Tutti abbiamo alle nostre spalle un passato oscuro. Eravamo giovani. Incoscienti, forse anche più leggeri. Non sapevamo che cosa stessimo davvero facendo. Tutto è nato quando, durante un giorno normalissimo, abbiamo avuto la brillante idea di cominciare una delle Serie Tv del momento, la produzione statunitense di cui ancora oggi parliamo e che, nonostante tutto, non dimentichiamo. Forse vorremmo, ma alla fine non ci riusciamo. Il nostro passato fa male almeno quanto fa male questo ricordo e la consapevolezza del fatto che anche noi siamo stati dei fan di The Vampire Diaries. Siamo stati gli Stelena e i Delena, la parte del fandom che tifava per Caroline e Klaus e l’altra parte che gli inveiva contro. Insomma, siamo stati tante cose. Io, sono stata tante cose. Perché per quanto io neghi il passato e cerchi di vantarmi dei miei raffinati gusti in fatto di cinema, io ero dentro The Vampire Diaries con tutte le scarpe. La mia esperienza con la serie cominciò immediatamente con il piede giusto. Le mie giornate andavano avanti con la sola consapevolezza di voler vedere ancora un’altra puntata, di poter ancora vivere una piccola e romantica interazione tra Damon ed Elena. Ovviamente, sì, io ero un’orgogliosa Delena. Questo particolare, così puro durante quel periodo, in realtà diceva molto delle mie future relazioni, ma questo è un altro discorso. Ciò che mi interessa oggi non è ricordare quanto io fossi dentro quella storia ma di come, a un certo punto, sia riuscita a staccarmi da questa.
C’è stato un momento in cui The Vampire Diaries per me non è più stata The Vampire Diaries, ma soltanto l’imitazione di quanto visto e amato fino a quel momento
Adesso lo so: The Vampire Diaries non è mai stato un capolavoro delle Serie Tv, ma la sua iconicità – nel suo genere – è chiaramente incontestabile. Le prime stagioni della Serie Tv teen drama-fantasy possedevano tutto: triangoli, fantasy, amicizia, lotte tra bene e male, momenti di quotidianità adolescenziale. Ogni cosa era lì, e stava bene nonostante tutto. Le prime stagioni non hanno mai faticato nell’andare avanti, e ogni evento riusciva sempre a essere dinamico e originale. Gli schemi non si ripetevano mai e i momenti vuoti erano praticamente assenti. Il triangolo Damon-Elena-Stefan, ancora agli inizi o in fase di sviluppo più avanti nelle stagioni, aveva un potenziale altissimo che riusciva a rendermi parte integrante di questa serie. Insomma, io ero pienamente convinta che i miei Delena sarebbero riusciti a vincere la battaglia e far fuori Stefan, e sapevo anche che per riuscire a vincere la sfida avrei dovuto sopportare qualche evento totalmente a caso. Andava bene ma a un certo punto, purtroppo, le cose sono cambiate drasticamente.
Dopo la quarta stagione il mio modo di vedere The Vampire Diaries mutò radicalmente, ma me lo aspettavo. Conosco bene le dinamiche di questo tipo di Serie Tv, e la regola dice che un lieto evento viene sempre seguito da un drammatico evento. In The Vampire Diaries questa cosa si è presto tradotta così: il lieto fine arrivato durante la quarta stagione tra Elena e Damon doveva vivere un momento drammatico che avrebbe rimescolato le carte in tavola dando vita a dinamiche già viste e sopportate abbondantemente. Stefan tornò così sul piede di guerra mentre Elena, ancora, continuava ad allontanarsi per poi avvicinarsi. Ma quella di fronte a me non era più The Vampire Diaries, era la copia di una cosa che avevo già visto durante le prime quattro stagioni. Come se non bastasse e se non fosse già tanto, gli autori hanno ben deciso di far fuori il personaggio principale della serie che, per quanto insopportabile, teneva in piedi tutta la baracca.
Nina Dobrev era stata mandata a farsi una vacanza dopo la quinta stagione, e questo comportò che il suo personaggio dovesse avere un motivo per non essere più sui nostri schermi ma, al tempo stesso, tornare per il gran finale. Come potevano gestire questa cosa in modo credibile? Semplice: mandando Elena a farsi una bella dormita. Dopo quel momento le cose, che avevano già un equilibrio estremamente precario, andarono ancora peggio finendo nelle mani di personaggi opinabili come Bonnie, Stefan e Caroline. La nostra unica salvezza era il personaggio di Damon, ma da solo – interagendo solo con loro – non poteva purtroppo fare granché.
Diciamocela tutta: Elena non è mai stata una simpaticona, ma aveva la sua funzione imprescindibile per una Serie Tv come The Vampire Diaries caratterizzata da tanti personaggi paradossalmente poco caratterizzati. Le personalità, già deboli durante le prime stagioni, persero ancor di più il loro smalto quando i personaggi rimasti furono costretti a vedersela da soli. Adesso che la protagonista non era presente tutto era nelle loro mani, ma nessuno riusciva davvero a gestire la storia. Damon – l’unico personaggio di The Vampire Diaries dai tratti studiati e interessanti – aveva perso la sua spalla necessaria, il personaggio che tirava fuori tutto il suo bello, dettaglio che gli fece fare dei passi indietro rispetto a quello a cui eravamo abituati. A quelli che io, sua banalissima grande fan, ero abituata.
Se penso a The Vampire Diaries penso alle sue prime quattro stagioni, ricordo quel momento in cui tutto andava per il verso giusto senza mai forzare niente. Certo, ad oggi so che in realtà i problemi erano tanti, ma in quel preciso istante The Vampire Diaries riusciva a nasconderli e raccontarmi una storia che aveva delle buone basi, e che infatti è esplosa come uno dei cult di questo genere. Ma pensateci bene: cos’è che ancora oggi ricordiamo? Il primo bacio di Elena e Damon, le lotte con Klaus, la scena del ballo. Nessuno dei nostri ricordi più belli è legato a un evento avvenuto durante la quinta o la sesta stagione, neanche il finale che rivede i Delena tornare insieme più forti di prima.
Quello che mi è mancato dopo la quarta stagione è stata l’iconicità della serie, quell’identità che ti ricordava per quale motivo stessi guardando proprio quella storia. Nulla è mai stato perfetto, ma tutto ha sempre saputo restituirci quel tratto distintivo che ha reso The Vampire Diaries la regina dei triangoli, del fantasy e dei teen drama degli anni ’10. Eppure, a un certo punto, tutto questo è stato sostituito da personaggi sottotono, eventi già visti e protagonisti che – invece di avere il ruolo che gli spettava – sono andati a farsi una dormita pur di non vedere il crollo definitivo di quella grande Serie Tv di cui ancora oggi parliamo, ma che ci ha delusi proprio quando aveva spiccato il volo. E che da quel momento, purtroppo, non si è mai più ripresa.