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The Walking Dead 8×12 – La chiave per il futuro

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La puntata di The Walking Dead di questa settimana, intitolata “La Chiave”, è un mix perfetto di tutto ciò potevamo desiderare a questo punto della storia. Elaborazione del lutto, un nuovo confronto faccia a faccia tra Rick e Negan e soprattutto nuovi orizzonti post conflitto.

Partiamo con ordine però. Partiamo proprio da una una delle ultime frasi che aveva pronunciato Rick Grimes nella “chiacchierata” con Negan attraverso le radioline:

“L’unico futuro possibile è quello in cui sei morto”

the walking dead

Come altre aperture di episodio alcuni dei primi fotogrammi sono dedicati a volti in primo piano. Negan, Simon e Dwight sono quelli di questa settimana.

Negan sorride con il suo solito fare altezzoso, Simon è più perplesso e orgoglioso. Dwight, infine, ha uno sguardo più preoccupato. Guarda l’anello di Sherry e la sua ultima sigaretta dimostrandosi semplicemente il più umano di tutti.

E’ difficile capire fin da subito se Negan sia consapevole del fatto che i suoi generali più fedeli (Arat esclusa) lo abbiano effettivamente tradito. Dwight da una parte, alleato ormai provato di Rick, e Simon dall’altra, accecato dalla voglia di prendere decisioni e dalla certezza di aver svolto correttamente i suoi compiti. Dietro ai sorrisi e agli sguardi fin troppo fieri di Negan sembra nascondersi la sua consapevolezza di non esser riuscito a farsi obbedire ciecamente né dalla gente riunita ad Hilltop, né dai suoi fedelissimi. D’altro canto sembra anche sicuro che la vittoria li riporterà tutti a rifugiarsi sotto il suo tetto, pronti a ricominciare a lavorare per il suo mondo. Rick compreso.

Con l’avanzare della puntata appaiono sempre più chiare invece le intenzioni di Simon.

Fin da subito egli vuole Dwight dalla sua. Non considera neanche per un secondo che l’uomo ha già trovato da un pezzo la volontà di ribellarsi al suo “benefattore“. Simon lo incita a salire sul furgone insieme a lui e cerca le parole più adatte per fargli ammettere di pensarla allo stesso modo.

Dwight non cede mai, o meglio non cede mai fino in fondo. La sua coscienza è sporca tanto quanto quella di Simon. Lo sa bene. Ciò che li contraddistingue è la soluzione che hanno trovato per il problema Negan. Uno ha scelto di rimediare, uno di aggravare ulteriormente la situazione.

Quando Rick torna ad Hilltop il suo ritorno è completamente silenzioso.

Non c’è niente da dire in quel momento, quello in cui bisognerebbe sapere cosa fare per consolare dalla morte del figlio e dal peso delle aspettative. Le parole diventano così sguardi. Sguardi verso ciò che è stato (i prigionieri Salvatori rinchiusi) e sguardi verso ciò che sarà se tutto andrà per il verso giusto (Hilltop che rifiorisce, Judith che spalanca le braccia verso suo padre).

Non è la prima volta che Rick mette piede lì, ad Hilltop. Questa volta però è diversa. Alexandria non c’è più, Carl non c’è più. Le premesse e le speranze sono diverse.

L’unica cosa che non è cambiata da allora è che lì è sepolto Glenn, la persona che più di tutte adesso saprebbe trovare la rotta giusta da seguire.

E’ proprio per questo motivo che la prima cosa che fa Rick è andare a salutare il suo amico, quello con cui è incominciato tutto. Quello grazie a cui aveva ritrovato, otto stagioni fa, suo figlio.

“Sai.. mi guardo intorno e penso a quelli che non ci sono più e a quelli che sono ancora qui. Non va bene e non è giusto. riguardo quello che ho fatto al Santuario, cercare di chiudere tutto subito, volevo solo che finisse. Non volevo dare loro un’altra possibilità, non di nuovo. E non mi importava chi ci fosse. Non so se questo lo renda giusto. […] Combatteremo finché non sarai pronto”

“Sono pronto”

“Sì?”

Le parole di Daryl, così come quelle di Maggie sono pure e semplici. Talvolta però le domande sono sbagliate al principio. Non c’è più da chiedersi “pensi che supererà la cosa?” ma proprio tu l’hai superata?, cioè “è davvero possibile superare queste cose?”.

