Amicizia, lealtà, assuefazione a un ideale nobile e sincero. Valori dimenticati e sotterrati sotto montagne di morte e disperazione nel distopico mondo di The Walking Dead. Il macabro colorito che assumono i vaganti dopo mesi, giorni e anni dalla loro rinascita stona con le allegre tonalità che contraddistinguono l’interno del Regno. Frutta, verdura, animali e l’arancio che sposa il nero della tigre Shiva sono gioia per gli occhi e per il cuore. In tale scenario, in cui il saggio Ezekiel svolge un ruolo predominante, altre personalità lucenti emergono come fiori meravigliosi. Tra di esse è praticamente impossibile non lasciarsi incantare dalla forza e dal coraggio di Jerry.
Il condottiero, il seguace, la guardia, il consigliere e l’amico del Re. Jerry è una delle poche cose buone rimaste in questo mondo!
Ezekiel ha costruito il suo feudo su un trono di bugie e leggende e a lungo andare paga le conseguenze di ciò. Pure se il nobile scopo che l’ha spinto a farlo allevia la sofferenza che la recitazione della farsa induce, dopo la scomparsa di Shiva capisce di non dover più mentire. Il suo popolo e il suo esercito hanno pagato lo scotto di una guerra che al momento sembra ben lontana dalla sua risoluzione. Egli crede che gli abitanti del Regno non abbiano più bisogno di lui. Ma si sbaglia.
L’ascia di guerra del suo amico e suddito Jerry continuano a sorvegliare i locali del Re contro la sua volontà, dato che nessuno deve più seguirlo. Questo perché l’eroico sgherro di Ezekiel non demorde mai. Gli è stato vicino durante i suoi primi passi per creare quella meravigliosa oasi felice dove vivono, l’ha supportato nella gioia e nella nefandezza, l’ha aiutato a preservare la segretezza degli accordi con Negan e ora condivide con lui l’amarezza e la rabbia per una perdita troppo grande da digerire.
Jerry, come il Re, sa bene di stare a fingere di essere qualcosa che non è. Non esistono cavalieri, non esistono titoli nobiliari e molto spesso neanche limpidi valori da osservare. Eppure Jerry in cuor suo è ben conscio che questo è un compromesso necessario. Non solo persevera nella farsa ma alimenta l’ideologia dell’esistenza della figura del Re e la tramanda ai suoi concittadini, in modo tale da aiutare a mantenere l’equilibrio.
Per fare ciò deve anteporre la vita di Ezekiel alla sua perché sa cos’è basilare per la patria. Ce lo dimostra in più di un occasione quando si erge a scudo umano, quando decide di beccarsi proiettili e quando sostiene il suo sconvolto sovrano accompagnandolo in un tortuoso ritorno a casa. Insieme affrontano la minaccia e Jerry non accetta il desiderio malcelato di Ezekiel di fungere da martire per salvarlo. Lui lo affianca sempre, e più la minaccia è grande e maggiore sarà la foga e l’impegno che impiegherà. Salvare Ezekiel per non soffocare la speranza!
Dopo i tragici recenti avvenimenti il Regno sembra aver perso il suo Re. Quest’ultimo è solo con il proprio dolore e la propria frustrazione. Carol è la guerriera più brutale e carismatica del suo esercito ma per tornare ai fasti di un tempo ha bisogno di altro. Forse semplicemente della mano tesa di un amico. Quella che brandisce una pesante ascia sempre sporca del sangue di mille battaglie.