Questo mese di agosto si sta rivelando una vera e propria manna dal cielo per gli amanti delle serie tv. Specialmente per chi non ha programmato nel cuore di questo mese le sue ferie, e passerà inevitabilmente molto tempo a casa. Magari sul divano, con l’aria condizionata sparata addosso e la tv accesa. Non mancano sicuramente i titoli per affrontare questo caldo torrido. Dal finale di House of the Dragon (qui prontamente recensito) al ritorno su Disney+ di due pezzi da novanta come The Bear e Only Murders in the Building, passando per l’intrigante Batman: Caped Crusader (qui potete leggere la recensione della sorprendete serie animata). Netflix, dal canto suo, non sta di certo a guardare, pronta a rilasciare, finalmente, l’attesissima Kaos, e al ritorno di un titolo amatissimo come Emily in Paris. Ah, e poi c’è la stagione finale di The Umbrella Academy, in procinto di giungere in un clima un po’ troppo distaccato e asettico.
Non è solo la ricchezza di questo agosto a contribuire all’accoglienza tiepida nei confronti della serie Netflix. The Umbrella Academy, infatti, negli anni ha perso gran parte della spinta che aveva alla sua uscita, normalizzandosi e perdendosi nel profluvio di novità e ritorni che caratterizza il fitto calendario delle serie tv. Questa quarta, ultima, stagione arriva presentandosi in punta di piedi, senza troppi fasti e proclami. E guardandoci indietro non possiamo che chiederci: ma che fine ha fatto tutto quell’hype che circondava The Umbrella Academy?
La prima stagione di The Umbrella Academy
Facciamo un bel salto all’indietro. Fino al 2019. Nel mese di febbraio ha visto la luce la prima stagione di The Umbrella Academy. Una sorta di folgorazione. Siamo nel periodo di massimo splendore dei cinecomics, il 2019 è l’anno di Avengers: Endgame, apice e culmine di questa produzione così centrale negli ultimi anni. L’attenzione verso il genere è massima, ma come spesso accade, quando un contesto inizia a farsi saturo si cercano con forza varianti e alternative. E The Umbrella Academy, come si suol dire, cade decisamente a fagiolo.
La serie tv, tratta dall’omonimo fumetto edito dalla Dark Horse Comics, propone una netta decostruzione del genere supereroistico. The Umbrella Academy si poneva, insomma, come una di quelle varianti necessarie, capaci di attirare l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. In un mondo segnato dal modello di supereroe sempre pronto a salvare il mondo, qui vediamo una famiglia altamente disfunzionale, per cui i poteri sono più una maledizione che un dono. Un racconto forte, audace, arrivato al momento giusto. E infatti la prima stagione di The Umbrella Academy è stata un grandissimo successo.
Il paragone con The Boys
Per inquadrare meglio il fenomeno, possiamo avanzare un paragone particolarmente calzante. Il 2019, nel dettaglio il mese di luglio, ha visto l’uscita di un’altra serie tv simile, The Boys (alcuni dettagli sulla quinta e ultima stagione della serie di Prime Video), imperniata anch’essa sulla feroce decostruzione del modello supereroistico. Gli elementi in comune alle due serie tv sono molti: la matrice fumettistica, chiaramente, la presenza di super (anche se in The Umbrella Academy parlerei più di personaggi) decisamente anticonvezionali, tormentati, spesso accecati dai loro poteri. Poi ovviamente cambiano le sfumature, perché in The Boys c’è una caratterizzazione fortemente negativa dei super, mentre in The Umbrella Academy è molto più neutra.
Tra le similarità rintracciamo anche altri elementi estetici, come la tendenza allo splatter e all’esaltazione della violenza. Nonché una resa grottesca dell’azione. Poi ci sono anche, ovviamente, molte differenze. In The Umbrella Academy, ad esempio, manca tutto il contesto sociale e politico di The Boys, ma si rinviene un elemento tipico del racconto supereroistico come l’apocalisse. Tutto sommato, però, possiamo sicuramente accomunare sotto molti aspetti le due serie tv. E in comune c’è stato anche il successo ottenuto alla loro uscita.
Due strade diverse
Il paragone con The Boys, a questo punto, si fa particolarmente calzante per capire il ridimensionamento che ha avuto The Umbrella Academy. Partite dallo stesso punto, la serie di Prime Video è diventata un fenomeno globale, quella disponibile su Netflix si è lentamente e inesorabilmente appiattita. Cosa è successo? Bhe, a dire la verità, diverse cose. Innanzitutto, The Umbrella Academy ha fallito la prova della seconda stagione. Dopo un primo capitolo del genere, specialmente a livello di entusiasmo generato, la serie tv di Netflix doveva alzare la posta in palio. Compiere il salto di qualità. E non ci è riuscita.
