Si ricomincia da qui, eccome. Si ricomincia da qui per l’ultima stagione di The Walking Dead, l’ultima per davvero. Si ricomincia da The Walking Dead 11×01 – Acheron, prima parte, una vera prima puntata in pieno stile. Si ricomincia perché ci sono tantissime cose in sospeso, perché ci sono tantissime domande in attesa di risposta. Si ricomincia perché anche i più grandi viaggi del mondo delle serie Tv devono finire. Si ricomincia con un ammasso di corpi morti, con quegli stessi morti che si risvegliano da tanti anni e sono pronti a colpire.
The Walking Dead è ricominciata.
Rosita, Magna, Kelly e Maggie sono in esplorazione in un grande magazzino che non trasmette alcuna sensazione positiva. Ci siamo abituati a questi copioni di The Walking Dead: una spedizione del genere difficilmente fila liscia senza creare problemi. E infatti una goccia di sangue basta a scatenare l’inferno e a costringere i nostri protagonisti ad armarsi e colpire. Basta a guadagnare cibo per una settimana. Basta a rendersi conto che si è un’altra volta allo stremo delle forze.
Maggie racconta la storia del suo gruppo, di come Meridian sia stata attaccata, anzi massacrata, da un gruppo di persone umane.
È una storia già sentita, non c’è niente di nuovo.
The Walking Dead ricomincia anche da questo: da un massacro di sopravvissuti che ha spinto i rimanenti a cercare un posto più sicuro, una nuova casa. Le linee tra buoni e cattivi non sono più nette da molto, moltissimo tempo, eppure ancora una volta abbiamo la netta sensazione che i nostri debbano farsi strada in un mondo tortuoso pieno zeppo di pericolosi e tranelli causati da qualcuno di più “cattivo”.
Le regole del nuovo mondo di The Walking Dead sono cambiate da tanto tempo, sono state riscritte stagione per stagione, personaggio dopo personaggio. Con questa puntata ci troviamo dritti di fronte a una realtà molto più organizzata di quelle conosciute fino ad ora, molto più organizzata di Alexandria, del Santuario, di Hilltop: il Commonwealth. Lì (che non sappiano dove sia) abbiamo a che fare con tempi ferrei, domande strutturate (ben lontane dalle tre grandi classiche dei nostri alla prigione), interrogatori di ore, muri di segnalazione, ma anche incapacità di ignorare le vere necessità personali come un flirt o il bisogno di ritrovare una sorella perduta da tanto tempo.
Ciò che nota Principessa, a suo modo, insieme a Eugene è la dimensione più umana di quel luogo e di quelle tute bianche. “La zuppa non è poi così male”, “le domande sono fatte in modo gentile” sono dettagli da tenere in considerazione in un mondo fatto solo di morte e inganni. Come bisogna tener presente il tentativo di salvare un ragazzino da uno zombie silenzioso o la volontà di un uomo di non lasciare indietro nessuno, nemmeno un Cane spaventato, o la ferma decisione di una donna di rischiare la propria vita per prendere un pacco di provviste da portare a casa a chi ha ancora fame.
The Walking Dead è davvero tornata, per l’ultima volta, in uno stile formale e introduttivo, ma sempre emozionante.
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