Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle varie serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti, l’ottavo capitolo fa entrare in questo magico (multi)universo i protagonisti di The Vampire Diaries, grazie alla seconda parte della conversazione tra Caroline Forbes di The Vampire Diaries e Klaus Mikaelson di The Originals.
Caroline tornò da Klaus dopo aver calmato Lizzie. Quest’ultima aveva avuto un brutto incubo e si era alzata tra le lacrime, svegliando Josie che si era unita al fastidioso concerto della sorella. Ma Caroline sapeva sempre come tranquillizzarle; in questo era imbattibile. “Non c’è una cosa che non sai fare” disse Klaus che aveva sentito tutto grazie all’udito da vampiro. Caroline gli rivolse un’occhiataccia a metà tra il rimprovero, l’autocompiacimento e il divertito. Si buttò sul divano, stanca di quella lunga e interminabile giornata, seppur stesse finendo bene. Klaus, per quanto fosse Klaus, era una piacevole compagnia, più di quanto volesse ammettere.
“Sappi che non abbiamo finito, hai conosciuto troppe persone fantastiche per non continuarne a parlare. Però, un patto è un patto. Dunque, di me sai già che sono stata Prefetto e Caposcuola. E sicuramente avrai sentito che mia madre era una Grifondoro e un’Auror. Ma, caro il mio Klaus, non hai azzeccato la casa. Vuoi ritentare prima che ti sveli il mistero dei misteri?” disse Caroline lanciando il guanto di sfida.
Klaus la squadrò, esaminandola nel profondo con quello sguardo intenso così difficile da sostenere. La ragazza era un enigma e il Cappello aveva avuto il suo bel da farsi con lei, come confermò Caroline stessa. Infatti, aveva caratteristiche di ogni casa: era coraggiosa alla Grifondoro, intelligente alla Corvonero, ambiziosa alla Serpeverde, leale e una gran lavoratrice alla Tassorosso. L’Ibrido doveva solo capire qual era il tratto preponderante, quello su cui l’Oggetto Magico aveva puntato.
“Che tu non sia Serpeverde me l’aspettavo. Certo, l’ambizione non ti manca ma, da quello che mi dicesti nel bosco, vuoi cose semplici come andare al college e avere un lavoro nonostante il sovrannaturale della tua vita. Proprio il tuo essere diventata un vampiro, però, ha tirato fuori la Caroline nascosta, quella che il Cappello aveva visto: non ami l’immortalità perché ti dà potere, ma perché ti permette di vivere come hai sempre desiderato, di esplorare l’arte, la musica e la vita. Mi ricordo ancora il modo in cui ti brillavano gli occhi quando ti proposi di viaggiare per il mondo…”
“Come rifiutare un invito così da Klaus Mikaelson in persona?” scherzò Caroline, prendendolo un po’ in giro.
“Sei forte e tenace, lo hai dimostrato con Tyler e ogni giorno con le tue figlie. Ma sei anche una perfezionista maniacale, che deve sempre conoscere tutte le informazioni del caso. E sei piuttosto creativa poiché riesci a organizzare in poco tempo ogni tipo di evento. Scommetto che il Ballo del Ceppo è opera tua, giusto? Assieme a Miss Mystic Falls.”
“Che ho vinto, per tua informazione. Ma continua, mi piace quello che dici”
Klaus non se lo fece ripetere due volte: “Mmm, ti crogioli nei tuoi successi dunque. Però ciò che ti definisce davvero, seppur coraggio e lealtà siano importanti, è l’intelligenza e l’autocontrollo che mostri sempre. Sei una Corvonero, ho indovinato?”
“Questa devo concedertela, Mikaelson. Sei così bravo che Hogwarts non avrà più bisogno di quello sporco e vecchio Cappello” concluse Caroline, rapita da come Klaus la conoscesse così bene.
La ragazza proseguì con Tyler, molto amico di Hayley a Hogwarts: era la sua guida perché nascondevano lo stesso segreto, ovvero il licantropismo ancora ostracizzato nel mondo magico; quando infatti venne cacciata fu un duro colpo per lui e, fortunatamente, trovò in Caroline un aiuto fondamentale. Il suo temperamento irascibile, spesso egoista, aggressivo e incapace di controllarsi escludevano già due case: Tassorosso e Corvonero. Il Quidditch serviva, non avere Matt a Hogwarts un po’ meno. Quest’ultimo era nato in una famiglia babbana e solo sua sorella aveva i poteri, venendo smistata in Serpeverde. Se fosse stato un mago, era facile capire il suo collocamento. Gentile, onesto, leale, un gran lavoratore, il classico bravo ragazzo: Tosca Tassorosso se lo sarebbe aggiudicato.
