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The Walking Dead 6×10 – La stabilità va ricercata o temuta?

The Walking Dead 6x10
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Il grande tema della decima puntata della sesta stagione di The Walking Dead, che ci sovrappone momenti diversi della giornata dei nostri personaggi, è proprio questo: la ricerca della stabilità e il modo in cui ognuno di loro la affronta.

 

Sappiamo che sono passate circa due settimane dalla notte in cui Alexandria è stata liberata, Carl è stato ferito e Jessie, Ron e Sam sono morti. L’episodio si apre con una tenerissima inquadratura su una scena di vita “normale. Rick sistema la sua cintura, poi la telecamera si sposta su una foto di Carl e Judith, la quale, giocosa e sempre sorridente, sta crescendo sempre di più e sembra aver fatto passi da gigante da quando è arrivata ad Alexandria insieme alla sua grande famiglia. Ha una casa in cui crescere e poter giocare, i pasti assicurati, un lettino comodo in cui dormire ed “allenarsi”, un padre, un fratello maggiore e non solo disposti a tutto per proteggere lei e il suo piccolo mondo perfetto. Cosa può desiderare di più questa bambina? La scena continua; Michonne ha finito il dentifricio e ne chiede altro, Carl si allena con una pallina e Rick si prepara ad uscire dai cancelli dopo essersi preso tutte le raccomandazioni famigliari del caso.

Dai vari dialoghi che ci vengono rilasciati pian piano durante la puntata scopriamo che Alexandria si sta pian piano riorganizzando: qualcuno sta preparando una spedizione lunga (Tara e Heath), Spencer e Michonne hanno turThe Walking Dead Daryl e Eugeneni di guardia al cancello, Maggie sembra proiettata sempre di più per essere una figura di riferimento importante per la comunità, Denise stila una lista di medicinali e cose utili da ricercare, Eugene scopre e segnala “punti caldi” per l’agricoltura, ecc.

Il clima che si respira è calmo e tranquillo: ognuno fa la propria parte in quella che sembra una cittadina speranzosa e pronta a rinascere senza paura. La stabilità di quelle stradine e di quelle case sta spingendo tutti i personaggi in direzioni diverse, perché ognuno sta affrontando quella “rinascita” a modo suo.

Nella puntata abbiamo modo di esplorare soltanto alcuni personaggi e viviamo due situazioni in parallelo. Rick&Daryl escono in macchina, decisi a sfidare la legge delle probabilità per la loro fortuna/sfortuna, mentre Carl&Enid e Michonne&Spencer sono nei dintorni di Alexandria, a fare pace con i propri demoni interiori e/o a cercare di distrarsi in qualche modo.

Enid e Carl, mentre camminano nel bosco per arrivare al “tronco della lettura”, scorgono un biglietto bagnato illeggibile. La ragazza prontamente afferma che ha un solo significato, cioè il fatto che non siano soli in quel vasto mondo affollato dai morti. Carl lo sa, tutti lo sanno e ne hanno già avuto la prova. Dopo aver avvistato Spencer e Michonne, Enid confessa a Carl di non voler più uscire dalle protettive mura di Alexandria e questa è la prima evidente reazione alla stabilità che riscontriamo nell’episodio. Enid ha accettato il fatto che Alexandria possa rappresentare un luogo sicuro ed è pronta a farsi assorbire, almeno momentaneamente, dalla sua tranquillità. Quando vengono sorpresi da Deanna trasformata in zombie, Carl si rifiuta di ucciderla per un motivo che non vuole spiegare alla sua amica, perché lei non potrebbe capirlo. Così la allontana e rimane da solo a fare quello che ritiene giusto. Il suo scopo è molto alto e profondo: Carl sa che a porre fine alle sofferenze di Deanna dovrebbe essere qualcuno che la amava profondamente, qualcuno della sua famiglia, ed è proprio per questo motivo che conduce la zombie nelle vicinanze di Michonne e Spencer.

