Dante 7 1/2 – Non c’è nulla di sbagliato in questo personaggio: è divertente, ironico, ha senso dell’umorismo, aiuta Siddiq in un momento di palese difficoltà. È uno che non ha paura di sporcarsi le mani, si dà da fare e se la cava bene in infermeria.
Ma è davvero tutto oro quello che luccica?
Ammetto che lo spazio che hanno affidato a un personaggio a prima vista così secondario mi lascia perplessa.
Nasconde qualcosa?
Lo scopriremo (forse) più avanti, per ora promosso.
Siddiq 7 – Smagrito, con quello sguardo spiritato e vuoto, Siddiq è l’ombra di se stesso. È evidente che sia alle prese con una sindrome di stress post-traumatico non indifferente e che quella fatidica sera al fienile lo abbia segnato in modo gravissimo.
Ma quanto è traumatizzato Siddiq?
Apparentemente, quando la luce del sole splende, riesce ancora a essere presente a se stesso, ma poi si ritrova con la figlia tra le braccia, in cima al mulino a vento, incapace all’apparenza di spiegarsi perché si trovi lì.
Cosa lo ha sconvolto fino a questo punto? Quale segreto nasconde?