L’episodio di The Walking Dead 11×13 si apre con una richiesta di aiuto come non ne vedevamo da un po’ di tempo: un giovane ragazzo a cui hanno sparato, a cavallo, ha in mano una mappa e cerca una speranza. Poco prima di morire sussurra “Ci devi andare” proprio a Lydia che aveva appena preso la decisione di camminare verso il Commonwealth.
Hilltop ha ormai pochi, ma ottimi, personaggi concentrati sulla difesa e sul proprio sostentamento. Maggie, a capo della comunità, ha deciso di attuare una politica di chiusura quasi totale nei confronti del mondo esterno. Racconta ai suoi uomini la possibilità che sia un inganno, memore di ogni volta in cui si sono fidati ed è andata male, ma per fortuna i suoi la conoscono abbastanza bene da usare l’aggancio giusto al momento giusto.
“Che ne è stato dell’aiutare chi ha bisogno? Essere in pochi non ti ha mai fermata.”
Il racconto della fattoria non convince Lydia che ormai è proiettata verso una prospettiva di vita che non sia solo sopravvivere, ma vivere e costruire qualcosa. Un tempo anche Maggie, quando si trovò a convincere Rick dentro a quel fienile la pensava così, ma le storie sono cambiate tante volte e abbiamo visto tutti i personaggi attraversare dei momenti di totale sfiducia nei confronti delle altre persone.
Con il senno di poi è facile intuire che Maggie abbia parzialmente ragione: il Commonwealth non è solo quello che sembra. Questo passaggio mentale però l’avevamo già fatto tutti, da Aaron a Daryl, da Gabriel a Rosita, passando anche per la piccola Judith. Il Commonwealth è una possibilità, non è una certezza.
Con i pochi personaggi di Alexandria inquadrati durante la puntata ci disorientiamo un po’. Lo spettatore si trova catapultato in un altro luogo semisconosciuto ad osservare i suoi protagonisti compiere azioni azzardate in mezzo a volti nuovi e novellini entusiasti che sembrano non capire la gravità di alcune situazioni.
E’ a dir poco surreale la situazione in cui si ritrovano Aaron e Padre Gabriel con gli uomini mandati da Lance per risolvere uno dei tanti problemi del Commonwealth. Davanti a quella casa enorme, rifugio di alcuni “coloni devoti”, ogni buon soldato sopravvissuto fino a quel momento del mondo di The Walking Dead avrebbe fatto dietrofront e si sarebbe progettato un piano sicuro prima di bussare alle porte.
I cunicoli bui e stretti, la luce soffusa e un capo per nulla rassicurante accolgono la nostra squadra, ben consapevole di essere entrata in un luogo con un notevole svantaggio. Gli eventi precipitano in fretta, esattamente come programmato, e solo una serie di fortunatissime circostanze salva la vita a Gabriel ed Aaron per il momento.
Questo episodio di The Walking Dead, ricco di azione, nuovi personaggi e colpi di scena, è un passaggio fondamentale per proiettarci verso gli ultimi tre episodio di questa seconda parte dell’ultimissima stagione. Ci sono tante situazioni in ballo, tanti luoghi da tenere sotto controllo che non vorremmo veder sparire, tante facce nuove che vorremmo conoscere meglio e tanti vecchi protagonisti a cui vorremmo ricordare il perchè sono ancora lì.
Non ci resta che aspettare. E continuare a guardare avanti.
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