Queste cose come la morte di un figlio, la morte di un marito, di un compagno, di una compagna. E’ possibile superare l’attesa solitaria di un figlio in un mondo dove ciò che devi temere di meno sono i morti che camminano? La risposta che dà Rosita è la più corretta di tutte: “io vado solo avanti”.

E’ tutto ciò che si può fare per non cadere: avere un obiettivo, raggiungerlo e averne un altro subito dopo. Così ci si mantiene in vita, così non si abbandonano le speranze. Perché il detto di The Walking Dead è sempre lo stesso. Se non combatti… muori.

 

A proposito di quanto detto sopra (avere un obiettivo, raggiungerlo e averne un altro) viene subito lanciata una nuova sfida dagli autori, proprio in questa puntata. Contro ogni aspettativa prima dell’inizio della guerra ci viene presentato un nuovo “gruppo”. Per ora sono solo tre persone, ma lasciano intendere di essere ben più numerosi e ben più organizzati.

“Se riempite le casse di cibo o dischi per il grammofono vi darò in cambio una chiave per il vostro futuro”

La sfida è lanciata. LA CHIAVE è a disposizione.

Le modalità sono le stesse della quinta stagione. Proprio come successe per Aaron e Alexandria (un cartello con un’offerta). Allora venne messa a disposizione l’acqua che era ciò di cui il gruppo aveva più bisogno in quel momento, ora viene citata una chiave per il futuro.  Futuro che sembra allontanarsi sempre di più con il protrarsi della guerra.

In entrambi i casi però venne/viene richiesta un’offerta che non è rappresentata né dall’ascolto, né dal cibo e dai vinili per questo caso. L’offerta è la fiducia. Prendere o lasciare.

“Quando abbiamo rischiato in modo simile è cambiato tutto”

Per contrapporre immediatamente un avvenimento alla speranza del messaggio sconosciuto, il focus si sposta su Rick. Proprio come dice Michonne, il leader in quel momento non potrebbe capire la situazione, proprio come non poteva avere troppe speranze dopo Terminus e il Grady Memorial. Un uomo non può fare tutto da solo, non può decidere sempre. Proprio per questo è giusto che ci siano persone in grado di prendere il suo posto.

E’ una delle grandi differenze tra Negan e Rick. Negan non è sostituibile, almeno non come Rick. Nel momento dell’errore (Rick non suona il clacson quando vede Negan da solo, decide di inseguirlo da solo), ci sarà sempre qualcuno ad Hilltop che sta facendo la cosa giusta. Nel momento del bisogno, invece, Negan viene addirittura lasciato solo. Ancora una volta.

La prima volta avvenne proprio all’inizio di questa ottava stagione, quando il Santuario fu invaso di zombie e Negan si ritrovò ad arretrare sotto tiro fino a mettersi miracolosamente in salvo nel container. La seconda volta eccola proprio qui. Simon vede la macchina di Rick arrivare dal vicolo, ma gli basta mezzo secondo per decidere di non aiutare il suo “leader”, di lasciarlo nelle mani dei nemici o del suo destino.

Quando si tratta di andarlo a cercare lascia indietro tutti tranne Dwight perchè vuole un alleato. Forse addirittura  perchè vuole qualcuno da incolpare dell’accaduto di cui si potrebbe macchiare. Spaccia tutto per un piano sicuro e ben orchestrato (girare i camion, fare un perimetro, mettere al comando l’unica persona che si stava opponendo), ma non manca della quantità di sarcasmo giusta per far insospettire definitivamente Dwight. Egli capisce, senza ormai troppi giri di parole, che anche Simon vuole Negan morto. 

E ancora, mentre Rick cerca la sua vendetta, nel punto indicato dalla mappa si consuma un momento fondamentale per tutto il futuro di The Walking Dead.

Facciamo la conoscenza di Georgie e delle sue amiche Hilda e Midge, che, sommate a Enid, Maggie, Rosita e Michonne formano un bel banchetto di accordi tutto al femminile. Questa scelta è volta molto probabilmente a rafforzare la figura di Maggie come l’avevano intesa Deanna prima e Rick poi. Lei è la persona adatta a questo tipo di trattative, lei con le sue consigliere di fiducia.

