Proviamo ad analizzare i particolari della 5×10 di The Walking Dead, e proviamo a dare una risposta a tutte le domande che ci siamo fatti, analizzando anche qualcosa che magari è sfuggito ai più. Via!
Finalmente, in un colpo solo, o meglio in una sola puntata è stato sfatato qualche ‘tabu’ che ci siamo portati avanti da tanto. La pioggia, in primis. Finalmente la presenza di animali, con l’attacco dei cani(dicevamo spesso che era strano non ce ne fossero, eccoli). Poi quella foto spoiler che è girata per mesi, su di un possibile morso a Rick (con conseguente perdita del braccio), per fortuna ci ha pensato Daryl ad evitare il peggio, nella scena dove tentavano di far cascare gli zombie nella scarpata poi degenerata a causa di Sasha (che se notate ha preso l’espressione degli occhi del fratello Tyreese).
E a proposito di occhi, un altro particolare: le occhiate a muso duro che si lanciano Michonne e Sasha quando lei la rimprovera, in un duello black da paura!
Già,chi fa più paura? Chi è più cazzuta? il parziale vede: Michonne-Sasha: zombie 7893-5486 Governatori 1-0 Cannibali 1-1 Cani 0-4 Chi la spunterà?
La reattività di Abraham nello ‘spazzare via’ nel vero senso della parola, il tentativo dello scienziato di fare una ‘prova qualità’ delle bottiglie trovate per strada. Non male per uno che dovrebbe essere pieno di alcol. E meno male che Eugene non ha preso un’altra batosta sul pancione: gli è andata veramente bene!
Interrogativi: la scena delle bottiglie di acqua lasciate con il cartello ‘da un amico’ ,è chiaramente riconducibile al ragazzo apparso alla fine, Aaron. Ma perchè li segue? Come fa a sapere già i nomi? E soprattutto perchè li osserva e/o per conto di chi? Li condurrà a Washington? E poi la piu’ sciocca di tutte: è buono o è cattivo? E soprattutto ..: chi diavolo è?
All’inizio della puntata Rick bisbiglia con Daryl dicendogli che ‘li elimineremo più tardi’. A chi si riferiva? Ad Abraham? A Eugene? E’ effettivamente un pericolo Abraham, visto il suo comportamento taciturno e la dedizione al whisky?
MAGGIE, PADRE GABRIEL E LA FEDE (NEL RICORDO DI HERSHEL)
All’inizio della puntata Padre Gabriel si trova a camminare con Maggie e si lamenta della sua divisa da sacerdote, raccontando come un tempo la definisse una reliquia dell’era del cilicio. E che la Chiesa facesse quelle vesti così scomode affinchè nell’indossarle ci fosse già un’accettazione di penitenza per espiare i propri peccati. Pensando che la ragazza non conoscesse cosa fosse un cilicio prova a spiegarlo ma viene bruscamente interotto, ripreso.
Maggie sa già cos’è un cilicio,e la religione evoca il ricordo di suo padre, Hershel, per cui la Fede era stata ragione di vita, fino all’ultimo. Ma inutilmente. Ed è per questo che ora, Maggie non ci crede più.
Padre Gabriel allora si riveste nel suo ruolo di prete e la invita ad aprirsi con lui, in qualsiasi momento avesse voluto.
Ma qui Maggie gli si rivolge sprezzante, distruggendo questo tentativo ritenuto inopportuno e senza senso. Facendolo a pezzi definitivamente poi, quando con rabbia gli rinfaccia tutta la sua vigliaccheria nel non aver difeso il suo gregge, quando doveva.
Lui lo sa.
E solo lui sa cos’è successo in quella chiesa.
E’ una delle figure piu’ tormentate del gruppo, Padre Gabriel, che piange e chiede purificazione alla pioggia,che sembra soffochi in quel cilicio, come un enorme senso di colpa che lo arde dentro. E’ alla ricerca di un cenno da quel Dio che ha perso ma non si da pace. E’ proprio quella Fede che lo sta schiacciando, il peso di quel dovere ,quell’obbligo. Divorato dalla paura, gli è sfuggito tutto.
Ed è in una scena successiva, quando per strada sono seduti davanti al fuoco, che (Padre) Gabriel si toglie il collarino da prete, quel cilicio che lo stringeva, e lo getta in mezzo alle fiamme (you’ll burn for this!) proprio sotto lo sguardo di Maggie.
Quale sarà lo sviluppo di questo personaggio adesso? Ha davvero dismesso la sua funzione di servo di Dio? O riuscirà a ritrovare la Fede e a portare la sua parola anche in piena apocalisse?
E se la Fede viene rigettata proprio da un uomo che serviva il Signore prima che tutto cominciasse,l’espressione che ha Maggie quando entra nella cascina abbandonata e vede la Bibbia sembra invece riavvicinarla. Probabilmente apparteneva allo zombie consumato che trova con Carol nella stanza adiacente. Dopo averlo ucciso le due donne notano un fucile con cui avrebbe potuto suicidarsi, ‘rendere la vita a Dio’ , per porre fine alla sua agonia. Ma ha scelto di non farlo, perchè sino all’ultimo aveva sperato, creduto,lottato… avuto Fede.
‘Alcuni non riescono ad arrendersi. Come noi’
E malgrado l’epilogo vano questa situazione appare come un segno,un monito,un insegnamento: mai rigettare la vita,mai perdere la speranza. Come insegnava il vecchio grande Hershel: qualsiasi cosa accada mai smarrire la forza di crederci.
La perdita della Fede di Padre Gabriel, prigioniero del suo peccato e del suo rimorso e la ricerca di un segno da parte di Maggie nel coraggio e nella resistenza del non arrendersi sono lo spunto per chiederci questo: ci puo’ essere ancora spazio per un Dio in un’apocalisse? E qual è il confine tra peccato,colpe e redenzione nella lotta per la sopravvivenza?
Eugenio Mazzotti