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The Walking Dead è tra le serie tv più amate e più odiate di tutti i tempi. Sembra abbia spaccato a metà il pubblico: c’è chi la difende a spada tratta e accusa gli altri di non capire la vera essenza del racconto; c’è chi non ne può più di vedere storie uguali che si succedono in modo ciclico.
Abbiamo notato che questo “contrasto” è evidente anche nei vostri modi di raccontarci la serie tv in dieci parole. La scorsa settimana vi abbiamo lanciato una sfida:
Descrivere The Walking Dead in 10 parole!
Ci sono piaciute tutte, ma abbiamo dovuto sceglierne solo 20. L’ordine è casuale, ma il fine si divide in due: c’è chi l’ha difesa, c’è chi l’ha condannata. Ve l’ho detto, siete stati lo specchio dell’intero e immenso fandom di cui vanta The Walking Dead.
Alessandra Durante: Teatro di una intensa umana drammaticità incredibilmente incompreso e sottovalutato.
Jan Luke: Matafora sugli uomini e quanto sono squallidi anche con l’apocalisse.
Pietro Terranova: Serie con aspettative paurose in cui non succede MAI niente.
Angelo Caira: Come se guardassi Beautiful con il sottofondo di maledetti zombie.
Dario Curcio: Mai na gioia, mai na gioia, mai na gioia, NEGAN.
Federico L C Maraviglia: Drammone psicologico senza capo né coda ma di moda immotivata.
Andrea Dellimauri: Quando la megalomania prende il sopravvento in uno scenario apocalittico.
Davide Nenna: Vivi vagano tra i morti senza sapere dove ca**o andare.
Antonio Tiso: Va bene Glenn ma se muore Daryl faccio un casino.
Melissa Mapelli Kammerer: Unica serie che mi ha fatto vivere decentemente aspettando GoT.
Michele Vaccaro: Scappare dagli zombie, dimenticando ciò che possono fare i vivi.
Marco Villari: Semplicemente la serie tv più cazzuta di sempre dopo Lost.
Stefano Lasaponara: L’oscurità dell’animo umano nasce quando i morti tornano in vita.
Renata Dada: Daryl e la tempesta ormonale che scatena. Il resto NOIA.
Tommaso Clementi: Una serie che mostra ciò di cui è capace l’uomo.
Roberto Lord FaceRock Federico: L’unione fa la forza ma l’uomo è il vero mostro.
Emilia Frugoni: Serie tv post-apocalittica dove i barbieri sono andati in pensione.
Davide Suriano: Noioso nel giusto ma quando si scatena sa come emozionarti.
Massimo Max Mocali: Avere lanciarazzi con i razzi e non andare a comandare.
Roberto Guida: “It’s gonna be pee pee pants city here real soon.”