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The Walking Dead 8×01 – Il nuovo giorno è arrivato

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Non poteva che essere così. L’episodio numero 100 di The Walking Dead doveva rendere omaggio a tutte le stagioni. Un traguardo così importante doveva raccogliere tutti gli insegnamenti seminati e doveva aprire una nuova era.

A partire dalla sigla, rinnovata, e dal logo di The Walking Dead, risanato, ci sembra tutto nuovo. Ci sembra di aver aperto quella finestra sul nuovo mondo che aspettavamo da un po’, esattamente come i personaggi della serie. Come farlo al meglio? E’ evidente. Il miglior modo per cominciare qualcosa di “nuovo” è rivedere il passato e agire di conseguenza.

Non a caso una delle prime scene della puntata riguarda Carl alla ricerca di benzina, esattamente come lo sceriffo Rick nel primo episodio della prima stagione. Carl cammina di fianco ad un auto ribaltata, sbircia nel finestrino di una macchina. Poi si abbassa a terra per vedere indizi sul pericolo: una volta per Rick era una bambina zombie, ora per Carl è un ragazzo vivo. 

the walking dead

“La prima volta che l’ho incontrato, Jesus mi ha detto che il mio mondo sarebbe diventato molto più grande. Abbiamo trovato quel mondo. Ci siamo trovati a vicenda, quel mondo più grande è nostro di diritto. Il fatto che ci siamo uniti per questo, tutti noi, lo rende ancora più vero e nostro di diritto. Chiunque voglia una vita pacifica e giusta, voglia trovare un punto di incontro, è anche loro diritto. Ma coloro che prendono, usano, uccidono per ritagliarsi un mondo pensando di esserne i padroni, noi li uccidiamo. Non esultiamo, ma non proviamo neanche vergogna. C’è solo una persona che deve morire e la ucciderò io stesso. Lo farò. Anche tutti gli altri: chi lo sostiene, chi sta al suo fianco, persino quelli che si gireranno dall’altra parte, loro moriranno. Poi continueremo a rendere il mondo più grande. Insieme.”

Il discorso iniziale di Rick, combinato con quelli di Ezekiel e di Maggie, ci parla delle nuove regole di questo Mondo. Ci sono volute sette stagioni per delineare la linea tra il bene e il male. Sette stagioni per capire che non è possibile tracciarla perfettamente. 99 episodi per arrivare al verdetto: “uccidere non ci piace, ma dobbiamo farlo. Non ce ne vergogniamo, perchè vogliamo lasciare un mondo migliore”.

“Poiché chi oggi spargerà il sangue con me sarà mio fratello”

Questa regola è per tutti. E’ la possibilità che viene offerta a tutti. Ad un prete codardo e traditore, ad un uomo con il volto marchiato da false convinzioni, ai generali di Negan e a chi non ha mai avuto la volontà di opporsi. Tutti possono fare una scelta, ma devono farla in fretta perchè il nuovo mondo non può più aspettare. 

“Ci siamo addestrati. L’abbiamo affrontato più e più volte. Sappiamo tutti che il piano non finisce stamattina, che vivremo nell’incertezza per giorni o forse di più, che dobbiamo avere fiducia l’uno nell’altro. Se possiamo aggrapparci a questo con tutte le nostre forze, il futuro sarà nostro. Il mondo sarà nostro.

Questa puntata di The Walking Dead si delinea attorno a 5 linee temporali che rappresentano niente di meno che le 5 personalità di Rick.

Da una parte abbiamo le visioni del futuro (immaginario o no, non ci è dato saperlo, per ora) con un Rick padre, sereno, sorridente e più debole, come mai è potuto essere. Reincarna lo stesso Rick “del presente” che dice a Maggie che una volta conclusa la guerra sarà lui a seguirla e che non può più aspettare vivere il domani. Lo stesso Rick quasi pronto a passare il testimone al figlio.

