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The Time Traveler’s Wife: quando il dolore è grottesco

The Time Traveler's Wife
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ATTENZIONE! L’articolo che segue potrebbe contenere SPOILERS su The Time Traveler’s Wife.

Vivere l’amore come un’eterna attesa, assaporando solo quei fugaci attimi che sono concessi. Questa è la scelta che si pone davanti a Claire, forse in realtà nemmeno in grado scegliere se vogliamo credere all’idea del destino e delle anime ricercanti. Forse, infatti, una scelta Claire non l’hai mai avuta davvero, da quando, da bambina, ha fatto un incontro straordinario in una radura con un uomo venuto dal futuro. Inspiegabilmente attratta da quell’uomo, è come se Claire finisse per recitare un ruolo che qualcun’ altro ha scritto per lei: quello di moderna Penelope che aspetterà, senza alternative, il costante ritorno del suo Ulisse viaggiatore del tempo.

Una bambina che non conosce ancora nulla del mondo, né tantomeno dell’amore e delle sue innumerevoli schegge acuminate, si ritrova legata per sempre al misterioso quanto affascinante Henry che assume, nel corso del tempo, il ruolo di amico, confidente, amante e marito. Divisi un dalla malattia genetica di lui che lo rende involontariamente un viaggiatore del tempo, la coppia di innamorati vive la relazione in maniera non lineare senza mai conoscersi davvero. Se l’Henry più adulto matura in virtù dell’amore per Claire, quest’ultima fin da bambina aspetta qualcuno che ancora non esiste modellando l’immagine dell’uomo ideale e persino di se stessa su questo Henry del futuro.

Henry da grande e Claire da piccola (640×360)

Ed è questa una delle tante metafore che The Time Traveler’s Wife ci propone in chiave sci-fi per parlarci dell’amore. Nel bene e nel male succede, infatti, di creare un’immagine ideale della persona che amiamo, a torto o a ragione. Un simulacro perfetto che ci spinge a vedere l’altro con occhi pieni di incantamento e senza la razionalità necessaria per mostrarcelo nella sua interezza. Almeno è quello che accade all’inizio di una relazione, quando due persone si conoscono e si scoprono per la prima volta, in quella danza giocata sul filo del rasoio in cui tendiamo a voler mostrare solo “il meglio” di noi stessi. Questa danza, Henry e Claire la ballano per tutta la vita. In ogni momento del tempo, eccetto che per brevi periodi, non sono mai la stessa versione di loro stessi, tali da poter davvero crescere insieme lungo lo stesso binario temporale.

Per continuare a utilizzare la stessa metafora, è come se i nostri protagonisti si incontrassero su binari diversi, costretti a imparare tutto da capo qualcosa l’uno dell’altro. Claire ed Henry vivono un grottesco primo appuntamento, in eterno. Forse è proprio questo l’unico elemento che rende la storia dei due innamorati emotivamente immatura, per quanto tragica. A loro non è concessa la noiosa quotidianità dello scegliere cosa mangiare a cena, che film guardare sul divano o a chi tocca buttare la spazzatura. La loro relazione si basa su assenze costanti che interrompono la monotonia ma impediscono anche di godere della semplicità dei momenti. A ogni litigio corrisponde una riappacificazione, a ogni lacrima versata un bacio di conforto sulle labbra, a ogni incomprensione una risata complice. Niente di tutto questo esiste nel rapporto del viaggiatore del tempo e sua moglie.

La serie tv ci riserva alcune delle scene più commuoventi che riguardano i viaggi nel tempo ma non è di certo l’unica.

The Time Traveler's Wife
Rose Leslie e Theo James (640×427)

Esiste un’altra metafora che la serie ci racconta con estrema delicatezza e poesia: quella di ogni amore condannato.

La storia di Claire ed Henry diventa la storia di ogni relazione, di ogni amore costretto prima o poi finire. Perché il “per sempre vissero felici e contenti” è solo un’illusione, una mossa di marketing sapientemente escogitata per vendere il pacchetto dell’amore eterno: matrimonio e felicità tutto incluso. La realtà non è affatto così poetica ed è, forse, in quella narrativa tragica del passato che è celata la verità. Ogni amore, grande o piccolo che sia, è destinato a finire. Anche una vita intera passata con la persona che amiamo, alla fine è soltanto una vita. Ciò che allora la serie tv vuole mostrarci, seppur usando un escamotage fantascientifico, è che quello che importa davvero è vivere il presente. Sono gli “adesso” che hanno valore e il modo in cui li viviamo con la persona amata. Un adesso che può durare un mese, un anno, dieci o persino cinquanta ma la sostanza non cambia. Non sono i “per sempre” che riempiono le giornate o le promesse dette a bassa voce, sono i gesti e il tempo, appunto, passato insieme che rende l’amore prezioso.

E quando finirà, prima o dopo che sia, l’importante sarà il ricordo di quell’amore vissuto, di quella quotidianità condivisa che ha dato valore a ogni singolo istante. Tutte le sei puntate della serie tv sono disponibili su Sky On Demand.