The Victim, serie del 2019 disponibile su Sky Italia, fa parte di quelle serie tv dall’enorme potenziale, ma che tuttavia sono passate in sordina e non si scoprono finché non le si comincia quasi per caso. Miniserie britannica, creata da Rob Williams e diretta da Niall McCormick, si propone come una chicca del suo genere thriller-psicologico, con la sua trama ben scritta e capace di metterci di fronte a ragionamenti complessi sulla psiche umana.
La serie affronta temi complessi come l’identità, la vendetta e la giustizia, portando gli spettatori in un viaggio emozionante ma molto tortuoso. La serie ruota attorno a un caso di apparente identità errata che scuote una comunità e getta luce sui limiti del sistema giudiziario. Ciò che rende questa serie davvero interessante è il modo in cui sfida la percezione della verità e ci fa interrogare sulle conseguenze delle nostre azioni.
La trama di The Victim
Come dicevamo la trama sembra aprirsi su un caso di identità errata e alle sue conseguenze devastanti. La storia ha infatti inizio quando Anna Dean, una madre single, identifica Craig Myers come l’uomo che 14 anni prima ha ucciso suo figlio, ma che a causa della sua giovane età è stato rilasciato con una nuova identità dalle forze dell’ordine. Craig, un uomo sposato e padre di famiglia, diventa rapidamente il bersaglio dell’odio e dell’ira pubblica, quando Anna divulga una sua fotografia sostenendo che sia proprio lui l’assassino. Tuttavia, Craig afferma di essere innocente e che la sua identità è stata erroneamente attribuita a lui.
La serie esplora il conflitto tra Anna, convinta della sua identificazione, e Craig, che cerca disperatamente di dimostrare la sua innocenza. Mentre la verità viene gradualmente svelata, emergono nuove prove e nuovi sospetti. La storia è raccontata da diverse prospettive, offrendo allo spettatore una visione approfondita dei personaggi e delle loro motivazioni. (Da qui in poi seguiranno spoiler).
Il conflitto
Durante la visione di questa serie ci si trova a provare emozioni contrastanti e altalenanti. All’inizio siamo spaesati e non è facile capire a chi credere, in seguito ci dispiace e iniziamo a fidarci di Craig, ma quando quest’ultimo ammette di essere l’assassino del piccolo Liam, ci sentiamo degli ingenui per avergli creduto. Infine, al momento del confronto finale ci troviamo nuovamente di fronte a sensazioni difficili da accettare, è giusto perdonare ed essere dispiaciuti per Craig?
In The Victim non c’è una risposta e la serie lo sa bene, non ci mette di fronte a domande per farci rispondere, ma semplicemente per farci riflettere sul valore del pentimento, della vita e della vendetta. Non ci mostra se Anna lo abbia realmente perdonato, non sappiamo cosa sia successo dopo, se Craig abbia trovato la pace e se sia riuscito a riappacificarsi con la sua famiglia. La serie butta sul piatto una serie di spunti e per una volta siamo noi spettatori a costruire una sottotrama in base al nostro vissuto e alle nostre sensazioni.
Non è poi così distante dalla realtà
Nonostante si tratti di una serie dichiaratamente inventata e non tratta da una storia vera, per gli amanti del true crime ci sono una serie di rimandi a casi di cronaca nera realmente successi.
In particolare non ho potuto non pensare al caso del piccolo James Bulger, che sparì dal centro commerciale di Bootle, in Inghilterra, il 12 febbraio 1993. A rapirlo furono due bambini: Jon Venables e Rob Thompson. La brutalità dell’omicidio del piccolo James, ovviamente, non è paragonabile a quello di Liam, ma si possono paragonare i due casi per come sono stati gestiti al processo. Entrambi i bambini, ritenuti colpevoli, sono stati rilasciati con una nuova identità e di loro non si è saputo più niente. Anche in questo caso la comunità si è fortemente opposta a questa decisione. The Victim prova a mostrarci un dopo in cui l’assassino si pente di ciò che ha fatto, motivandone il gesto (anche se non può esistere una motivazione valida per commettere un omicidio) e facendo ammenda (qui trovi qualche altra serie dello stesso genere).
Perché dovreste guardare The Victim
Perché questa serie vi terrà col fiato sospeso dall’inizio alla fine. Vi farà porre domande difficili e metterà alla prova le vostre convinzioni sulla verità e sulla giustizia.
The Victim, inoltre, è stata molto elogiata per la sua narrazione coinvolgente e per le performance degli attori, in particolare il dialogo tra Anna e Craig alla fine è uno dei più forti emotivamente visto negli ultimi anni in una serie tv. Kelly Macdonald interpreta Anna Dean, mentre James Harkness interpreta Craig Myers, ed entrambi sono stati apprezzati per le loro interpretazioni intense e convincenti.
La serie BBC su Sky Italia esplora anche temi sociali più ampi, come il ruolo dei media nell’influenzare l’opinione pubblica e la domanda se sia possibile ottenere una vera giustizia in un mondo iperconnesso e in cui l’odio online può portare a conseguenze tragiche. Le 4 puntate mettono lo spettatore nella condizione di dover sentenziare, senza però dargli tutte le informazioni necessarie per farlo, lo stimola, lo tortura, lo fa piangere e lo confonde.
Complessivamente, The Victim è una miniserie di altissimo livello che mette in discussione la percezione della verità e l’effetto che può avere sulle vite delle persone coinvolte. Con una trama intricata e una buona dose di suspense, la serie offre una riflessione stimolante sul sistema giudiziario, la vendetta e la redenzione.