Prima ancora del Rick padre, vediamo il Rick consapevole di ciò che perso. E’ il Rick con cui si apre la puntata, in veglia sulle tombe di Abraham e Glenn. E’ là per prepararsi, per salutare o semplicemente per ricordare ciò che è stato. Gli errori che ha commesso, le morti che ha causato e che ha inflitto, le decisioni che ha preso. Le bugie che ha detto e le verità che è stato costretto a nascondere fin dalla prima stagione. Tutto ciò che ha fatto l’ha condotto lì: alla guida di una famiglia meravigliosa, ma al tempo stesso con un bagaglio di responsabilità sempre più pesante.

In contrapposizione al “Rick silenzioso con il capo chino”, troviamo subito dopo il “Rick che guarda lontano e non ha paura di gridare le sue volontà”.

E’ il Rick leader, alla guida del gruppo.

E’ lo stesso a cui Padre Gabriel può permettersi di dire: “Non si tratta di te, giusto?”. E’ la persona che lascia la sua casa in mano a suo figlio, che sprona i dubbiosi a mettersi in marcia e che unisce tre “popoli” pronti a combattere senza conoscersi nemmeno. Pronti a combattere solo per le motivazioni che lui ha dato.

Accanto a questo Rick nasce poi il Rick del “tempo presente di questa puntata”. E’ il Rick guerriero, quello che abbiamo imparato a conoscere nel corso di sette lunghi anni targati The Walking Dead. Conduce i suoi uomini, i suoi generali, parla con Negan e offre una possibilità alternativa alla morte: arrendersi. E’ anche la persona che deciderà che non si può più aspettare qualcuno e che caricherà, sempre su se stesso, il peso di un’altra perdita (a suo sapere). E’ la persona che imbraccia il fucile e tenta di ammazzare il suo nemico, come ha sempre fatto.

Poi c’è Rick uomo, in lacrime, come è (ipoteticamente) legittimo che sia.

E’ probabile che questi flash ricevuti durante la puntata siano l’arco narrativo principale dell’ottava stagione. Lo capiremo solo andando avanti, ma il ripetersi dell’insegnamento “possa la mia misericordia prevalere sulla mia ira” apre la strada a tantissime ipotesi.

Abbiamo già visto Rick piangere in tanti modi diversi. Dalla disperazione alla commozione, ci siamo portati dietro le sue lacrime lungo tutto il suo/nostro percorso. Siamo così arrivati a queste, che sembrano diverse da tutte le altre. Assomigliano quasi al raggiungimento di un traguardo e alla nascita di una consapevolezza nuova. 

Nel giorno dell’inizio della fine gli schieramenti sono già formati.

Gli alleati di Alexandria sono pronti all’alba per partire verso la base dei Salvatori, ma molti uomini sono sparsi in giro a svolgere i loro compiti. Dwight indica le posizioni delle vedette e dei perlustratori, Carol e Tara preparano gli zombie, Morgan uccide. Erin prega, Michonne si mette al servizio di Carl.

Ognuno ha il suo compito e offre quello che può. E’ abbastanza. Tra le righe di Rick, Ezekiel e Maggie c’è posto per tutti coloro che hanno dimostrato di meritarselo. Ci sono anche coloro che hanno tradito, ucciso, cospirato e dubitato, ma che poi hanno capito. Ci sono le persone che fanno fatica a continuare a vivere in questo modo, ma stringono i denti e vanno avanti. Proprio Carol che guarda il fiore disegnato sul muro, per farsi forza e continuare a combattere. Perché bisogna continuare, a tutti i costi.

C’è posto anche per Simon, Gavin e Regina. Una possibilità viene offerta a tutti (come accadde con il Governatore). Una sola però. Eugene, nel momento della scelta, ha deciso di essere Negan. Rick, infatti, non gli offre nemmeno la possibilità di essere chiamato per nome e di essere interpellato.