Tyler, però, fin da piccolo mostrò l’arroganza, la volontà, la determinazione, il temperamento e la lealtà di quella casa che strappò un sorriso a Klaus, ovvero Serpeverde. Lo immaginava… il lupacchiotto rappresentava, in un certo senso, il suo esemplare buono.
L’emblema dell’oscurità, invece, era incarnata sì da Klaus, ma soprattutto dall’unica e inimitabile Katherine Pierce. Salvare la propria pelle era la cosa più importante per lei e non ebbe mai problemi nel far morire altre persone per la sua sopravvivenza, persino amiche fedeli come la Corvonero Anna. Manipolatrice nata, abilissima nel creare piani dentro piani, estremamente vendicativa, era leale verso sole due persone: sé stessa e Stefan, di cui era gelosamente ossessiva.
“E la sua dolce e adorabile doppleganger dove è stata smistata?” chiese Klaus, che ancora gongolava per la fine di Katherine. Caroline lo guardò storto e, come se gli leggesse la mente, disse: “Sì, è esattamente la casa che stai pensando”.
Elena era popolarissima a Hogwarts, apprezzata dalle donne quanto ambita dagli uomini. L’altruismo, l’onore, la lealtà e la mitezza avevano convinto il Cappello a prendere in considerazione Tassorosso, ma Elena era il tipo che correva a capofitto nel pericolo, pronta a sacrificarsi per il bene dei suoi amici, cosa che la portava spesso ad agire prima di pensare. Coraggiosissima, aveva però la tendenza a mettersi su un piedistallo e giudicare, sebbene avesse a cuore i migliori interessi di tutti. E i Grifondoro scorrevano a fiotti nella famiglia Gilbert, perché anche Jeremy fu smistato lì, sebbene l’indecisione del Cappello:
“Jeremy Gilbert, sei più interessante del previsto, sai? Sei taciturno, creativo e, se una cosa ti interessa, sei capace di studiarla in maniera maniacale. Apprezzi tantissimo la lealtà e i rapporti con gli altri, persone e animali che siano. La perdita del tuo cucciolo ti devastò più di quanto pensassi, lo vedo proprio qui, nella tua mente. Ma né Corvonero, né Tassorosso ti rappresentano. Sei guidato dalle emozioni e ti interessa il sovrannaturale non solo perché è quello che sei, ma per la ricerca dell’avventura, di qualcosa che ti renda speciale, ti faccia sentire vivo”.
Jeremy aveva già capito l’andazzo: “Davvero? Mi vuoi inserire nella casa di mia sorella? Non è che potresti fare un’eccezione e mettermi in Corvonero?”. Ma il Cappello non la dette vinta al suo capriccioso studente: “Non svolgerei bene il mio compito se ti collocassi lì. Non hai il controllo di un Corvonero perché sei incline a correre dei rischi se i tuoi cari sono in pericolo, che diventano ancora più grandi quando le tue emozioni sono amplificate. Sono sicuro, Grifondoro è la tua casa”.
Era strano per l’Oggetto Magico che qualcuno non volesse finire in Grifondoro. Jeremy non si trovava a suo agio lì ma, considerando il suo carattere, in nessun’altra parte si sarebbe sentito a casa. Innamorarsi di Vicki non aiutò, come le continue frecciatine di una Davina che si era invaghita di lui. Il suo mentore, però, era Corvonero: era quell’Alaric Saltzman che, prima di aprire la Salvatore School, fu insegnante a Hogwarts. Dedito alla ricerca della conoscenza e molto saggio, quando era uno studente aiutò spesso le Halliwell e fu uno dei primi a capire, con l’assistenza della Corvonero Jenna, che il Serpeverde Kai Parker stava nascondendo la sua vera essenza alla Tom Riddle, rivelandolo poi alla sorella Tassorosso Jo.
Bonnie, invece, fu una sfida per il Cappello.
“Bene, bene, un’altra strega Bennett. Immagino che le aspettative siano alte su di te, Bonnie Bennett, considerando la tua dinastia e beh, tua nonna Sheila, una delle migliori Grifondoro della scuola.” disse il Cappello, che non fece altro che aumentare il suo nervosismo. Infatti, era in Grifondoro che voleva finire e temeva Serpeverde. “No? Non ti piacerebbe Serpeverde? Ne hai qualche tratto, soprattutto il fatto che vuoi che le persone sappiano che sei potente. Ma non è abbastanza per approdare lì”. Bonnie tirò un sospiro di sollievo perché scampò il pericolo più grande. Anche se, in futuro, sarà in quella casa che troverà l’amore con Enzo.
