“Paul Rovia, ma gli amici mi chiamano Jesus”
Così si è presentato a noi questo enigmatico personaggio. Era un po’ che “The Walking Dead” non ci regalava un personaggio così carismatico e caratterizzato ad hoc. Ma sappiamo che Jesus è solo il principio del tornado che si abbatterà in questo universo AMC. Per i lettori dei fumetti è già una vecchia conoscenza; personaggio determinante e dalle mille e più sfaccettature. Capace di tener testa a chiunque in un confronto diretto.
È entrato con prepotenza, portando con se un carico di nuove speranze e prospettive. Ma anche una nuova spirale di orrori. Il disastro di Alexandria sembrava, almeno in parte, digerito e metabolizzato da parte di Rick e compagni, e i problemi sembravano tornare quelli di una volta; accaparrare cibo e risorse. Con la minaccia “Vaganti” in secondo piano (di nuovo) grazie alle neonate recinzioni di Alexandria, si ritorna ad organizzare spedizioni approviggionative. È proprio durante una di queste che Rick e Daryl incrociano i propri destini, e quelli dei loro cari, con le vicende di Jesus e la sua gente. Questo “simbolico” personaggio non perde tempo nel dimostrare di non essere il classico vagabondo, ma un combattente efferato e intelligente. La sua filosofia e le sue doti incuriosiscono Rick e Daryl, a tal punto da convincerli a portarlo con sè. Jesus dimostrerà di non essere una pioggerella passeggera della loro vita, ma un punto di svolta essenziale.
CARISMATICO, EMBLEMATICO, DIVERTENTE, FORTE E SIMBOLICO. CON JESUS È STATO AMORE A PRIMA VISTA.
Ha dato una scossa importante alla serie ed è l’artefice dell’inizio di un nuovo ciclo in “The Walking Dead”. Quello in cui “il vostro mondo sta per diventare più grande”.