Sul tavolo ci sono: “informazioni indispensabili per il futuro”, “fiducia”, “vinili”,  “cibo” e qualche parola giusta al momento giusto.

“Quello che avete voi è speciale ed insolito. I morti hanno tirato fuori il meglio e il peggio di noi, ed ultimamente il peggio tende a sovrastare il meglio. Ma non sarà sempre così se le persone crederanno ancora nelle persone. Quattro casse di beni valgono molto meno di un futuro sostenibile e, forse, questo può essere un modo di stimolare la fiducia”

Lo scontro tra Negan e Rick si contrappone in continuazione agli accordi tra Georgie e Maggie. La scelta non è casuale. Ci troviamo al buio cercando una luce per capire che cosa succederà, ma quella luce ci viene mostrata in un altro luogo per spiegarci che la lotta per il futuro non è lì e non si combatte con il fuoco.

Negan e Rick si provocano a vicenda. Rick gli dice che morirà da solo al buio, rinfacciandogli di non essere stato un buon leader visto che i suoi uomini non sono ancora arrivati a proteggerlo. Negan risponde, ovviamente, accusandolo di non essere stato né un buon leader né un buon padre e aggiunge “prima del tuo arrivo tutte le comunità prosperavano e nessun figlio moriva”.

Ma dopo innumerevoli parole e offerte di pace, Rick ha di nuovo il coltello dalla parte del manico. Il coltello in questo caso è dato ovviamente da Lucille: chi la trova ha l’arma, ha il potere. A dimostrazione di questo, infatti, Rick trova la mazza subito dopo aver inflitto a Negan un duro colpo: la certezza del tradimento di Simon.

“Perché dovrei fidarmi a fare un qualunque tipo di accordo con te, dopo quello che avete fatto al gruppo di Jadis? […] Li avete uccisi tutti, un’intera comunità spazzata via. E’ così che salvate le persone? […] Siamo ancora soli, anche se molti dei tuoi ti hanno visto sparire. Vedi..è in momenti come questo che capisci chi sono i tuoi veri amici. Non verrà nessuno.”

“E’ un momento decisivo della nostra storia Dwight”

Queste parole. L’ultima sigaretta di Dwight. La macchina di Negan incendiata. E’ con tutti questi elementi che la puntata di The Walking Dead si avvia verso la sua conclusione e il passato viene definitivamente lasciato a bruciare. Non a caso la scena del fuoco si dissolve in favore della presenza di Georgie sui gradini di Hilltop.

“Le cose non si sistemeranno e basta.”

“No, non succederà. Credo che lo sapesse anche lui. Non ha mai smesso di provare ad essere come voleva Rick, e noi dobbiamo provare ad essere come lui voleva che fossimo. Dobbiamo.”

Lo sanno tutti che con i Salvatori bisognerà continuare a combattere. Lo sapeva Carl che comunque non aveva mai abbandonato le armi, lo sa Rick, lo sa Maggie e lo sa anche la stessa Michonne. Ancora una volta, però, l’ottica della guerra non deve annebbiare quella del futuro. Ed è proprio la vista di Gracie e Judith che permette di ragionare correttamente, in modo che “rimanga qualcosa per dopo”.

“Accetto ma cambio i termini dell’accordo. Solo per stavolta, mai più. In aggiunta puoi avere una considerevole parte delle mie riserve di cibo. A quanto pare ne avete bisogno molto più di noi. […] Per essere chiari non è un regalo. E’ uno scambio. Tornerò. Forse non subito ma tornerò. E per allora mi aspetto grandi cose. Ecco, questa è la promessa “chiave per il futuro”. Dentro ci sono dei progetti per mulini a vento, ad acqua, sili, progetti trascritti, guide per la raffinazione del grano, la raccolta del legname, acquedotti. Un libro sui traguardi dell’umanità medioevale così potremo avere un futuro grazie al nostro passato.”

 

“Vedremo cosa riusciremo a fare”

“Ce la farete”

Vi lascio con il promo e lo sneak peek del prossimo episodio sottotitolati dalla nostra gemellata The Walking Dead ITA! Passate dalla loro pagina a questo link e mettete un bel ‘mi piace’! Se avete problemi ad aprire il video cliccate qui.

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