Rick e Negan si sono sempre confrontati in campo aperto o ad Alexandria. I tempi sono cambiati, per cui questa volta è Rick a marciare contro Negan.

Per l’ennesima volta non ci sono frasi o “cazzi lunghi” che tengano. I fatti parlano. Le persone parlano. I generali di Rick urlano con lui, sparano con lui, lo sostengono e si sostengono a vicenda. I generali di Negan stanno in silenzio, si rifugiano senza di lui nel momento in cui i nemici attaccano, si trattano male a vicenda.

Negan rimane nel container da solo a preoccuparsi di sé e della sua prossima vittima. Rick sarà nel bosco con il suo gruppo a preoccuparsi di uno solo rimasto indietro.

Durante tutto questo primo episodio dell’ottava stagione di The Walking Dead sono disseminati ricordi e fantasmi dalle stagioni passate.

Carl ripercorre il sentiero di Rick della prima puntata, Maggie cita la fattoria e i combattimenti che non sono mai cessati. Il camper “corazzato” che sfonda il cancello dei Salvatori ricorda fondamentalmente l’attacco del Governatore alla prigione, combinato con l’arrivo degli zombie.

Padre Gabriel salva un uomo codardo e spaventato, esattamente come Rick salvò lui nella quinta stagione. Carol guarda il fiore come Lizzie nella quarta stagione. La polaroid scatta una foto del successo (da usare come monito per il futuro), esattamente come Negan faceva con le sue vittime e con Daryl.

Judith, nel futuro, cita un “grande gufo“, esattamente come quello che Sam costruiva con Jessie nella sesta stagione. Allora andò distrutto perchè Alexandria non era ancora pronta, perchè la partita non era ancora stata giocata.

L’inquadratura del container circondato dagli zombie ricorda il carro armato di Rick alla fine dell’episodio numero 1 di The Walking Dead. Così si chiude il cerchio con l’episodio numero 100 che comincia un nuovo percorso.

E alla fine, quasi a voler rendere reali le parole del ragazzo “possa la mia misericordia prevalere sulla mia ira“, Carl lascia le provviste per uno sconosciuto. “Qualsiasi cosa buona tu abbia, spendila per il viaggiatore”.

Lo zaino da cui Carl estrae le scatolette è arancione. Praticamente lo stesso zaino è stato visto nella terza stagione, nella puntata “Clear” in cui Rick e Morgan si incontrarono di nuovo. In quell’episodio Rick e Michonne, con l’innocente Carl al seguito, abbandonarono un viandante al suo destino. Sulla via del ritorno lo trovarono divorato e raccolsero solo lo zaino. 

Il figlio di Rick ha raccolto tutta l’eredità del padre, è cresciuto con lui ed è pronto a fare quel passo in più oltre la speranza che non basta più. E’ pronto a lasciare un biglietto (esattamente come Aaron lo lasciò a loro quando stavano per morire di sete sulla strada per Washington) con la promessa di un mondo migliore. E reale.

Carl è, e riuscirà ad essere, migliore di Rick perchè proprio Rick gli ha preparato quel mondo.

“Non ho più intenzione di aspettare e neanche voi. Quindi non dobbiamo aspettare. Se cominciassimo domani, immediatamente, con tutto quello che abbiamo superato, tutto quello che abbiamo sopportato, che abbiamo affrontato., tutto quello che siamo diventati. Se cominciassimo domani, immediatamente, qualsiasi cosa accada, vinceremmo. Abbiamo già vinto.”

Vi lascio con il promo e lo sneak peek del prossimo episodio sottotitolati dalla nostra gemellata The Walking Dead ITA ! Passate dalla loro pagina a questo link e mettete un bel ‘mi piace’! Se avete problemi ad aprire il video cliccate qui.

https://www.facebook.com/thewalkingdeadita/videos/1437817689669228/

L’episodio è stato dedicato a John Bernecker, stuntman morto durante le riprese, e a George Romero, fondatore di questo genere.

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