-Rick ti faceva fare queste cose preziose per lui? Sua la perdita, nostro il guadagno.
Nel momento cruciale in cui Eugene deve decidere di aiutare Negan per essere accettato nel suo mondo, ecco le subdole provocazioni da parte del leader dei Salvatori. Egli non è stupido, sa che è più che legittimo avere qualche risentimento nei suoi confronti. Così come è legittima la fedeltà al suo ormai vecchio gruppo e a Rick. Quindi perchè non girare un po’ il coltello nella piaga con la frase sopra riportata? Dopo il cibo più pregiato, la stanza singola con la musica e i videogiochi, la possibilità di non combattere e di restare al sicuro sempre dietro ad una recinzione, cosa c’è di meglio che vedere Rick come una persona che non ha mai voluto sfruttare il suo ingegno?
La tattica di Negan è ottima, ma molte cose ci lasciano pensare che non sia così facile raggirare Eugene, nonché il dottor Sapientone.
-D, dicevamo sempre che, se mai ci fossimo separati, ti avrei aspettato a casa. E che tu saresti arrivato con birra e pretzel. Ti ricordi? Lo so, probabilmente no. Dicevi sempre che fin dall’inizio hai dimenticato di dirmi che hai una memoria di merda. Ti dispiaceva un casino sapere che non avresti ricordato le belle giornate, quelle giornate speciali. Stavo male per te. Dicevi che c’erano così tante cose a cui volevi aggrapparti e che sarebbero sparite, ma sei fortunato a non ricordare le cose D. Vorrei poterti aspettare ora, ma non so se verresti con me o se mi riporteresti lì. O se mi uccideresti. Non volevi vivere in quel mondo e io ti ho costretto. Ho fatto quello che ho fatto perchè non volevo che morissi. Ma ora hai ucciso e sei diventato tutto quello che non volevi essere. Ed è colpa mia. Eri migliore di me, quasi tutti lo sono. Ho lasciato andare Daryl perchè ti ricordava chi fossi e io volevo lasciarti dimenticare. Non credo che ce la farò lì fuori, ma ti sbagli. Stare lì non è meglio che essere morti. E’ peggio. Spero che te ne renderai conto. Spero che scapperai. Spero che ricorderai le belle giornate, anche solo una di essere, ma non credo che lo farai, che leggerai mai queste mie parole. Amavo chi eri, mi dispiace averti reso chi sei. Addio, honey.
La lettera di Sherry è il momento più toccante di questa puntata. La verità su di lei e Dwight, sulla loro promessa racchiusa in un pacchetto di sigarette stropicciato, la fuga di Daryl e il successivo inganno di quell’uomo trasformato.
Non serve una grande descrizione perchè in poche righe la ragazza riesce a racchiudere tutto il senso di quella lotta interiore necessaria alla sopravvivenza nel mondo di The Walking Dead. La convinzione di Dwight di poter restare vivo solo alle condizioni dettate da Negan è sbagliata. Sherry l’ha capito e, con questo ultimo atto, probabilmente riuscirà a smuovere il cuore del ‘nuovo uomo che ha amato’.
Ci riesce e non ci riesce. La verità non è buona o cattiva. Per salvarla e coronare il sogno della birra e dei pretzel Dwight deve giocarsi la carta del dottore sostituibile e della presunta morte di Sherry. Solo così, forse, potrà fare un passo verso la parte giusta insieme ad un nuovo alleato.