The Walking Dead Spencer Michonne Deanna

Spencer, seguito da Michonne nel bosco, confessa alla donna di avere un obiettivo, ma anche di non sapere se riuscirà a portarlo a termine. Qui il personaggio si lascia finalmente esplorare anche da noi spettatori. Scopriamo cosa c’era scritto nel biglietto da parte della madre, cioè il suggerimento di continuare a seguire la sua strada, scopriamo la sua debolezza che si materializza nella frase “io non so quale sia la mia strada”, scopriamo il vero motivo per cui esce nel bosco tutti i giorni, cioè il voler uccidere definitivamente Deanna, e scopriamo, infine, che si sente davvero solo. Spencer sottolinea il fatto che nessuno si sia mai accorto della sua assenza in quelle settimane e che non riesca più a vedere come casa sua Alexandria, perché non ha nessuno da cui tornare. Michonne non aspetta molto prima di farlo ricredere e di aiutarlo. Lei è lì per lui, lo ha seguito perché lo considera parte integrante del gruppo e vuole aiutarlo. Ed è proprio quello che riesce a fare alla fine: aiutarlo. Consente a quel ragazzone di fare la cosa giusta, di dare pace a sua madre e di darle una degna sepoltura.

Più lontani invece, Rick e Daryl sono di nuovo insieme per affrontare il “giorno giusto”. Le posizioni dei due sono decisamente invertite dall’ultima volta che sono stati insieme (puntata 6×01, prima della missione alla cava). Rick ha ritrovato la fiducia in tutta le sue sfaccettature: nelle persone che non conosce, nelle capacità del suo gruppo, nei progetti di Alexandria e nella serenità per lui e per le persone che ama. D’altro canto Daryl è stato ferito, tradito e preso in giro, ha conosciuto altre persone fuori dalla mura e nessuna di quelle si è dimostrata degna del loro gruppo e della sua fiducia. Lui, al contrario di Rick, non ha nessuna intenzione di aiutare qualcuno o di reclutare nuove persone. L’incontro con Jesus, attesissimo personaggio, ha un duplice scopo e il primo è proprio quello di mettere a confronto i due amici.

Cosa ne facciamo di lui?The Walking Dead Rick Daryl Jesus

Non ci possiamo fidare.

Sì, ma ti ha aiutato.

Allora lasciamolo al sicuro.

No, curiamolo. Scopriamo cosa vuole.

Il secondo scopo è evidentemente quello di introdurre tutto quel mondo al di fuori di Alexandria di cui i Salvatori ci hanno già dato un assaggio. Ci sono tante persone in giro, organizzate e astute, combattive e sopravvissute, di cui ancora non si sa nulla.

Rick e Daryl trovano un camioncino pieno di provviste e cose utili da riportare a casa e Jesus è molto bravo a strapparglielo da sotto il naso. Quando riescono a recuperarlo e credono di essersi lasciati l’uomo alle spalle, scoprono che “quel figlio di puttana è sul tetto” (parole di Daryl, non mie, ma che uso con piacere) e si ha di nuovo uno scontro. Il tutto si conclude il carico che affonda in un lago e Jesus ferito che viene portato ad Alexandria.

L’inquadratura di schiena a Rick e Daryl quando vedono il camioncino allontanarsi è la stessa di quando lo guardano affondare nel lago. Come al solito gli autori ci lasciano queste piccole perle per riflettere sul significato delle immagini e delle scene che non sono mai messe a caso. Il tema della stabilità e della sicurezza, rappresentate metaforicamente dal furgone, ritorna anche qui. E’ tutta una pura illusione che di nuovo affonderà sotto il peso di persone malvagie o di zombie o è possibile se la si rincorre fino a star male?

L’ingresso di Jesus nella serie, per i fumettisti, non è una novità. Per chi non lo conoscesse ancora si può notare quanto sia scaltro, agile, furbo e imprevedibile. Già dal primo dialogo sembra aver inquadrato Daryl e Rick e, esattamente come fanno loro, mente riguardo al proprio accampamento. E’ evidente che non sia solo e abbandonato a quel mondo. Quando arriva il momento dello scontro vicino al fienile, Jesus ha la possibilità di uccidere Daryl e non lo fa, a dimostrazione del fatto che sta cercando qualcosa di ottenere qualcosa da loro.

Dopo aver scelto di portarlo ad Alexandria per fornirgli le cure mediche necessarie, Rick e Daryl si confrontano nuovamente sul da farsi. Daryl afferma di aver capito che aveva ragione Rick quando diceva che non avevano bisogno di cercare altre persone, ma proprio in quel momento Rick si rivela contrario e sfida l’amico ad essere sincero sul fatto che anche lui sa che non è così. I confronti tra questi due personaggi sono sempre molto belli ed intensi, si conoscono alla perfezione e non hanno paura a dirsi le cose come stanno, senza troppi giri di parole. Rick ha capito che Daryl è sfiduciato ed esattamente come ha fatto Daryl nella 6×01 è pronto a dimostrargli che si sbaglia. I loro ruoli sono invertiti, ma non cambia il fatto che siano sempre uno accanto all’altro.

