Dopo l’esplosivo episodio della scorsa settimana, The Walking Dead è tornato con una puntata più tranquilla (qui la recensione) che ci regala numerosi spunti di riflessione sull’attuale situazione ad Alexandria, nuovi input sulla situazione esterna e tantissime sfumature nei dialoghi tra i nostri personaggi.
Vediamo insieme i migliori della settimana.
-Non ti vedo mai. Lavorano tutti da settimane per ricostruire questo posto e tu sei sparita. Sei stata tutto il giorno in camera tua? [..] Hai aiutato Glenn a tornare, hai aiutato me su quel posto di guardia, quindi forse ci sono luoghi migliori di “nessuna parte” in cui dovresti essere. Io sono qui, se vuoi parlare con me. (Maggie)
Enid sta affrontando il suo conflitto interiore che ha tanto rimandato. Ha smesso di fuggire, di lasciare indietro eventuali possibilità di rinascita, ha ascoltato Glenn ed è tornata a casa. A piccoli passi è pronta a lasciarsi andare, a confessare a Carl di non voler più uscire dalla mura per svago, ad ammettere a sé stessa che può concedersi il lusso di un po’ di tranquillità. Maggie che, come Glenn, è riuscita ad arrivare al cuore della ragazzina, si offre di starle accanto in questo percorso di “ricostruzione” ancora molto lungo per chiunque.
-Sono più numerosi di noi, dobbiamo restare uniti, giusto?(Jesus)
Appena entrato in scena Jesus fa centro con una delle affermazioni più giuste per il mondo di The Walking Dead. I morti tornano in vita e combattono contro i vivi. I vivi, in netta minoranza numerica, invece che fare fronte comune si fanno la guerra. La teoria è semplice, ma nella pratica si devono considerare altri fattori, cioè le debolezze dei pochi “vivi” rimasti. La paura, l’egoismo e la crudeltà sono una brutta incognita in quell’equazione quasi perfetta.
-Sei solo?
-Sì, ma in ogni caso meglio non fare scherzi.
-E’ anche meglio non fare minacce che non puoi mantenere.
Un breve avvertimento di Daryl e Rick per Jesus, in pieno stile “non sai con chi hai a che fare”. Jesus risponde con un “esatto” che va interpretato nel modo giusto e che spiazza i nostri protagonisti. Più volte è stato ribadito che se qualcuno è sopravvissuto fino a quel momento rimanendo fuori da recinti e abitazioni sicure è perché è una persona forte e particolare sotto molti aspetti. Nessuno sa davvero chi sia l’altro, cosa nasconda, cosa abbia dovuto fare per riuscire a restare in vita dopo tutto quel tempo. L’unica cosa che si sa è che in qualche modo se l’è cavata, finché non si conosce il “come” è meglio non sottovalutarsi a vicenda.
-Si è bagnato, non si legge niente. [..] non sembra tanto vecchio. Non possiamo leggere quello che ci è scritto ma ha comunque un significato: non siamo soli. (Enid)
Il “non siamo soli” sembra essere il grande tema di questa sesta stagione, soprattutto della seconda parte. Dai Wolves ai Salvatori passando per Jesus e la sua gente (siamo sicuri che ci sia qualcuno oltre a lui) esiste un mondo in cui Rick e il suo gruppo hanno appena messo piede. Enid, con questa piccola e brillante deduzione, ce lo ricorda e ce lo sottolinea per farci tenere alta l’attenzione su quell’argomento.