Dopo aver rincarato la dose di sangue e violenza e reduci dall’aver assistito al truce e osceno teatrino di Negan la speranza sembra definitivamente svanire. La brutalità consumata e la labirintica situazione lasciata in eredità dall’incontro con il boia Negan prendono il posto di quell’apparente e ingannevole aura di imbattibilità che il Regno di Alexandria emanava. La flebile convinzione di aver assistito a tutto e di aver toccato l’apice del dolore era solo un infame inganno. La morte regna incontrastata anche tra i vivi e la smania di potere genera i mostri. Ma tale fame di supremazia può essere innocua? La corsa agli approvvigionamenti può sfociare in un sentiero giusto e costruttivo? Se la risposta a tale domanda fosse affermativa significherebbe che l’uomo ha ultimato il suo processo di trasformazione in bestia. Ciò dimostrerebbe che i vaganti hanno vinto e che il mondo è spacciato. Mentre siamo afflitti da tali apocalittiche convinzioni una luce torna a splendere. Un uomo torna a immolarsi come metafora di benevolenza e speranza. Un uomo si siede sul trono. Un uomo si destreggia nel tetro putridume e si fa chiamare Re … Re Ezekiel!
Più è più volte la palese inclinazione sanguinolenta umana ha preso il sopravvento in questo malato mondo lasciando dietro di sè lacrime, morte e atrocità, e sotterrando la speranza per un domani roseo e lucente. Ed è proprio in questo momento, quello in cui il buio raggiunge il punto più profondo e nero che la luce appare flebile e calda. Il bagliore di speranza emanato da questa figura bizzarra ma imperiosa e rassicurante. Re Ezekiel è un uomo che non solo ha blindato la sua coscienza e il suo animo misericordioso ma ha anche accettato il peso dell’inganno che sedere su quel trono comporta. Perché, come da sua confessione, l’Ezekiel pre-apocalisse incarna ciò che più lontanto da un re possa mai esistere. Un guardiano dello Zoo dal bizzarro nome e dal look improbabile talmente stolto da soccorrere una tigre nel momento in cui essa risulta essere più pericolosa, ovvero quando è ferita. Ed è lì che con molta probabilità nasce il Re.
Non per il Regno, non per il maggiordomo, non per la sua aura da leader caritatevole e carismatico, non per il suo fascino inusuale! Ezekiel diviene il re perchè è destinato ad esserlo.
Colui che guarda dentro di sè e non vede un uomo semplice, un numero, ma un pilastro per la salvezza dei suoi sudditi. La sua amata tigre Shiva è solo un deterrente per alimentare la sua nuova identità: “Fatti vedere con una tigre al guinzaglio e cielo! La gente inizia a raccontare di come da solo l’hai domata nel bosco!”
Un inganno non triste e subdolo ma magnifico e metaforico. Perché una bugia può diventare reale nel momento in cui diviene l’origine sulla quale edificare un qualcosa che può fare del bene e donare speranza. Non c’è cattiveria o secondi fini nelle bugie di Ezekiel. E non c’è malignità nei suoi segreti, anzi diventano un cancro da estirpare. Non vuole essere un ingannatore ma un preservatore.
Raccontare la verità è un disperato tentativo ma è ciò che un Re farebbe per il suo popolo.
Ezekiel incarna il bisogno recondito e profondo dell’uomo di innalzare se stesso per dimostrare a Dio che in un mondo fuori dalla sua giurisdizione, si può ancora assomigliare ad un angelo.
LEGGI ANCHE
Recensione 7×02: The Walking Dead apre le porte del Regno di Ezekiel e del cuore di Carol
Le migliori citazioni di The Walking Dead 7×02: Il Regno di Ezekiel
The Walking Dead: l’inferno è la tragedia secondo Kirkman
The Walking Dead: il darwinismo secondo Kirkman
Non dimenticatevi di passare da qui: Norman Reedus Italia, The Walking Dead ITA , The Walking Dead-Italy , The Walking Dead Italia , TWD – Am I the only one Zen around here? Good Lord. , Caryl Italia, Andrew Lincoln Italy, Daryl Dixon ITA e FIGHT the Dead. FEAR the living – The Walking Dead gdr, The Walking Dead Pagina Italiana ! In più vi consigliamo un canale YouTube di un nostro affiliato Don’t Open Dead Inside !