La puntata si apre sull’inizio della giornata e giustamente si chiude sul rientro a casa in serata. Le scene sono di nuovo quelle di un ambiente caldo e famigliare. The Walking Dead Carl Judith

Dapprima Michonne si confronta con Carl, teneramente in modalità fratello maggiore, sulla sua uscita dal recinto. All’inizio sembrano non capirsi e addirittura Michonne si dimostra pronto a criticarlo e riprenderlo per il suo comportamento apparentemente immaturo. Carl non si offende, accetta quella sua presa di posizione, ma è pronto a dimostrargli che ha interpretato male il suo gesto. Così le spiega la volontà del suo gesto e ciò che riteneva giusto fare con Spencer: dargli la possibilità di non permettere a sua madre di continuare a vivere da mostro (come lui aveva fatto con Lori), di ucciderla per poi seppellirla dignitosamente. Carl voleva che le cose andassero così e continua dicendo che per Michonne lui vorrebbe la stessa cosa e sarebbe pronto a farlo. Il loro rapporto è stato speciale fin dal primo momento ed è in continua evoluzione. Quell’abbraccio finale tra i due conferma sempre di più il loro status di famiglia che avvolge tutta la puntata.

L’altra scena casalinga è l’ennesimo simbolo di normalità. Alla sera, per Rick e Michonne, nulla è meglio che trovarsi rilassati sul divano per “staccare il cervello” e per scoprire che la persona vicina è tutto ciò che si può desiderare al termine di una giornata così impegnativa. Forse Michonne sta iniziando a capire cosa vuole davvero e forse Rick, conscio della capacità di poter sperare di nuovo in un mondo migliore, è pronto a continuare con lei quel percorso già iniziato da tempo in una maniera più profonda.

The Walking Dead Michonne Rick

L’episodio si conclude con Jesus che fa irruzione nella camera di Rick e afferma, come già aveva fatto, di dover parlare con lui. Dal promo della prossima puntata si può chiaramente notare che Rick gli darà la possibilità di farsi conoscere, mettendolo ben in guardia sulle sue eventuali cattive intenzioni.

Tutta la puntata è un enorme concentrato di reazioni dei personaggi alle due settimane di “pace”. La spensieratezza della musica del cd messo in auto da Rick si contrappone al “ti prego non farlo” di Daryl, la volontà di Enid di affidarsi alla protezione delle mura corre parallela alle scene di vita famigliare rilasciate all’inizio e alla fine dell’episodio. Sulla lista della spesa di Denise si trovano le cose importanti come le medicine e i vestiti, ma una sottilissima linea le divide da un pensierino per la donna che ama.

La sopravvivenza è sempre al primo posto, ma accanto a lei può trovare spazio anche una minuscola parolina, il nome di una bibita, che rappresenta quel tocco in più che la vita ad Alexandria può dare.

Tutto si potrebbe riassumere nel dialogo di Rick e Daryl quando lasciano Jesus svenuto con un bicchiere d’acqua e un biglietto.

-E’ stupido da parte nostra andare lì fuori, no?

-Sì. Ci torniamo domani?

-Sì

Sono le eterne domande irrisolte che i nostri protagonisti si pongono continuamente. Siamo degli stupidi a credere ancora che ci sia del buono in qualcuno? A rischiare la nostra vita e quella delle persone che amiamo solo per dare a qualcuno una possibilità? Siamo degli stupiti a bramare la stabilità che Alexandria può offrirci? Dovremmo invece temerla e prendere in considerazione di eliminare ogni singola minaccia sul nascere?

La risposta, ancora una volta, sembra essere in un’affermazione del nostro leader.

“Se ci sono altre persone qui fuori, e se sono ancora umane, dovremmo portarle a casa”.

(Mi raccomando non scordatevi di passare dai nostri amici di: The Walking Dead Italia, The Walking Dead ITA, Caryl Italia, TWD – Am I the only one Zen around here? Good Lord)