Il Cappello continuò a cercare: “Vedo una grande capacità di ragionamento, di pianificazione e dai molta importanza alla conoscenza e allo studio della magia. L’intelligenza non ti manca ed ereditare gli incantesimi da tua nonna è un grande aiuto. Ma basterà per Corvonero?”
L’Oggetto Magico non ne era convinto al 100%. “D’altra parte, però, il coraggio non ti manca, non hai paura di fare ciò che è giusto e ti assicuri che gli altri lo sappiano, soprattutto i tuoi cari. La tua fibra morale è così forte che, non importa quello che succede, tu ne rimani sempre fedele e le regole che stabilisci non le infrangi mai. Eppure ciò che emerge è l’altruismo, la purezza d’animo, la gran lavoratrice in te, il non essere mai al centro dell’attenzione, il coraggio non sprovveduto, la lealtà, la volontà di sacrificio, il legame con la Terra. Potresti davvero essere una Grifondoro, so che lo vuoi, ma quel che vedo mi conduce verso: TASSOROSSO!”
Era evidente che Bonnie fosse delusa. Non tanto perché le dispiaceva finire in Tassorosso, quanto perché aveva paura di aver deluso la nonna. Ma non lo fece, anzi si distinse come una delle migliori studentesse, eccellendo in Incantesimi ed Erbologia, riuscendo a creare un incantesimo antivampiri a base di verbena.
“Parlando di vampiri, i nostri due fratelli preferiti, ti ricordi dove sono approdati?” chiese Caroline, che già sapeva la risposta. Fu Stefan che le raccontò del suo smistamento, dell’eccitazione che provò quel giorno quando sua madre Grifondoro, ingannando suo padre poiché era contrario alla magia, riuscì a mandare i Salvatore a Hogwarts. Pensava di essere più nervoso, ma vedere suo fratello lo tranquillizzava. Con Damon il Cappello ebbe fin da subito le idee chiare: “Mmmm, ironia e sfrontatezza, sempre con la battuta pronta, qualità che non ti farà amare dai tuoi compagni”.
“Beh, fa parte del mio charme; d’altronde questo è il pacchetto Damon, il meglio che ci sia” disse il ragazzino, confermando le parole del Cappello.
“C’è arroganza, egoismo, determinazione, spregiudicatezza, persino crudeltà, e non ti interessa che cosa devi fare o le conseguenze per raggiungere i tuoi scopi. Sei astuto, paziente al punto da mettere in atto piani a lungo termine. Se ti feriscono, rispondi; però sei sempre pronto a difendere chi ami, soprattutto Stefan. Ti senti in dovere di proteggerlo, perché lo consideri tenero e sensibile. E ami in maniera assoluta, devota, come solo una casa sa fare. E quindi, non mi resta che annunciare: SERPEVERDE!”
Stefan sapeva che non sarebbe finito insieme a lui perché erano troppo diversi. Ma non era certo che sarebbe finito in Grifondoro, pur avendone dei tratti. “A differenza di tuo fratello, sei un modello di virtù! Compassionevole, cortese, buono, pieno di un idealismo ingenuo. Hai questo desiderio profondo di aiutare le persone; per te sono tutti meritevoli e degni di attenzione, non solo chi ami. Cerchi sempre di essere la tua versione migliore e lavori sodo per questo. Ma sopra ogni cosa apprezzi la lealtà, l’onestà e il far play e ciò mi porta a collocarti in una casa piuttosto che in quella che stai pensando: TASSOROSSO!”
Era semplicemente la descrizione più accurata che potessero fare di Stefan, finito nella stessa casa della sua migliore amica Lexi. Caroline e Klaus risero pensando a quanto il Cappello riuscisse capire le persone. A entrambi sarebbe piaciuto che le loro figlie potessero provare quell’esperienza, ma per loro era meglio rimanere alla Salvatore School: per le gemelle sarebbe stato complicato data la loro magia e i trascorsi dello zio, mentre i Mikaelson non erano più i benvenuti da tempo.
“Me lo chiedo spesso, alle volte provo pure a immaginarmelo. Chissà dove sarebbero approdate, in quale casa?” disse Caroline pensosa. “Non mi stupirei se un giorno entrassero a Hogwarts e si smistassero, considerando quante volte vogliono sentire le nostre avventure lì!”
I due risero nuovamente e continuarono a parlare. Di Hogwarts, di loro, di tutto.