Quando guardiamo una Serie Tv è facile per noi affezionarci in modo spropositato al suo protagonista. Nel caso di The Walking Dead il personaggio principale è, ovviamente, l’ex coraggioso sceriffo Rick Grimes.
Già nei primi episodi abbiamo imparato ad amare il modo di fare valoroso, forte e sicuro del buon vecchio Rick. Forse non abbiamo visto di buon occhio la troppa bontà con cui ha trattato Lori, persino dopo aver saputo di ciò che era accaduto con Shane, ma nonostante tutto non abbiamo mai potuto lamentarci troppo del suo personaggio. Se provassimo a metterci nei suoi panni, infatti, sapremmo che la situazione in cui è venuto a trovarsi appena svegliato dal coma non è stata certamente delle migliori: risvegliarsi in un ospedale semivuoto, dove le uniche cose che si muovono sono dei morti che camminano, non è proprio come svegliarsi nella casa del Mulino Bianco. Affrontando mille difficoltà, andando più volte incontro a morte quasi certa, Rick è comunque sempre andato avanti a testa alta mettendo la sicurezza degli altri davanti alla propria.
Il primo incontro tra Rick Grimes e Daryl Dixon non ha di certo lasciato intendere che in futuro si sarebbe instaurata una bellissima amicizia tra i due, tutt’altro: Rick ha da poco ammanettato Merle Dixon sul tetto di un palazzo circondato da vaganti, e Daryl non ha di certo mostrato molta comprensione per quanto accaduto. Già dopo poco, però, Daryl Dixon ha iniziato a mostrarsi per ciò che è davvero: un uomo chiuso ma coraggioso e, soprattutto, di buon cuore.
Il primo momento in cui ci siamo schierati al fianco di Daryl piuttosto che a quello di Rick è stato, senza dubbio, quando la piccola Sophia si è persa. Rick e gli altri l’hanno cercata per molto tempo ma, alla fine, quando la speranza era ormai scemata, l’unico che ha davvero continuato le ricerche è stato il duro Daryl. In quest’occasione, nonostante Rick abbia più volte dimostrato di voler bene al proprio gruppo e di tenere molto alla salvezza di ognuno dei suoi “compagni”, Daryl è stato l’unico che è riuscito davvero – almeno in parte – a consolare la povera Carol. Come? Semplicemente portandole una rosa Cherokee e raccontandole una leggenda che aveva il sapore di fiducia e speranza. Come abbiamo imparato, soprattutto in The Walking Dead, a volte sono proprio i piccoli gesti quelli che fanno la differenza.
Daryl Dixon diviene a tutti gli effetti il braccio destro di Rick Grimes a partire dalla terza stagione, subendo una maturazione a dir poco impressionante ed arrivando a sostituire lo stesso sceriffo quando quest’ultimo cade in preda alla disperazione dopo aver perso sua moglie Lori. Quando dopo molto tempo ritrova suo fratello Merle, inizialmente decide di restare con lui: nonostante Merle non si sia mai comportato egregiamente nei confronti di suo fratello minore, Daryl dimostra comunque di essere affezionato a lui facendoci capire che, pur non riuscendo a dichiarare apertamente il proprio affetto, in realtà tiene molto sia a Merle che a Rick ed al suo gruppo.
La verità è che potremmo elencare tutte le buone azioni compiute sia da Rick Grimes che da Daryl Dixon, e non ci basterebbe un solo articolo per farlo. Entrambi si sono sempre distinti per il proprio coraggio, la propria forza e, soprattutto, per il loro desiderio di salvare il prossimo prima di sé stessi. Come detto all’inizio, però, è facile affezionarci al protagonista: è tendenzialmente colui che dovrebbe essere “perfetto”, o quasi. Rick è il capo dei sopravvissuti ai quali siamo tanto affezionati, ha sempre cercato di trarli in salvo e, pur rischiando costantemente la vita, è sempre stato l’uomo che gli altri hanno ringraziato.
Le comunità di cui ha fatto parte gli sono state grate per aver ripetutamente impedito la loro distruzione, per aver portato loro membri in salvo e per aver sempre dimostrato sangue freddo. È vero, Rick Grimes ha permesso a quasi tutte le persone con cui è entrato in contatto di vivere più a lungo di come sarebbe stato in caso contrario, ma non è stato di certo l’unico.
Daryl Dixon è sempre stato messo un po’ in disparte. Il suo modo di fare burbero, duro e poco incline all’affetto ed alla socievolezza non ha permesso al gruppo di affezionarsi a lui in fretta com’è accaduto con Rick. L’unica persona che, sin dall’inizio, è davvero riuscita a vedere cosa si celava dietro quell’espressione crucciata ed il desiderio di solitudine è stata Carol.
Tutto il gruppo si è sempre mosso secondo il volere di Rick e, anche se questa è una responsabilità enorme per un mondo come quello di The Walking Dead, dove ogni passo falso può portarti alla morte, ciò ha sicuramente giovato al fatto che il suo personaggio sia così apprezzato dal pubblico. Anche quando Rick Grimes ha preso delle decisioni che hanno portato alla morte uno o più personaggi, lo abbiamo sempre – giustamente – giustificato, dato che in fondo ha sempre cercato di agire per il bene comune.
Daryl, invece, è sempre stato la sua ombra.
In silenzio ha sempre cercato di aiutare nel miglior modo possibile il suo gruppo. Senza capeggiare ha messo al primo posto il bene degli altri. Pur mettendosi in disparte si è affezionato, a poco a poco, ad ogni membro del gruppo.
Dal suo piccolo angolino, Daryl Dixon ha fatto la differenza.
Forse è per questo che ho preferito, preferisco e preferirò sempre Daryl Dixon a Rick Grimes: Daryl è un’ombra. Un’ombra silenziosa, un po’ tetra forse, che c’è sempre e non abbandona mai coloro che hanno bisogno di una mano.
Se Rick è la luce, Daryl è il buio. Uguali e diversi. Ma il buio, nonostante sia apparentemente negativo e poco piacevole, è indispensabile.
Un po’ come Daryl Dixon.