciare suo marito, e il suo aiutante Wes (Kadiff Kirwan) sono coinvolti nel caso. Ed è proprio qui che le cose iniziano a diventare ancora più interessanti, poiché i segreti presto cominciano ad accumularsi.
Adam e Johanna non si conoscono personalmente, ma le prove che affrontano nella loro vita sono simili: le persone che pensavano di amare di più al mondo si rivelano in qualche modo inconoscibili. Adam conserva ancora un’immagine idealizzata di Corinne nel suo cuore, soprattutto dopo la sua improvvisa scomparsa. Johanna, nel frattempo, crede di aver deciso di ricominciare da capo senza il suo partner solo per scoprire che le circostanze dimostrano che potrebbe effettivamente aver bisogno di lui.
La capacità di The Stranger è quella di tenere occupato costantemente lo spettatore per riflettere in modo approfondito su ciò che sta vedendo. Inoltre questo romanzo di Coben, proprio come gli altri suoi lavori (Safe, Stay Close) si occupa molto di indagare e analizzare il concetto di sogno americano e cosa succede quando quel sogno inevitabilmente fallisce. È strano, quindi, vederlo ambientato in una città inglese volutamente senza nome, un po’ come a dire che questa storia potrebbe accadere a chiunque in qualsiasi posto.
The Stranger sa molte più cose su molte più persone.
La storia diventa un thriller misterioso alla ricerca soprattutto per scoprire chi è questa sconosciuta e come tutto ciò si collega. La donna misteriosa scatena il caos quando arriva in città, portando alla luce atti vergognosi e confrontando le persone con realtà che non vogliono affrontare. Alcune bugie vengono fuori anche senza il suo coinvolgimento, come se la sua semplice presenza sul territorio fosse una sorta di lassativo per verità difficili da tramandare. Lei si presenta, ti sussurra all’orecchio una verità devastante su una persona cara e poi sparisce. Dove, chi, come e perché sono tutte domande che la serie risponde diligentemente in otto episodi altamente intensi. Questa è una visione progettata con precisione, progettata per tenerti sul divano ad assistere un colpo dopo l’altro. Guardarlo d’un fiato ipnotizzato è più o meno un obbligo.
A dare un ulteriore contributo alla miniserie, c’è la presenza di un ottimo cast che comprende attori di talento e quindi già noti al pubblico.
Nel corso degli otto episodi, in “The Stranger” compaiono più personaggi, con ancora più segreti. Le performance funzionano piuttosto bene. Mentre coloro che hanno letto il libro saprebbero come finisce, la miniserie come contenuto di un servizio di streaming merita una visione semplicemente per la trama frizzante e serrata e le emozioni crude messe in luce da un cast di grande talento. Armitage (Thorin Scudodiquercia in Lo Hobbit), un attore versatile che nel corso della sua carriera ha alternato il fantasy e l’azione, interpreta il ruolo del coniuge tradito con più dolore che rabbia. La sua morbidezza e confusione generano un legame più forte con il suo personaggio che con l’amarezza, e francamente questo è il tipo di appiglio che la serie richiede, dato tutto quello che sta succedendo.
Finneran, riconoscibile dalla maggior parte degli spettatori americani come l’intrigante Ms. O’Brien di “Downton Abbey“, accede a una serie di emozioni nel suo ruolo mentre scruta un mistero che la tocca più vicino a casa quanto più scava in profondità. Fa di Johanna Griffin l’equilibrio tra una figura professionale e motivata e una donna che improvvisamente è costretta ad affrontare alcune delle parti più difficili della sua vita da sola.
Ad aumentare lo spessore della serie ci pensano Anthony Stewart Head (Buffy) nel ruolo del padre di Adam e Stephen Rea (Counterpart, The Crying Game) nei panni di un burbero ex agente di polizia la cui battaglia legale sta combattendo Adam. Tra gli altri membri del cast sono presenti: Anthony Head (The Split, Merlin) nei panni di un abitante del posto; il boss immobiliare, vicino e collega Shaun Dooley (Broadchurch, Gentleman Jack), Jennifer Saunders (Absolutely Fabulous) nel ruolo della proprietaria di un bar locale ed infine Paul Kaye. A proposito di Kaye, è assolutamente inquietante qui, abbastanza da far dimenticare per un momento che era Thoros of Myr in “Game of Thrones“.
Insomma una delle idee principali in gioco qui è che ci sono segreti che è meglio rimanere sepolti, ma nella tua ricerca personale affinché The Stranger abbia un senso, verrai spinto a tutta velocità attraverso l’intera faccenda. Se volete immergervi in questa miniserie: evitate piani serali.