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Le migliori citazioni di The Walking Dead 7×02 – Il regno di Ezekiel

-Che possiamo un giorno liberarvi dalla maledizione, sappiate intanto che viviamo per voi, sazi festosi fedeli e liberi.

Questa specie di preghiera o benedizione rivolta agli zombie è stata tanto inaspettata quanto forte. Era dai tempi di Lizzie e del suo voler sfamare i suoi ‘amici’ che non vedevamo qualcuno rapportarsi così con i morti viventi. Gli autori di The Walking Dead e di queste citazioni fatte a puntino non lasciano mai nulla al caso, queste parole non sono sbattute in mezzo alla puntata solo per far passare questi secondi. Ogni singola lettera è un tassello nella personalità di Ezekiel. Egli tiene al suo popolo, al suo Regno e alla speranza tanto quanto tiene al futuro di tutto il mondo. Pensa in grande, pensa utopisticamente diremmo noi, ma il rivolgersi così gratuitamente anche agli zombie ci dona un forte segnale di quanto la sua fede sia immensa. 

 

-C’è un detto: il pessimista guarda in basso e sbatte la testa, l’ottimista guarda in alto e cade a terra. Il realista guarda avanti e regola il percorso di conseguenza.

Gran parte delle citazioni di questa puntata sono di Ezekiel; non c’è da stupirsi visto che l’episodio è stato studiato per la sua presentazione. In questo caso ci ha regalato una perla applicabile anche alla nostra vita di tutti i giorni. E’ una semplice constatazione, ma contiene tantissima verità. In un mondo come quello di The Walking Dead non bisogna avere troppe aspettative, ma nemmeno essere costantemente sulla via della negatività. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia il futuro e voler costruire qualcosa di buono, tenendo presente che sarà comunque difficile e pericoloso. In poche parole bisogna essere realisti. 

 

-L’uomo a cui ho sparato per salvare Carol, il bastone non poteva salvarla.
-Ma ha salvato te.

Ezekiel si dimostra nuovamente un grande osservatore nel capire che il bastone di Morgan non è solo un’arma inusuale, ma una vera e propria ancora di salvezza. E’ interessante vedere come Morgan si renda conto che per riuscire a tenere in vita Carol non avrebbe potuto fare altro che uccidere quell’uomo. E’ ancora visibilmente scosso da quella scelta, dal suo insegnamento corrotto e dall’impossibilità di esser riuscito a seguire i principi che si era posto, ma sa che non c’era alternativa. Ezekiel per Benjamin vuole proprio questo: vuole quella persona come insegnante, perchè è una persona che sa che uccidere non è la chiave per sopravvivere. Vuole quell’arma non solo perchè ha fallito con le altre ma perchè racchiude un insegnamento filosofico che potrebbe aiutarlo a crescere meglio.

 

-Non importa quello che penso io. Le persone possono provare a indicarti la direzione giusta, ma non possono mostrarti la tua via. Devi trovarla da solo e io credevo di averla trovata. Sì, ma sto solo annaspando. Qualche volta si cambia idea.

In queste parole riusciamo davvero a scavare un po’ dentro Morgan. Come detto sopra egli è convinto del fatto che non avrebbe potuto salvare Carol se non avesse ucciso quell’uomo. Lo sa, ma si mette comunque in discussione. Egli parla a Benjamin con il cuore in mano, anche se è evidente che stia parlando a se stesso. Eastman gli indicò un cammino, un cammino di fede e speranza che pensava che lo avrebbe condotto lontano. Realisticamente, però, quegli insegnamenti non sono adatti a qualunque situazione del mondo di The Walking Dead. Certe volte bisogna essere realisti e Morgan lo sta cominciando a capire. 

 

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