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Lettera di Daryl Dixon a Carol Peletier

Carol
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Carol,

sai bene che non mi piace molto parlare. Ho sempre preferito stare in silenzio, magari un po’ in disparte dal resto del gruppo: odio mostrare agli altri i miei sentimenti o i miei pensieri. Oggi, tuttavia, ho deciso di scriverti per confessarti alcune cose e, soprattutto, per ringraziarti per questi anni passati a lottare fianco a fianco.

Sai, Carol, ricordo quando Sophia è scomparsa.

Appena l’ho saputo mi si è creata dentro una voragine, che sapevo di poter colmare soltanto facendo tutto il possibile per ritrovarla. Non ho mai avuto molto a che fare con lei, lo so, ma mi ricordava tremendamente me stesso… da bambino. Quell’idiota di tuo marito trattava quella povera ragazzina esattamente con lo stesso trattamento di merda che mio padre riservava a me.

Dovevo salvarla. Perlomeno, dovevo provarci.

Sophia, però, aveva in più qualcosa che io non potevo nemmeno lontanamente immaginare: te. Aveva una madre amorevole, premurosa e che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla. Vederti soffrire quando è scomparsa è stato a dir poco straziante, lo ammetto. Quando ti ho raccontato la leggenda della rosa Cherokee volevo aiutarti, darti una speranza, e tu non hai la più pallida idea di quanto io mi senta ancora oggi in colpa per averti in qualche modo illusa.

carol

Ovviamente non l’ho fatto con consapevolezza: ero davvero convinto di poterla ancora ritrovare. Lo sai, sono andato alla ricerca di Sophia anche quando tutti gli altri si erano ormai arresi da un bel pezzo. Stupidità, la mia? Forse. Ma avrei tanto voluto riportarla da te.

La perdita di tua figlia ti ha cambiata notevolmente. Sei passata dall’essere una donna debole, succube del suo orribile marito, all’essere una guerriera forte e sicura di sé. Ti ammiro molto. Ammiro il coraggio che hai dimostrato più volte di avere, ammiro il sangue freddo che ti ha portata a prendere delle decisioni difficili, ma molto spesso giuste. Ma, più di ogni altra cosa, ammiro il tuo modo di fare dolce ma deciso.

Sei stata la prima persona a credere realmente in me.

Sai bene che non ho avuto un passato molto felice, ma in realtà non l’hai avuto nemmeno tu. Credi sia stato questo il motivo per il quale abbiamo finito per legare molto più di quanto io potessi anche soltanto lontanamente immaginare?

È tutto merito tuo, ovviamente. Mi sono dimostrato spesso freddo, distaccato ed indifferente nei tuoi confronti, ma tu non ti sei mai data per vinta: hai continuato a starmi accanto, a dimostrarmi che mi vuoi bene davvero e che hai fiducia in me. Mai nessuno lo aveva fatto prima.

“Sei piaciuto prima a me” mi hai detto, quando alla prigione era evidente che qualcun altro si fosse accorto dell’aiuto che potevo dare a tutta la comunità. Avevi ragione, ma non c’era bisogno di specificarlo: al primo posto, lo sai bene, ci sei sempre tu.

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Mi sei stata accanto quando ho perso Merle, così come quando mi sentivo in colpa per la morte di Beth.

Adesso, Carol, mi servirebbe di nuovo il tuo aiuto. Ho passato giorni interi in una stanza, nudo o con addosso degli stracci e mi sono sentito un verme.

Ho fatto morire Glenn.

Non ero mai riuscito a dirlo fin’ora, e scrivere queste parole è difficile oltreché doloroso. Tu non eri lì e non sai quanto io abbia ringraziato il destino per questo. Se tu fossi stata così, in ginocchio, accanto a noi… se soltanto  Negan ti avesse sfiorata con lo sguardo, probabilmente avrei dato di matto.

L’ho fatto, ammetto di essere stato impulsivo. Quel pezzo di merda aveva già ucciso Abraham, e pensavo avrebbe fatto lo stesso anche con Rosita: non ho resistito. Gli ho dato un pugno, e lui ha ucciso Glenn. Non riuscirò mai a perdonarmi per tutto questo. Penso di aver meritato ogni singolo momento passato in quella stanza buia, ogni singola nota di quella canzone che ancora mi rimbomba nelle orecchie.

Nonostante ciò, però, vorrei che tu fossi accanto a me. So bene che, anche se mi piacerebbe tanto essere forte e freddo come la gente mi vede, in realtà ho spesso bisogno di un conforto. Adesso vorrei il tuo.

Vorrei che ci fossi tu qui, a dirmi che no, non è stata colpa mia. A dirmi che Negan lo avrebbe ucciso ugualmente. Fa male, Carol, fa male da morire. Adesso, però, so cosa devo fare: basta pietà. La smetterò di cercare di trovare del bene nella gente. Nessun altro membro della mia famiglia verrà sfiorato. Non lo permetterò.

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Vorrei che tu fossi qui, al mio fianco. Perché combattere ed andare avanti insieme a te fa sembrare questo Mondo di merda un po’ più decente.

Torna da me, Carol.

Daryl

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