La seconda stagione di The Umbrella Academy è arrivata in un contesto completamente diverso dalla prima. Dopo Avengers Endgame, il modello dei cinecomics è precipitato in una crisi nera. Al contempo si è assopito l’interesse per le varianti alternative del genere. La decostruzione dei super non era più un tema centrale come un anno prima e quindi un racconto come The Umbrella Academy aveva perso gran parte della sua spinta esterna. Serviva invece un balzo prodotto dall’interno. Da un lavoro sulla serie tv importante. Ma questo non è arrivato.
Il progressivo declino di The Umbrella Academy
La seconda stagione, dunque, non ha saputo approfittare dell’hype della prima. Anzi l’ha smorzato, tarpando le ali anche alla terza, che ha seguito l’andamento del capitolo precedente, non potendo ormai nemmeno più puntare su quell’attenzione mediatica generata dall’ottimo esordio. Alla terza stagione, uscita a giugno 2022, l’hype ormai era bello che dissolto. Il prodotto è un’altra stagione sulla falsariga delle precedenti, che conferma l’appiattimento della serie tv, incapace di migliorare il proprio esordio cavalcando l’onda positiva che aveva generato.
C’è, probabilmente, anche una questione di tempistiche da considerare. La seconda stagione è arrivata poco più di un anno dopo la prima. Per l’esattezza 17 mesi dopo. La terza ha seguito la seconda di due anni precisi. E anche la quarta conserverà questo distacco temporale. L’uscita della seconda stagione, quindi, è stata un po’ frettolosa? Per cavalcare l’hype della prima The Umbrella Academy non si è data il tempo di fare le cose per bene? Difficile dirlo. Sicuramente è una lettura possibile, ma forse c’è da valutare anche l’evenienza che fosse proprio il potenziale a disposizione a non bastare per un definitivo salto di qualità.
I pregi di The Umbrella Academy
Sì, perché nonostante il declino, l’appiattimento e un certo sentimento di rimpianto, non dobbiamo però dimenticarci dei pregi di The Umbrella Academy. Per onestà intellettuale, occorre sottolineare che siamo davanti a una serie tv più che discreta. Il problema è che, dopo la prima stagione, ci si aspettava l’eccellenza. Se non in termini qualitativi, quantomeno a livello di seguito. Tenete sempre a mente il paragone con The Boys: quello era lo standard preannunciato all’uscita della serie tv.
Invece The Umbrella Academy si è appiattita su un livello medio, incapace di andare oltre la prima, folgorante, stagione. Come dicevamo, però, forse è anche un problema di potenziale. Magari i fattori contestuali hanno pesato più di quanto crediamo nel successo della prima stagione. È difficile capire, con esattezza, cosa è andato storto. Si è parlato anche di problematiche sul set e il clima stesso intorno alla produzione, a un certo punto si è fatto pesante. Insomma, diversi elementi hanno concorso a frenare l’ascesa della serie Netflix.
Ciò che è certo, comunque, è che tutto l’hype che The Umbrella Academy portava con sé all’inizio ormai si è dissolto, caduto in quel limbo dove si collocano tutte quelle serie tv che non riescono a emergere con decisione. Se poi quel potenziale poteva essere espresso o meno poco importa. La prima stagione aveva dato una sensazione diversa da quello che poi si è rivelato essere il futuro.
Verso la fine
Ormai siamo giunti alla fine di The Umbrella Academy. La quarta stagione (alcune anticipazioni direttamente dal cast) chiuderà il racconto delle vicende degli Hargreeves, e non si odono, decisamente, squilli di tromba per questo finale. Il capitolo conclusivo della serie Netflix arriva senza grossi sussulti. Uno scenario difficile da pensare tornando al febbraio 2019. Dal grande fenomeno globale che prometteva di essere, The Umbrella Academy si è tramutata un una serie normalissima. Incapace di eccellere. Un buon prodotto, ma non sensazionale. Sicuramente non uno dei titoli di punta del panorama seriale.
Oggi usare determinati termini sembra esagerato, ma nel febbraio 2019 il destino di The Umbrella Academy sembrava davvero destinato allo splendore più assoluto. Invece ora ci approcciamo a questo finale più con curiosità che con trepidazione. Senza, ormai da tempo, quell’hype che la serie tv aveva saputo generare, ma che purtroppo non è riuscita a mantenere.